don't worry(3)

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"Alex pov"
Ok..mi ha detto di non preoccuparmi per lui ma il fatto è che ho così tanta paura per lui.. dopo ciò che mi ha detto.. anche i miei genitori erano così.. litigavano e poi finiva che mio padre tirava delle manate a mamma.. poi le diceva "non lo rifarò più" "ero solo nervoso" ma questo non lo rifarò più si è trasformato in insulti.. sempre più pesanti finché..

"FLASH BACK"
Avevo 14 anni, ero in giro con i miei amici, stavamo scherzando e ridendo, poi arrivò la sera e dovetti tornare a casa, andai in bagno e mi feci una doccia, intanto sentì la porta di casa aprirsi e chiudersi di conseguenza, segno che mio padre era tornato da lavoro, uscì dalla doccia ma sentì degli urli, mi misi l'accappatoio in fretta e uscì dal bagno correndo in salotto, la scena che vidi era orribile.. mio padre con un coltello in mano.. e mia madre per terra, mi ricordo il sangue.. io che chiamai disperatamente un'ambulanza e mio padre cercava di uccidere pure me.. arrivarono le autorità portarono mia madre in ospedale, passarono circa 3 ore e un dottore uscì guardandomi.. si avvicinò a me..
Dottore:ragazzo.. hai qualcuno da cui stare?
Alex: si..da mia nonna..
Dottore: penso che tuo padre sia già in carcere.. ma... tua madre purtroppo non c'è la fatta...
A quelle parole scoppiai a piangere.. piansi per giorni.. per settimane.. per mesi...

"FINE FLASH BACK"

Mi ero promesso di farla pagare a mio padre.. ma ormai non ha più importanza
Guardai Giorgio si era addormentato sul letto.. poverino tremava dal freddo..
Mi avvicinai e gli rimboccai le coperte per poi tornare nel mio letto ed addormentandomi.
Mi svegliai l'indomani, avevo un forte mal di testa ma mi alzai comunque per andare a lezione, mi vestì velocemente, misi l'uniforme, era composta da una camicia bianca, pantaloni blu scuro cintura nera, una giacca del medesimo colore dei pantaloni, sopra essa vi era ricamato lo stemma scolastico e infine una cravatta, la cravatta era colorata in modo differente per ogni anno scolastico, ad esempio al primo anno avevi la cravatta blu, poi gialla, poi rossa, poi grigia ed al quinto anno era nera, be in somm normalissimo direi.
Presi il mio zaino e andai in classe, mi sedetti al mio posto affianco al mio migliore amico.

Alex: hey Cico, come va oggi?

Cico: bene dai tu?

Alex: bene.. più o meno

Cico: perché più o meno?

Alex: poi ti spiego..

Cico: ok..

La lezione passò in fretta e arrivò la ricreazione, accesi il telefono e vidi 2 messaggi dalla mia.. ragazza, si ho una ragazza.. ma avevo intenzione di lasciarla, perché?
Perché è troppo appiccicosa, irritante e.. non penso mi piacciano ancora le ragazze.. è da un po' di tempo in realtà.. ma questo non lo saprà nessuno.
Mi diressi davanti all'Aula di Stella, lei quando mi vide mi corse in contro abbracciandomi.

Stella: ciao amore mio

Alex: ciao.. che succede?

Stella: mi devi aiutare, un tipo mi prende in giro

Alex: oh.. ok.. chi è?

Stella si girò è indicò un ragazzo, lo riconobbi subito era Giorgio.

Alex: lui?

Stella: si..

Alex: mh

Ovviamente non le credevo, sapevo che Giorgio non avrebbe mai fatto del male a nessuno.

Alex: perché menti Stella?

Stella: cosa?

Alex: perché dici bugie?

Stella: non dico bugie!

Alex: è il mio compagno di stanza, non fatebbe del male a nessuno e conoscendo te e più probabile che tu gli abbia fatto qualcosa

La diversità di amare Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora