Prologo

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Battaglia delle cinque armate

Azog aveva teso una trappola ai nani, c'era da immaginarselo, e lei era arrivata tardi. Questo era quello che tormentava Tauriel dal momento in cui aveva scoperto che Kili aveva risalito il versante roccioso della montagna fino a Collecorvo. Se da un lato era rassicurata dalla presenza di Thorin, Fili e Dwalin, dall'altro aveva una paura di non rivederlo tale da farle mancare il fiato. C'era stato un breve scambio di sguardi con Legolas e nelle loro menti era balenata la stessa idea: raggiungere i nani a Collecorvo.

Si erano dunque avviati lungo la via più breve per raggiungerli, combattendo ogni nemico che si presentava loro davanti. Più passava il tempo, meno erano le speranze di salvarli, ma Tauriel non si arrendeva. A lungo aveva combattuto per arrivare alla torre dalla quale aveva visto Kili combattere e, dopo averlo chiamato, aveva sentito la sua voce chiamarla a sua volta; aveva tirato un sospiro di sollievo nel sentirlo ancora vivo, se non fosse che poco dopo Bolg era sopraggiunto e le aveva impedito di raggiungerlo, attaccandola con ferocia. Già prima aveva incontrato quel mostro, Legolas conosceva bene la sua forza e se lui aveva avuto le sue difficoltà a combatterlo nonostante il suo lungo addestramento alla battaglia, figuriamoci lei così giovane rispetto a lui e inesperta nonostante fosse il capitano della guardia. Le uniche battaglie combattute da lei erano state quelle contro i ragni di Bosco Atro, sicuramente più semplici da abbattere nonostante la loro agilità, non avevano armatura dopotutto e i loro punti deboli erano ben esposti; Bolg invece era ricoperto da placche di metallo ovunque ed era quasi impossibile trafiggerlo. Era certa di non poterlo uccidere, ma sperava di stancarlo abbastanza e prendere tempo a sufficienza perché Legolas potesse raggiungerla e aiutarli, oltre che per rimandare anche solo di poco quello che sembrava essere ormai il destino del suo amato Kili.

Ma come si stava stancando Bolg, anche lei sentiva le energie scivolare via dal suo corpo, e proprio quando Bolg l'aveva scaraventata a terra brutalmente, con gli occhi offuscati dal dolore per la caduta aveva visto Kili fiondarsi sull'orco per salvarla o quantomeno proteggerla. Lei sussulta, mentre con lo sguardo lo prega di smetterla, di fuggire e mettersi in salvo almeno lui. Ma Kili non sembra cogliere quella disperata richiesta e combatte l'orco con tutte le sue forze.

Il suo destino è ormai ovvio, Tauriel lo sa e quando quella consapevolezza diventa reale, le si spezza il cuore.

Bolg è più alto e più forte di Kili, la stanchezza affligge anche il nano che poco dopo finisce per venire trafitto dall'arma di quel mostro. Ciò a cui Tauriel assiste le causa un dolore così forte da annebbiarle la mente. Vorrebbe alzarsi e combattere per impedire che ciò accadesse ma non ne ha le forze. Così resta immobile, mentre il suo sguardo incrocia quello di Kili, entrambi con gli occhi pieni di lacrime. Perde i sensi, stordita dal dolore e ormai debole per le ferite subite da quel combattimento.

Quando si risveglia la battaglia è giunta al termine. Si trova nella sua stanza a palazzo e le sue ferite sono state medicate con molta cura. Da quel che ha capito Legolas è partito per non fare più ritorno a palazzo, diretto chissà dove. Lo ha sentito parlare col padre, il re, e nonostante le si spezzasse nuovamente il cuore per questa nuova perdita, capiva il motivo della sua scelta anche se sospettava ci fosse anche dell'altro dietro. A palazzo non si fa altro che parlare della vittoria nella guerra contro gli orchi, nonostante le ingenti perdite per ogni fazione partecipante. Ma lei forse è quella che ha perso più di tutti, non solo ha visto il suo amato morirle davanti, ma non ha potuto neanche salutare il suo compagno di avventure prima che partisse per una meta a lei ignota. Almeno lui è vivo, Kili invece non ce l'ha fatta. Kili...non pensava si sarebbe mai potuta innamorare di qualcuno, né tantomeno di un nano. Il dolore per la sua morte le stringe il cuore in una morsa e non sembra voler lasciare la presa, era qualcosa che lei non aveva mai pensato di poter mai provare per qualcuno e adesso si chiede se riuscirà a superarlo. A stento lo sopporta, sordo e martellante, le toglie il fiato e lacera la sua anima così profondamente da farle pensare di star morendo. Ed è quello che vorrebbe, morire per poterlo raggiungere e riabbracciarlo in qualunque mondo ci sia oltre quel velo che separa il mondo dei vivi da quello dei morti.

Tenna' san'... AmrâlimêDove le storie prendono vita. Scoprilo ora