Ancora una volta Elfi, Nani e Uomini sono chiamati a combattere un nemico comune. Un'orda di orchi, proveniente da chissà quale remoto angolo della Terra di Mezzo, attende davanti Erebor. Chiunque può avvertire la terra tremare sotto i piedi, qualcosa sotto di essa si muove e Kili teme cosa possa essere. Era affacciato dal balcone sopra la porta della Montagna per controllare la situazione, nessuno ancora si muoveva e sembrava come se stesse per giungere qualcosa di peggio degli orchi stessi.
In lontananza Kili scorge una sagoma snella, dai lunghi capelli rossi che ondeggiavano al vento. Sente il cuore battergli più veloce nel petto, incredulo da quella visione. Sembra lei, ma non può esserlo, non dopo essersi convinto della sua morte e averla quasi superata.
<<Amrâlimê...>> sussurra sentendo un groppo in gola quasi soffocarlo.
Così come l'ha vista apparire lei scompare, come fosse solo una sua illusione. Dopo essersi soffermato a guardare in quella direzione, volendo accertarsi che non fosse solo uno scherzo giocatogli dalla luce del sole o la sua stessa vista, fa ritorno dagli altri per attendere con loro l'inizio della battaglia e discutere gli ultimi dettagli della loro strategia, accordata anche con gli altri tra Uomini ed Elfi.
Si siede poi in un angolo a riflettere su quanto aveva appena visto, dubitando che posse davvero reale, anche perché qualora lo fosse stato di certo non sarebbe stata così lontana o non sarebbe sparita. Quella lontananza gli faceva sentire maggiormente la mancanza di lei, avrebbe voluto averla accanto e non riusciva ancora a capacitarsi di averla vista. Di certo doveva aver preso un abbaglio, nessuno potrebbe mai tornare dalla morte, neanche gli elfi, quindi perché credere a tale visione? Doveva essere certamente frutto della sua mente mentre guardava verso le sue terre, sarebbe stato semplice immaginarla camminare tra i boschi. Non riesce a togliersi dalla mente quella immagine e ciò gli provoca un dolore sordo al petto, senza eguali. La mancanza si fa sentire e per quanto lui cerchi di non pensare a lei, farlo è più difficile del previsto. Ogni sera guardava le stelle pensandola, ricordando quella sera di sei anni fa nelle prigioni elfiche.
La sera cala e lui si dirige nel punto più alto di Erebor per guardare le stelle, godendosi quella luce che Tauriel gli aveva descritto come simbolo di memoria, preziosa e pura.
<<Dove sei Amrâlimê...dove posso trovarti se non sei nelle stelle? Ti prego, ho bisogno di te...>> sussurra, con lo sguardo puntato alle stelle, carico di dolore, e gli occhi pieni di lacrime.
La paura di perdere la battaglia si impossessa di lui, gli attanaglia il petto. Se gli orchi avessero vinto la battaglia, uccidendo tutti e conquistando Erebor, non solo il sacrificio di Tauriel, compiuto per amore, sarebbe stato vano, ma lo sarebbe stato anche quello di migliaia di altre persone. Su una cosa Kili si era trovato in accordo con quello che era accaduto: Tauriel si era sacrificata per lui, era sempre stata pronta a morire per proteggerlo e lui avrebbe fatto lo stesso, sempre. Tanto era l'amore che provava per lei che niente e nessuno avrebbe potuto fermarlo.
Ma lui era sopravvissuto e lei no, costringendolo così a chiedersi se valesse ancora la pena continuare a soffrire, soprattutto perché lui per primo non aveva mai fatto nulla per meritare tale dolore, bensì si sarebbe ben guardato dall'amare qualcuno così intensamente se avesse saputo che avrebbe fatto così male.
<<Tauriel...se sei davvero lì fuori, torna da me...ti prego...non lasciarmi solo...io non posso vivere senza di te...>> a quelle parole scoppia in lacrime, dilaniato dal dolore che lentamente lo inghiotte in un baratro senza fine, mentre lui non oppone alcuna resistenza.
Si era lasciato andare solo perché attorno a lui non vi era anima viva, non era solito lasciarsi andare in questo modo davanti ad altri. Aveva sempre finto di essersi lasciato tutto alle spalle, per non mostrarsi debole o fragile, temendo il giudizio altrui. Ma non era mai stato così, non aveva mai dimenticato la sua amata e ogni giorno che passava si sentiva sempre più lontano da lei e la sua forza di andare avanti si faceva sempre più flebile. Più e più volte aveva pensato di riavvicinarsi a lei, senza curarsi di cosa avrebbe significato. Se doveva morire per rivederla, allora così sarebbe stato.
Quella notte non sarebbe stata serena per nessuno, soprattutto per lui. Da tempo ormai le sue notti erano inquiete, colme di ricordi e dolore, ma questa lo turbava ancora di più e per diversi motivi. Da un lato la vista della figura dai capelli rossi lo tormentava, spingendolo a domandarsi costantemente se fosse davvero la sua amata ad aver visto; dall'altra parte quelle legioni di orchi attendevano qualcosa che avrebbe potuto potenzialmente distruggere tutti. Quella morsa opprimente data dalla paura ormai lo soffocava, gli faceva mancare il respiro. Se avesse avuto Tauriel al suo fianco le cose sarebbero state diverse, si sarebbero fatti coraggio a vicenda e lui si sarebbe sentito più al sicuro. Ma doveva farsi forza da solo, nessuno avrebbe combattuto quella battaglia al suo posto, era stato lui a rimproverare Thorin quando aveva barricato il portone di Erebor e si era rintanato nelle sale più profonde, rifiutandosi di combattere. Era stato lui a dirgli che non avrebbe permesso che altri combattessero le loro battaglie, sacrificando le loro vite, mentre loro stavano nascosti dentro delle sale vuote, piene solo di oro maledetto e puzza di drago e morte.
Non vede Elfi o Uomini all'orizzonte, teme che nessuno verrà in loro aiuto, ma sa anche che le loro città sono assediate dagli orchi, sebbene ci sia un esercito numeroso ancora nascosto che aspetta soltanto di essere scagliato contro quei mostri.
Una domanda persiste nella mente di Kili: com'era possibile che gli orchi fossero di nuovo davanti Erebor? Insomma, Azog e la sua progenie era stata distrutta, Thorin era morto e quindi non avevano neanche il movente del nemico da distruggere dato che ormai suo zio non era più un pericolo per loro. Inoltre l'oro era stato distrutto e riutilizzato, le sale purificate dalla maledizione del drago. Qualcosa non tornava in tutta quella storia, c'era sicuramente qualcosa che lui aveva tralasciato involontariamente. Così torna dentro e chiede delle mappe della Terra di Mezzo ed Erebor, volendo perfezionare la strategia e capire anche quale fosse il possibile obiettivo degli orchi. Ed ecco che, grazie ad una mappa più ampia delle terre circostanti Erebor, si rende conto di cosa costituisse il loro regno. Erebor era un punto strategico, apriva le porte alle Terre del Nord. Se gli orchi l'avessero conquistata, avrebbero scatenato qualunque cosa ci fosse al di là delle montagne su tutta la Terra di Mezzo. E se già vi erano avvisaglie di un potente male a sud, non poteva permettersi di cedere al male anche il Nord, altrimenti ogni regno loro, degli Uomini o degli Elfi, sarebbe stato distrutto. In quel momento sentiva l'enorme responsabilità di dover salvare tutte quelle persone innocenti che avrebbero perso la vita se qualcosa fosse andato storto.
La notte passa in fretta, la battaglia è ormai imminente e per quanto abbia studiato diverse strategie, Kili si sente ancora impreparato. Non sente una motivazione sufficiente per combattere, quasi non ne ha voglia. La tentazione di chiudersi nelle sue stanze è così forte che ci ha pensato più volte, prima di decidersi a combattere. Pensa alla sua Tauriel, alle parole dolci che gli avrebbe rivolto per incoraggiarlo, e capisce che non può mollare. Non permetterà che troppo sangue venga versato solo per un suo capriccio. Non può tirarsi indietro, nessuno ormai può, è la loro battaglia e devono combatterla. Non si sarebbe nascosto dietro un muro di pietra, non è così che i figli di Dùrin affrontano le avversità. Avrebbe combattuto con tutte le sue forze, anche il doppio se fosse stato necessario, e avrebbero vinto.
Lo avrebbe fatto per lei, così che il suosacrificio non fosse stato vano. Se mai fosse morto, almeno sarebbe statovicino a lei ed entrambi avrebbero trovato la loro pace. Ma se fossesopravvissuto lei avrebbe saputo in qualche modo che aveva fatto tutto in nomedell'amore che li univa e unisce tuttora, e sarebbe stata fiera di ciò.
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Tenna' san'... Amrâlimê
FanficKili e Tauriel, due anime separate ma unite. Entrambi sopravvissuti alla Battaglia delle Cinque Armate, credono di aver perso l'amore della loro vita. Credono che ormai sia tutto perduto e, ovviamente, c'è chi sa la verità e non vuole rivelarla ai d...