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ᴜɴɪᴛʏ ᴋɪɴᴋᴀɪᴅ

Relia, dopo esser rimasta pochi istanti a piangere la momentanea dipartita del suo migliore amico, l'incubo che da sempre l'aveva accompagnata e amata decise che era il caso di andare a cercare Lucienne

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Relia, dopo esser rimasta pochi istanti a piangere la momentanea dipartita del suo migliore amico, l'incubo che da sempre l'aveva accompagnata e amata decise che era il caso di andare a cercare Lucienne. Doveva trovare modo di salvare la piccola Rose e credeva che la bibliotecaria potesse aiutarla a trovare un modo, invece la trovò con Unity Kinkaid, scoprendo che non era Rose il vortice, bensì la sua bisnonna.

Arrivarono che il Paradiso dei Marinai era tornato alla sua forma originale, per dare in tutto il suo splendore una morta più tranquilla alla dolce ragazza di cui pareva essere impossibile non affezionarsi.

«Sogno, no

«Mio signore, fermo!» esclamarono contemporaneamente la dea e Lucienne, facendolo fermare e guardare confuso e preoccupato le tre donne.

«Unity?» domandò il vortice guardando la bionda che le sorrise rassicurante.

«Lei è Unity Kinkaid» presentò Lucienne, prima che prendesse parola, con un tono urgente.

«Sono la bisnonna di Rose, secondo questo libro dovevo essere io il vortice di questa era, ma siccome eri imprigionato lontanno dalle terre del sogno, tale sorte è passata ai miei discedentiraccontò.

«Io non capisco»

«Mh, non sei molto sveglio eh? - domandò allontandosi da lui, così Relia né approfittò per avvicinarsi e sorridergli felice che la sua amica potesse vivere ed invecchiare felice. - Vieni qui Rose. Voglio che tu cerchi dentro di te e mi dia ciò che ti rende il vortice.» spiegò con serietà tenendo il libro che raccontava la sua storia tra le mani.

«Ma come?» mormorò Rose con gli occhi tremanti.

«Stai sognando cara, tutto è possibile.» replicò accarezzandola la spalla con un sorriso cercando di infonderle speranza. Relia piagnucolava emozionata accanto all'Eterno, mentre Lucienne ogni tanto le lanciava un occhiata divertita ed alzava gli occhi al cielo, ricordandosi quando da piccola veniva in biblioteca a disturbarla.

Rose posò gli occhi su tutti loro, infilò poi una mano all'interno del suo petto tirando fuori un cuore in vetro rosso e nero, gli occhi di Relia cambiarono automaticamente vedendo l'oggetto, sentì un mancamento colpirla e Sogno, mentre si scambiava uno sguardo eloquente con Lucienne, la resse, strigendole poi la mano non riuscendo ad immaginare il dolore che stesse provando in quel momento. Si sentì così tradita che quasi si spezzò il suo di cuore.

Si allontanò un attimo. Mise una mano davanti alle labbra per non singhiozzare. Asciugò le lacrime e quando si girò trovò bisnonna e nipote ad abbracciarsi, si avvicinò apprendendo della sua morte senza che glielo dicessero.

«Relia, i tuoi occhi... » mormorò Rose, quando Unity si girò rimase a bocca aperta, trovando gli stessi che ricordava avesse il padre di sua figlia. Quindi sorrise dolcemente, prima di farlo notare anche altri due.

«Si, gli occhi del mio uomo erano ambrati proprio come i tuoi

Relia non resse più quel momento ed andò dall'unica persona che poteva darle una risposta in merito, Desiderio.

...⁠ᘛ⁠⁐̤⁠ᕐ⁠ᐷ

Il solito vortice petali rosa vorticò attorno alla dea mentre arrivava nelle gallerie rosse, il trucco sbavato dalle mille larime sces, dalla delusione.

«É morta.» disse con rabbia entrando nella galleria.

«Chi?» domandò curiosa Desiderio, lasciandole un sorriso.

«Unity, la donna che hai messo incinta molto tempo fa. Ha riconosciuto i miei occhi.»

«I miei, vorrai dire gioia.» la corresse avvicinandosi.

«Sono tua figlia ho ereditato i tuoi occhi Madre.»

Desiderio sorrise ancora di più e prese una ciocca dei suoi capelli tra le mani.

«E i miei capelli. Il mio sorriso, il mio modo di fare. Saresti quasi perfetta per essere desiderio, se fossi meno umana.»

«Be' mio Padre è un Eterno, la mia genitrice una semidea. - prese un attimo un respiro - Come hai potuto farmi questo, senza dirmi niente. A me, a me che sono sempre rimasta qui.» lo ignorò.

«Non certo perché volessi, ti ho costretta io a rimanere qui, oppure saresti morta nella solitudine e nel dolore del non avere più il tuo grande amore. Ti ho dato uno scopo.» riprese con rabbia.

«Io ti amavo, così come eri, perché assieme agli eterni sei l'unica famiglia che ho avuto, quella donna, la mia genitrice mi aveva abbandonata e dimenticata, sei sempre stato tu ad aiutarmi, ad essere al mio fianco. Mi hai accompagnata all'altare, tu e il Corinzio avete interrogato Lucifer sulle sue intenzioni con me per più di quarant'anni. Sarei sempre rimasta con te. Nonostante le torture e gli ordini. Io ti amo ancora, madre mia, ma il mio cuore, quello che tu stesso mi hai donato ha bisogno di tempo.» Si sfogò come non aveva mai fatto. Desiderio si sentì ferto nell'orgoglio, e la prese per gola.

«Tu, come osi...»

«Allontanati da lei, Desiderio. Relia, vai nel mio Regno, ci vediamo più tardi.»

Lei eseguì.

Sogno raccontò a Desiderio ciò che aveva scoperto su Rose, minacciandolo di non mettersi contro di lui.

«Un ultima cosa, fratello. Se scopro che hai fatto del male o farai del male a Relia, te la vedrai con me.»

Detto ciò lo lasciò la solo, nel vuoto della sua galleria, che un tempo era riempita dalle risate gioiose della sua bambina, l'unica a cui mai tenuto. E in quegli attimi guardando il proprio simbolo si fece una domanda: Da quanto non sentiva sua figlia ridere?

Ragazzi, il prossimo capitolo è l'epilogo, purtroppo per l'emozione ho preferito revisionare alla buona e dedicarmi ad una attenta revisione dopo aver pubblicato l'ultima parte, cosa che farò domani

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Ragazzi, il prossimo capitolo è l'epilogo, purtroppo per l'emozione ho preferito revisionare alla buona e dedicarmi ad una attenta revisione dopo aver pubblicato l'ultima parte, cosa che farò domani.

ɢᴏᴅᴅᴇꜱꜱ ᴏꜰ ʟɪᴀʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora