venticinque

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sta mattina non ho sentito la sveglia e mi sono alzata dal letto in ritardo, mi sono lavata i denti e mi sono vestita di corsa: un paio di leggings e una felpa di mohamed.
prendo l'ombrello e scendo di casa, piove a dirotto e andrea mi ha appena mandato un messaggio dicendomi che oggi non verrà a scuola, perfetto.
mi precipito alla fermata del tram ma ho perso anche l'ultimo.

wow, incredibile.

inizio ad incamminarmi nel mentre cerco di mandare un messaggio a mohamed, ma il mio ombrello si rompe e la pioggia mi bagna tutto.
<<vaffanculo>> impreco e mi scivola il telefono dalle mani finendo dentro ad un tombino.
<<no io non ci voglio credere>> mi inginocchio e mi metto le mani tra i capelli.
alzo lo sguardo cercando di mantenere la calma e capisco che non c'è nulla da fare, sono fottuta.

dopo qualche minuto riesco ad arrivare a scuola, come se fossi appena uscita dalla doccia.
<<scusi per il ritardo>> dico al mio professore di religione, il quale mi accoglie con un sorriso date le mie condizioni.

ho freddo e sono tutta indolenzita, ho un po' di nausea, non so se sia dovuta alla mia gravidanza, ma so che presto vomiteró.

<<sara io hai una biochetasi?>> la guardo supplicante.
<<no, solo oki>> scuote la testa la mia compagna di banco.
<<provo ad andare in segreteria>> mi alzo dal banco a esco di classe, era merenda e mi sono guadagnata diverse occhiataccie.

mohamed's pov
<<non mi risponde, è da stamattina che non risponde>> parlo nervoso al don.
<<è a scuola, è normale>> sbuffa.
no che è normale, di solito mi scrive nonostante sia tra i banchi, c'è qualcosa che non quadra.
ultimamente è fredda, distaccata, quasi mi evita, sono poche le volte che la vedo e non c'è contatto fisico, e non parlo di sesso, parlo di abbracci o baci o semplicemente tenersi per mano.

<<vado a prenderla>> guardo l'orologio e mi accorgo che tra poco dovrebbe finire le
lezioni.
<<lasciami pure al bar>> mi sorride e così faccio.

accosto, mi siedo sul cofano della macchina e nell'attesa mi accendo una j, ne ho proprio bisogno.
allungo lo sguardo e la vedo, il mio cuore inizia a battere velocemente, questo è l'effetto che mi fa maria.
si mette una mano sopra fronte, per pararsi dal sole,
queste giornate sono strane, stamane ha diluviato e adesso c'è bel tempo.
alzo la mano facendole capire di raggiungermi, sorride e si avvicina.
<<ciao>> si sistema gli occhiali.
<<ma quello è simba la rue?>> parlano un gruppo di ragazzi.
<<ti ho chiamato un'infinità di volte,non mi risposto>> dico quasi arrabbiato.
<<si è che>> viene interrotta dai ragazzini di prima.
<<sei il mio idolo,possiamo fare una foto?>> si intromette una ragazza più nuda che vestita.
guardo maria e poi lei, percepisco che sia infastidita <<si, certo>> mi gratto la nuca.
alza gli occhi al cielo e si volta iniziando a camminare via.
scatto una foto sforzandi un sorriso<<sei bellissimo>> mi accarezza la guancia la ragazzina.
la fulmino e raggiungo a passo svelto maria.
<<che hai?>> la prendo per il braccio e la faccio voltare.
<<nulla>> alza le spalle.
<<non è vero, non fare la bambina>> parlo a denti stretti.
<<andiamo in macchina, ti porto a casa e poi ne parliamo tranquillamente>> le fisso le labbra.
<<cosa dovrei dirti? sembra non importartene più di me>> si corregge guardandosi la pancia <<di noi>>
<<sono stato occupato con il lavoro, lo sai>> mi infastidisce il fatto che lei pensa questo.
<<non sei mai venuto ad un'ecografia, e se non fossi andata da zio non mi avresti chiesto nulla, probabilmente te ne eri dimenticato>> scuote la testa.
<<no, amore, non me ne ero dimenticato>> mi guarda e rimane interdetta, le sue pupille si dilatano.
<<si, ti ho chiamato amore, perché ti amo, più di quanto tu immagini>> le sorrido e mi gratto il mento.
<<mohamed, me lo devi dimostrare>> si sistema gli occhiali.
<quindi, perché non mi hai risposto?>> corrugo fronte.
<<mi è caduto il telefono sul tombino>> si guarda le jordan 4 che le regalai.
<<che cosa?>> scoppio a ridere.
<<sta mattina, pioveva, andrea era a casa da scuola, ho perso io tram e stavo cercando di chiamarti ma mi è scivolato dalle mani>> socchiude gli occhi.
le cingo il collo con il mio braccio e le bacio la tempia<<andiamo>> mi guarda stranita <<dove?>>
<<a prendertene uno nuovo e poi andiamo a mangiare>>
<<no sei impazzito?>> sgrana gli occhi.
<<si, sono pazzo di te>> mi abbasso per arrivare alla sua altezza e la bacio.
<<mi sei mancata tanto, ho capito che senza di te io non riesco a stare maria>> dico tra un bacio e un altro.
<<ed io ho capito che sei uno stronzo>> ridacchia.
<<però ti amo>> diventa seria.
<<anche io, non vedo l'ora di diventare papà>> le sussurro all'orecchio.
<<è il mio sogno creare un futuro con te, ti porterò all'altare, poi compreremo casa>> inizio a fantasticare ma lei mi blocca <<pensiamo al presente, ho fame, andiamo a mangiare>> sorride come una bimba e le tocco la punta del naso.
<<andiamo>> la bacio per l'ennesima volta.

quasi non mi riconosco.

dopo di noi che succede?// simba la rueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora