LETTERE E PENSIERI

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Rosa

Tornare all'ipm è un po 'come tornare a casa dopo un viaggio. Ormai siamo una famiglia, una pazza e disastrata famiglia ricca di problemi ma stracolma di amore.

L'unica pecca? Che lì quasi nessuno sa di me e di Carmine, forse sospettano qualcosa certo, ma nessuna conferma. E ho il terrore al pensiero che tutti sappiano questa cosa, forse perchè sono ancora gelosa di questa situazione magica, come se volessi custodirla tra noi e basta. Ma allo stesso tempo vorrei urlare al mondo che amo Carmine Di salvo.

"Uè Rosa, com'è andata?" non avevo neanche sentito entrare Kubra nella cella, ora siamo compagne di stanza da quando Silvia è stata scarcerata. Quanto mi manca quella pazza.

"Devo essere sincera?", lei mi fa un sorriso malizioso "ma guai a te se fiati! Diciamo che tra un rischio di morte e la notte passata a casa di Wanda Di Salvo, questo permesso non me lo scorderò facilmente"

"Ma che cazzo stai dicendo Rosa?!"

"Quello che hai sentito. Io e Carmine siamo stati colti alla sprovvista da mio padre, e mi sono guadagnata una leggera ferita al braccio che la mamma di Carmine ha provveduto a medicare" Kubra mi guarda come se le stessi raccontando una favola. "Ma apparte questo, è andata da Dio! Almeno sono stata con Carmine e questo ripaga tutto"

"Guarda guarda, tu volevi uccidere lui e invece lui ti ha rubato il cuore"

"Fai la spiritosa, ma dovrei chiederti la stessa cosa su di te e Pino. O vuoi evitare l'argomento?"

"Non c'è molto da dire, con Pino va alla grande anche se..."

"Ecco appunto"

"Anche se la sua gelosia ogni tanto sta diventando pesante, e non so se so amarlo come vorrebbe", vedo un velo di tristezza nei suoi occhi e la capisco bene.

"So che sono l'ultima esperta in materia, ma lui ti ama per come sei. Non c'è un modo per voler essere amati per forza. Si ama e basta, e tu lo fai stare bene" dico a lei queste parole ma è un po' come se le dicessi a me stessa.

"Belle ragazze, c'è la posta!!" Maddalena entra nella nostra cella tutta sorridente.

"Ma bentornata Rosa, e ho proprio una busta per te"

"Per me? Ma sei sicura?" la cosa mi pare molto strana.

"Solo tu ci sei di Rosa, e vedete di leggere in fretta. Che inizia l'ora delle attività"

È difficile che mi arrivino delle lettere, soprattutto ora che io e mio padre non ci parliamo, con Carmela mi sono vista la settimana scorsa, per cui non ho proprio idea. Aprendola mi accorgo che dentro c'è qualcosa, qualcosa che conosco molto bene. È il ciondolo che mio fratello Ciro mi regalò per i miei dieci anni, è una cosa da niente ma per me valeva tutto.

Mi prende una strana sensazione nello stomaco, questo ciondolo era sparito qualche anno fa quando stavo in vacanza a Capri con papà e i miei fratelli. Come diavolo fa ad essere ora qua? Aprendo meglio la busta mi accorgo che c'è anche un biglietto al suo interno, lo apro e ci trovo scritto "Quando guardi questo cielo io ti vedo, ma guardi al tuo fianco io ci sono.

Conosco fin troppo bene questa frase. Ciro me la ripeteva spesso quando mamma è morta e io avevo continui incubi, ora il mio cuore batte all'impazzata e devo aver cambiato anche colorito perchè Kubra mi guarda preoccupata.

"Rosa, che succede? Ti senti bene"

"sì... io... meglio che andiamo, o faremo tardi" nascondo tutto nel mio armadietto e mi tiro dietro Kubra. Ora sono agitata, e mi sta salendo di nuovo tutta l'ansia che avevo messo da parte ieri. Tutti gli eventi degli ultimi giorni mi sono tornati in mente, come un pesante macigno nella mia testa.

Appena arrivati in salone vedo subito Carmine che sta giocando a ping ping con Filippo e noto che mi cerca con lo sguardo non potendo avvicinarsi senza attirare l'attenzione, e io cerco di evitarlo perchè ora capirebbe subito che qualcosa non va.

Vorrei solo corrergli incontro e abbracciarlo, ma ora non voglio buttargli addosso altri miei problemi. Quanto mi manca Silvia in questi momenti, mi sento fortunata ad avere Kubra certo, ma è come se una sorella mi fosse distante e mi mancasse un pezzo di me.

Appena mi accorgo che Maddalena è distratta mi rifugio come sempre dietro al tendone in fondo al salone, come se fosse un po' il mio angolo sicuro. Almeno quando ho paura anche di me stessa e dei miei pensieri. Ma ovviamente resto sola per poco tempo, perchè Carmine mi raggiunge e sento che si avvicina alle mie spalle, lentamente come a non invadere il momento, e probabilmente non avrò mai il coraggio di girarmi e farmi vedere di nuovo così spaventata. Così fragile.

"tarantè" le sue braccia che mi avvolgono da dietro, tenendomi stretta e come una reazione automatica il mio corpo e la mia mente tornano a respirare. "che succede?"

"Niente"

So che non vuole insistere, ma allo stesso tempo vorrebbe alleviare i miei tormenti interiori.

"Voglio rispettare i tuoi tempi, ma so che qualcosa è successo. E niente non è un'opzione"

"Come fai?"

"Come faccio a fare cosa?

"A sapere sempre come mi sento davvero, cosa provo e le parole giuste da dire".

mi giro verso di lui e lo guardo negli occhi, quelli sono il mio vero angolo sicuro. Lì trovo sempre il mio mondo.

"Rosa, ho imparato a conoscere i tuoi gesti e i tuoi sguardi. So quando vuoi essere lasciata sola e so quando posso provare a smuovere i tuoi pensieri. Come adesso"

"Sei tremendo... lo sai sì?

"Modestamente è un mio pregio" mi fa sorridere e ne ho proprio bisogno.

"Stamattina è arrivata la posta, e ho aperto una busta un po' strana" lui sta in silenzio per permettermi di continuare "dentro c'era un ciondolo. Un regalo di Ciro che avevo perso qualche anno fa e un foglio con una frase che mi ripeteva sempre lui dopo la morte di mamma"

"Tarantè, questo..."

"E so che è tutto assurdo. lo so. ma, ma..."

"Che c'è Rosa?"

"Niente è stupido, e mi prenderesti per matta"

"Rosa puoi dirmi tutto, lo sai"

"Per un attimo... ho pensato che Ciro potesse essere vivo" lo dico quasi sussurrando ma vedo la faccia di Carmine che diventa illeggibile. "te l'avevo detto che era stupido. Dimentica ciò che ho detto"

"No no Rosa. Scusa, di certo non mi aspettavo di sentire questo. Ma con la lettera e il ciondolo posso capire ciò che pensi. Lo penserei anche io"

"Mi manca molto. Lui è sempre stato l'unico, insiema mia madre, a capirmi davvero. A non spingermi verso niente e nessuno. So che voi due eravate agli opposti, ma era mio fratello"

"è normale, avevate un rapporto speciale. E non devi avere paura di parlarmi di lui o dei tuoi ricordi"

è tutto ciò che avevo bisogno di sentirmi dire, anche se questo presentimento strano mi resta dentro e non penso mi abbandonerà presto.

Dirlo ad alta voce è stato terapeutico, e sotto sotto penso che Carmine e Ciro sarebbero andati d'accordo, o almeno per il mio bene si sarebbero sopportati senza spargimenti di sangue.

"Ah eccovi dove eravate finiti voi due" ed ecco che Beppe mette fine al nostro momento di pace, ottimo modo per farci ricordare di non essere soli e soprattutto liberi.

"Beppe ci eri proprio mancato sai?" ribatte Carmine sarcastico e non posso fare a meno di iniziare a ridere guadagnando uno sguardo esasperato di Beppe.

"Di Salvo, oltre che romantico sei anche spiritoso eh?!"

Dopo tutto, sono sicura che questa realtà ci mancherà una volta usciti...

Chissà quando.

IO E TE, SU QUELLA SPIAGGIAWhere stories live. Discover now