IO E TE, SU QUELLA SPIAGGIA

IDEE INTERESSANTI

Filippo

Carmine è la mia roccia. Il fratello che ho sempre voluto.

E quando vedi tuo fratello immerso nei pensieri e nelle paure non vuoi fare altro che aiutarlo. Lo vedo che finalmente sta respirando la felicità insieme a Rosa, e nonostante le prime ritrosie quella ragazza sta iniziando a piacermi.

Mi maledico per pensare questo perchè è comunque una Ricci, ma una Ricci che ha fatto tornare il sorriso a Carmine. E ora voglio aiutarli a ritagliarsi del tempo insieme, per stare tranquilli. Ma ho bisogno di complici per convincere quella testa dura ad organizzare qualcosa.

"Pino, vieni qua"

"Che c'è fratè?"

"Senti dobbiamo pensare a come far stare un po' tranquilli quei due" indico subito con lo sguardo Rosa e Carmine che sono vicini al campo. "entrambi tra due giorni escono in permesso e so che Rosa andrà a stare da lui per il solito motivo".

"E quindi?"

"Mamma mia Pino, cogli le mie parole. Quindi dobbiamo convincere Carmine a organizzare qualcosa. Quel testardo avrà paura di spaventarla o di farla allontanare e non vorrà fare niente".

"Fratè ci dobbiamo parlare, ma quando si tratta di Rosa è un muro Carmine"

Certo, perchè è testardo e ha le sue paure. Ma devo riuscirci.

Prima di pranzo avviso anche Cardio, dobbiamo fare gruppo per convincerlo.

"Allora ragazzi prendiamo il discorso alla larga e poi gli suggeriamo di organizzare qualcosa sulla spiaggia o qualche altro posto romantico. Dove possono stare solo loro due, senza pensieri"

"Filì, tu tieni la mente sdolcinata. Io ste cose non le riesco a pensare"

"Ritieniti fortunato che Kubra ancora ti guarda in faccia" trattengo una risata alle parole di Cardio

"Cardio ti sei svegliato simpatico stamattina, mamma mia"

"Ragazzi allora avete capito? Non deve sospettare del piano ma deve capire"

Da lontano vediamo arrivare Carmine, che fortunatamente sembra essere di buon umore dal sorriso che ci riserva.

"Carmine, oggi sei allegro eh"

"Fratè domani vedo a Futura, è ovvio che sto allegro" quella bambina è la sua roccia, il suo tutto

"Portale i saluti dello zio Filippo. E dille che quando cresce le regala un bel pianoforte, di quelli seri eh"

"Oh ragazzi, al prossimo permesso voglio proprio portare Kubra a un concerto. Il suo preferito non mi importa. Ma voglio vederla scatenarsi"

"Ma sai che è un'ottima idea? Poi sai la musica ti allontana dai pensieri e dai problemi" assecondo l'idea di Pino.

"E tu Ca'?"

"Io cosa?"

"Se buonanotte... Terra chiama Carmine. Cosa farai con Rosa?"

"Fratè, che devo fare? Andremo a casa mia e cercheremo di stare lì. Non voglio crearle altri problemi"

"Ti posso dire una cosa? Sei proprio un coglione" lui mi fulmina con lo sguardo "lo sai che Rosa non ha bisogno di essere protetta o nascosta sì? Anzi devi pensare a qualcosa di unico"

"Filippo ha ragione. Sai quante cose avrei voluto fare con Gemma? Tu che puoi, non nasconderti"

"Ragazzi non lo so... dopo l'ultima volta"

"Proprio per quello devi. Avete bisogno di dimenticare quell'episodio e viverne mille da incorniciare. So che hai paura per lei, ma nascondervi non è la soluzione"

"Tu sei coraggioso fratè, e pure lei", Pino quando si applica sa dire anche cose serie. Pazzesco... E se solo avessi detto questo pensiero ad alta voce mi sarei ritrovato a correre per tutto l'ipm con le sue urla appresso.

Carminio

Ok, Filippo ha ragione. Devo pensare a qualcosa per sorprendere Rosa e farle dimenticare la paura.

Se lo merita. Ce lo meritiamo.

Ma cosa? Se solo avessi il romanticismo del chiattillo... adesso sarei già pieno di idee.

Con la coda dell'occhio vedo Rosa e le altre ragazze entrare nelle cucine, oggi iniziamo la seconda parte del laboratorio di pizzeria con Tonino. Beppe e la direttrice han pensato che ci avrebbe fatto bene visto quello che abbiamo imparato la prima volta.

Faccio un cenno a Rosa di mettersi vicino a me per essere compagni e lei non perde un secondo per occupare il posto libero al mio fianco. Come risposta ci becchiamo uno sguardo severo dal comandante, come se potessimo fare chissà cosa.

"Tarantè, sei pronta per domani?"

"Non vedo l'ora. Finalmente io e te... e Futura" i miei occhi si illuminano ogni volta che sento il nome di mia figlia, ma ancora di più se a nominarla è lei.

"Ti voglio sorprendere"

"Che hai in mente Ca'?"

"Non ti preoccupare, tu pensa solo a sta senza pensieri"

"Mmm sei crudele però. Prima mi dici così e poi taci"

"Allora ragazzi miei" veniamo interrotti da Tonino "in questa seconda parte impareremo a fare il calzone napoletano. E non pensate sia facile".

Iniziamo a impastare ma non posso fare a meno di osservare Rosa e mi accorgo che ad ogni mio sguardo arrossisce, e non osa ricambiare per paura che chiunque, o almeno chi ancora non lo sa, noti tutto questo. Ma alla fine provocarla è il mio mestiere, quindi mi guardo in giro e noto che Tonino e Beppe sono andati in cucina a lavare gli utensili, così mi metto dietro di lei e le prendo le mani per impastare insieme. Come previsto sento un sussulto di sorpresa e la cosa mi fa sorridere.

"Tarantè, hai freddo?"

"Carmine sei impazzito?!" mi sussurra "siamo letteralmente in mezzo a tutti". Effettivamente gli sguardi iniziano a girarsi furtivi verso di noi, come se avessimo una calamita.

Ma ciò che mi sorprende di più è che il comandante non sia ancora intervenuto, appena facciamo una mossa sembra essere pronto a rovinare il romanticismo.

"E allora?" continuo ad impastare prendendo le sue mani e devo dire che la cosa si sta facendo interessante. 

"Tutti devono sapere che sei mia, e che ti amo".

Forse sto esagerando? Non mi interessa. Voglio sentirmi libero di vivermi ogni secondo come meglio credo e tutti devono sapere come stanno le cose. Soprattutto perchè nessuno deve torcerle un capello, ora più che mai. 

La mente viaggia forse un po' troppo e non mi accorgo della realtà e di ciò che sta succedendo al di fuori del pensiero. Ma ci pensa Rosa a farmi tornare con i piedi ben saldi a terra.

"Penso che ora lo abbiano capito Ca'" le sfugge una risatina falsamente innocente e si gira a guardarmi... effettivamente non sono un mago nel nascondere le cose.