Ci sono io

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Carminio

Il picnic alla spiaggia è stato perfetto.

Sembrava quasi un sogno.

Ogni emozione, ogni attimo, ogni parola era dominato dalla magia di quel momento.

Adesso che sono avvolto nel silenzio della mia stanza, con Rosa al mio fianco che dorme profondamente e Futura nella culla accanto a noi, mi torna tutto in mente. Rivivo ogni cosa nella mia mente.

Alla fine questo è tutto ciò che voglio davvero, la semplicità di questo attimo. Ma so che dovremo ancora lottare per ottenerlo.

Questo mi fa ripensare alle parole che dissi a Rosa su quel tetto "Perchè a te piacciono le cose facili?". E nemmeno a me piacciono tutto sommato.

*boom*

Vengo svegliato dai miei pensieri.

Scatto seduto al forte rumore che sento venire dalla strada.

Rosa al mio fianco si sveglia subito e nel buio i suoi occhi cercano la culla di Futura, che ormai ha iniziato a piangere per lo spavento.

"Carmine cos'è stato?"

"Non lo so Tarantè. Ma stai ferma qua" mi alzo dal letto e mi avvicino alla finestra.

"Stai attento Ca"

Vedo del fumo arrivare dalla strada e capisco che qualcosa sta andando a fuoco, probabilmente davanti al nostro portone.

Di colpo mia madre apre la porta della mia stanza "Tutto bene qua?" la sento agitata.

"Sì ma', solo spaventati"

"Adesso vi chiudete a chiave e non uscite finchè non capisco che succede. Ed è un ordine Carmine!"

Faccio come mi dice. Chiudo subito la porta e prendo Futura dalla culla lasciandola a Rosa sul letto.

"Tienila qua. Io controllo dalla finestra"

"Carmine, per favore..." sento l'agitazione nella sua voce, forse perché sa a cosa sia dovuto tutto questo. Chi sia il mandante.

Ma è possibile che i Ricci si siano avventurati nel nostro territorio? Decisamente possibile visto che la figlia del boss si trova qua, a casa proprio dei Di Salvo.

"Rosa, non succederà niente. Voglio solo controllare"

Futura è in braccio a lei e già si sta calmando, mentre Rosa la culla con più serenità possibile, visto il momento.

"Shh, andrà tutto bene piccolina. Tutto bene. Ti tengo io"

Qualcuno sta parlando in strada ma non capisco cosa dicono. Si sentono i rumori del motore di alcune moto, e poi ancora delle voci.

La mia attenzione torna a Rosa, che sta trattenendo la tensione per non spaventare Futura che ormai si messa a giocare con le ciocche di capelli neri di Rosa.

Mi avvicino al letto e mi siedo al suo fianco, l'unica cosa che posso fare è stringerla forte.

"Questo è colpa mia. Se io..."

"Rosa niente di questo è colpa tua. è tuo padre che ha deciso"

"Lo so, ma potevo fare di più per proteggervi"

"Avrebbe agito così comunque. Tu non c'entri niente"

La porta di casa sbatte e Rosa mi guarda con occhi pieni di paura; sentiamo qualcuno bussare alla porta della stanza e mi alzo per aprire. Appare mia madre con una faccia illeggibile e bianca come il muro. Ci fissa ed è come se stesse cercando delle parole che non esistono.

"Era un avvertimento per me non è vero?" la prima che ha il coraggio di parlare è Rosa. Mia madre annuisce abbassando lo sguardo.

"Voi dovete ascoltarmi adesso. E non accetto obiezioni" lo dice con un pizzico di disperazione, e persino io non oserei andarle contro in questo momento, "Dovete stare allerta, anche quando tornate dentro. Ogni permesso lo passerete in questa casa o in un posto protetto che vi dirò io. Non vi venga in mente di fare qualche atto di coraggio. Niente"

"Non vi lascerò morire per me. Devo parlare con mio padre e cercare di..." la voce di Rosa è comandata dalla paura, lo sento.

"Cercare di fare cosa? Ora tu non puoi fare niente. Hai una taglia sulla testa come tutti i Di Salvo, e questo vuol dire che sei sotto la nostra protezione" il mio cuore inizia a battere all'impazzata. Non posso perdere anche Rosa, non posso neanche permetterle di fare qualche pazzia come consegnarsi a suo padre.

So che mia madre può sembrare dura, ma penso che sotto sotto si stia affezionando a Rosa e vede quanto sta legando con Futura; ma allo stesso tempo so quanto Rosa vorrebbe consegnarsi a suo padre nella speranza di risolvere tutto.

"Ora tornate a dormire. Domattina usciremo presto, e anche la bambina ha bisogno di riposare" mia madre ci saluta con un accenno di sorriso.

Osservo Rosa e non so decifrare il suo sguardo, è spaventata e "vuota". L'unica cosa che riesce a fare è cullare la piccola, come se servisse più a lei che a Futura, e mi avvicino lentamente a lei. Porto il mio braccio intorno alle sue spalle magre e lei appoggia la testa su di me.

"Torniamo a dormire Tarantè, meglio chiudere gli occhi qualche ora", faccio per prendere Futura ma Rosa mi ferma.

"Teniamola qua, con noi. Almeno per queste poche ore. Vi voglio entrambi qui con me"

So perché sta reagendo così, capisco la sensazione e annuisco lasciandole un bacio tra i capelli.

"Hai sentito Futura? Stanotte puoi stare con noi. Quanti vizi ti da Rosa eh!?" la vedo sorridere e questo già mi fa stare meglio.

"Qualcuno ci deve pur pensare no?" Futura emette un dolce versetto come a dar conferma alle parole di Rosa.

"Oh Oh andateci piano voi due, signorine" alzo le mani in segno di arresa.

"Papà deve capire chi comanda eh piccolina?" sussurra all'orecchio di Futura.

La mettiamo in mezzo a noi, e non possiamo far altro che guardarci aggrappandoci alla speranza di scappare da tutto questo.

Aggrappandoci al pensiero di noi tre, e basta.

IO E TE, SU QUELLA SPIAGGIAWhere stories live. Discover now