Tre.

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Tic tac.

Tic tac.

Tic tac.

Dietro la porta, una decina di orologi accolsero i due.
Tic tac, risuonavano insieme.

〔È una fissa di mio padre.〕

《Gli orologi mi spaventano.. danno un limite al tempo.》

"Signorino..e
- indagò col capo-
signorina, la cena è pronta."

Luna non aveva occhi che per un enorme quadro appeso al muro, perciò non mostrò attenzione per l'affermazione.

〔Lu'?〕

《Eh? Dimmi.》

〔Ti fermi a cena, vero?〕

Spostando la testa alcune ciocche di quel cumulo di capelli viola si mossero, creando quasi una danza.

《Certo che sì! Sono proprio curiosa di vedere come cucinano i domestici dei ricchi!》

L'uomo di prima andò via, assumendo quasi un'aria di offesa.

〔Non sono diverso da te, Luna.〕

《Vabè.
Hai proprio una bella casa..
potremmo..organizzare una festa!
Sì, invitiamo tutti i ragazzi del muretto..no, loro no.
I tuoi amici..bella idea, sì!》

〔Stai parlando a vanvera..e poi non ho amici.〕

《Nemmeno uno?》

〔Dipende, tu sei mia amica?〕

L'aria diventò pensante.
Così, Isaac, per alleggerirla, scoppiò a ridere, nello stesso modo di prima.
εїз
*spazio per me*
Innanzitutto spero vi sia piaciuto, poi vorrei chiarire una certa cosa cosa che potrebbe creare confusione:
《..》questi segni li utilizzo quando parla Luna.
〔..〕questi quando parla Isaac.
".." questi quando parlano altre persone.
".." e questi per i "pensieri".
Bene, alla prossima. c:

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