Fuori la porta, con una coperta tutt'intorno il corpo, sedeva Isaac.
I capelli arruffati, la bocca aperta e tremante, gli occhi socchiusi: aveva passato lì tutta la notte.
Lo zaino di Luna cadde e quando toccò il terreno emise un suono di liberazione.
Eglì lo sentì, egli la notò.
Si alzò in piedi e cercò di sistemarsi un po', per essere almeno decente agli occhi della creatura segretamente amata.
Si sentiva ridicolo.
《Isaac.》
〔Emh, ciao
sì, insomma, io..〕
《Prendiamo l'autobus insieme?》
Sapeva sempre cosa dire e quando dirlo.
Sempre.
Non aveva timore di essere invadente o sfacciata, semplicemente faceva ciò che considerava giusto.
S'incamminarono verso la fermata più vicina; senza parlare, senza toccarsi..solo sguardi, sorrisi e silenzio.
Parevano due anime aliene arrivate da chi sa dove per chi sa quale scopo, e poi si capiva fossero solo due ragazzi, incredibilmente diversi e uguali allo stesso tempo.
Quando l'autobus arrivò, – con qualche minuto di ritardo – vi salirono e si "accomodarono" in fondo.
☀ – ☀ – ☀
Okay sì, insomma..
..capitolo cortino.
ma tanto voi siete contenti lo stesso, giusto?
scherzi a parte, lasciate una stella e commentate se vi è piaciuto.
alohaaaa. c:
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