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Se è corto e brutto ve la dovete rifare con quei due e la loro gita a Parigi





«Come stai amore mio?»

«Bene. Tu?»

Manuel non avrebbe voluto rispondere in quel modo secco e scocciato alla madre, alla fine non lo sapeva che cosa era intento a fare. Prese un respiro profondo e buttò fuori tutta l’aria, doveva calmare i famosi bollenti spiriti.

«Scusa ma’, io-»

«Che è successo?» chiese subito Anita e il figlio avrebbe giurato stesse sorridendo dall’altro capo del telefono. «Io-che… come..»

«Stai tutto incazzato, è ovvio che ti ho chiamato in un momento inopportuno. Ma la mia domanda ora è: perché hai risposto?!»

Manuel sbuffò passandosi una mano tra i capelli, «Daje ma’…»

«Allora ti ho veramente interrotto!» come se non ti sentissi sorridere da chilometri di distanza, stronza.

«Voi mette anche er dito nella piaga?» disse con un tono tra l’infastidito e il divertito. «Come ho risposto perché è andato a farne na doccia.» arrossì leggermente per l’immagine che gli passò in testa e per il desiderio che a quel solo pensiero gli stava crescendo dentro di nuovo.

«Andato quindi… bene – rise Anita facendo capire al figlio che si era fatto sfuggire un dettaglio al quale la donna si sarebbe attaccata per sapere di più – È un altro concorrente?»

Vabbè, tanto sennò me assillerà finché nun lo saprà. «Seh, se chiama Simone.»

«Simone – pronunciò con la sua voce dolce – mi piace. A te piace?»

Manuel si morse il labbro e tasto le tasche dei suoi pantaloni alla ricerca del pacchetto di Camel Blue che aveva preso prima di uscire. «Io… si, mi piace tanto.» e ammetterlo ad alta voce gli lacerò quasi il cuore, che non avrebbe mai immaginato di affezionarsi così tanto a una persona in così poco tempo. Che non avrebbe mai pensato di perdere la testa e il cuore per una persona con così tanta facilità.

Si accese una sigaretta e, per un secondo, il fuoco dell’accendino gli illuminò il viso, facendolo così notare dal corvino che era appena rientrato in salotto senza però trovare nessuno. Vedendo l’altro ancora al telefono si avviò verso la cucina, pronto a provare una nuova ricetta.

«Sono contenta, sai? Sapere che non sei solo in questa sfida. In questo percorso che stai facendo. Ti sento sereno, incazzatura a parte.» disse pronunciando in mezzo alle risate l’ultima parte.

Manuel sentì un rumore venire da dentro e, girandosi verso la cucina, vide Simone di schiena intento a fare un fondo di cipolla per una delle sue nuove ricette. Sorrise prendendo un altro tiro di sigaretta, «Sono… lo sono, sereno dico. Beh, se nun me avessi interrotto sul più bello lo sarei ancora di più ma ormai.» rise prendendosi un vaffanculo dalla madre detto in modo scherzoso.

Mentre osservava Simone muoversi con eleganza in cucina ripensò a quello che gli aveva raccontato poco prima sui suoi genitori e, come per magia, il suo sorriso si trasformò in una smorfia fatta di rabbia e tristezza.

«Ma’, te posso chiede na cosa?»

Sentendo il tono serio del figlio, Anita smise di ridere. «Certo amore mio, dimmi.»

Hell's KitchenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora