capitolo 3

14 3 0
                                    

Oggi è la giornata più bella che forse abbia mai vissuto in vita mia. Quella bellissima sensazione di quando ci si sveglia senza ansia e noia, senza timore di essere puntata un'altra volta. Dovrò essere bellissima e fare bella figura. Forse sarà anche l'occasione giusta per un nuovo amore, lo spero. Incrocio le dita e prego finché non arriva l'autobus. Non riesco a descrivere questa sensazione, sembra bizzarro come una persona può essere cosi eccitata per una cosa così apparentemente banale, ma credetemi non è cosi. Provo una marea di emozioni che arrivano diritte al cuore come le onde di un mare agitato in tempesta, e quelle gocce di piogga equivalgono alla mia prima lacrima di gioia che mi scende giù per la guancia.
L'autobus si ferma di fronte a me e apre le sue porte per farmi salire, le persone all'interno dell'autobus sono sempre le stesse, ma ci sono sempre stati molti volti di cui ancora oggi sono incognite per me. Mi giro in torno per vedere se qualche persona sia della classe terza I ma è impossibile riconoscerle, so solo vari nomi perché ho la lista della classe sul mio telefono. Ci sono vari nomi che mi incuriosiscono e ho provato anche a cercarli sui social e vari volti mi sembrano familiari ma chi sà se corrispondono alla classe in cui sono diretta.
Dopo vari minuti di attesa, mi alzo dal mio solito posticino il quale mi siedo ogni mattina, e parto per un nuovo inizio.

- Buongiorno ragazzi, vi presento la vostra nuova compagnia di classe che ci seguirà per quest'ultimo anno di medie, Giusy - Mi presenta la prof di italiano.
- Piacere mio -
Rispondo con voce tremante. Ricambia l'intera classe.
Di faccia riconosco quei volti sconosciuti che incontro nel pulman, e due o tre che ho trovato sui social. Sembra che ci sia un bel legame tra loro, una classe unita, collabborano, aiutano il prossimo e sono felici. Ed io sono il doppio più felice di sapere che finalmente un briciolo di speranza è nato dentro di me.
Mi siedo accanto ad una ragazza che aveva il posto libero accanto a sé.
- Ciao... com'è che ti chiamavi? Scusa ma sono un pò distratta -
- Ciao, mi chiamo Giusy, tranquilla. Tu invece come ti chiami? -
- Natascia. Sono felice che ti sei trasferita qui, già prevedo che andremo d'accordo -
- Concordo, si vede che siete una classe unita, no come la mia vecchia classe -
- Già. Scusa per la mia curiosità, posso sapere il motivo per cui hai cambiato classe? -
- Perché sai com'è, i vulcani prima o poi esplodono, ed io sono esplosa. Un gruppo di bulle non facevano altro che tormentarmi, ho resistito per ben due anni, addirittura mi hanno procurato una sospensione. Ero al limite ed ora eccomi qui -
- Cavolo, io sarei esplosa già dal primo momento -
- Ragazzi, un pò di attenzione dai, inizia la lezione -
Sistemo il mio nuovo banco e ascolto con attenzione. Finalmente nessuno che interrompe o insulta professori. Le lezioni sembrano così rilassanti in questa classe.
Durante la lezione e nelle ore successive ho fatto già amicizia con l'intera classe. Sono molto gentili e amichevoli, mi hanno accolta con entusiasmo, e una cosa che ho notato, raro ma vero, è che hanno rispetto per gli altri. Insomma è una classe modello. Almeno questa volta la fortuna mi ha baciata...
Le ore volano come il suonare di una campanella e un'altra, e arriva l'ora di andarcene.
- Ciao Giusy! - Mi volto di scatto e trovo Natascia che mi saluta.
- Ciao!, a domani -
Passa tra noi Jenny con dietro tutta la sua truppa cioèle bulle, e iniziano a farci smorfie e mi sussurrano cose non carine, facendomi venire dei brividi lungo la colonna vertebrale, mentre le mie mani sono serrate in un pugno.
Natascia mi allontana da loro, che emanano le loro risate di cattiveria nell'aria. Ormai lontane sento il bisogno di scusarmi con lei.
- Quelle sarebbero le tue ex bulle vero? -
- Si, sono loro, purtroppo -
- Bulle si, ma ex non direi proprio! -

Non appena giro la maniglia della porta trovo mia madre all'impiedi entusiasta quanto me, che mi accoglie partendo da una fila di domande, sembra un'interrogatorio. Con gioia gli spiego tutto per i minimi dettagli, partendo dalla classe, alle professoresse.
- Ho fatto amicizia con l'intera classe che mi ha accolto come se facessi parte della classe già dal primo momento. Sono seduta accanto a Natascia, una ragazza dolcissima e simpatica, siamo diventate amiche fin da subito! -
- bello! E professori come ti sembrano? -
- Sono così bravi che con loro le lezioni diventano un piacere affrontarle! -
- Perfetto, non vedo l'ora di avere l'opportunità di conoscerli da vicino -
- Mi sono già affezionata sia ai professori che ai miei amici. Sono fantastici. In loro vedo amore e pace, serenità e calma, che prima si trovava solo nei miei sogni... -
- Non posso essere altro che soddisfatta di noi, perché sai com'è, dopo la pioggia c'è sempre il sole, dopo il buio c'è luce, e noi inseme con le nostre forze abbiamo trovato la nostra luce -
Vedo lei felice, me felice, vedo entrambe felici e serene, e mi mancava molto questo. Non è stato facile passare due anni di scuola con delle bulle, ma finalmente c'è l'abbiamo fatta e voglio vivermi a pieno quest'ultimo anno di scuola. Voglio vivermi a pieno le amicizie vere, sorridere e scherzare, vivermi ogni istante di gioia che mi capiti, e so che questo è possibile adesso che sono circondata da persone meravigliose. Questa è la mia rivincita.

Un diario Rosso Fuoco Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora