Non vedo l'ora che diventi subito sera. Ci sarà una festa al club eventi in città e parteciperà tutta la classe e altri ragazzi che non conosco. È proprio una festa solo per noi ragazzi a partire dai tredici anni all'insù, ovviamente con biglietto e permesso dei genitori. Ci saranno bevande analcoliche, ma se un genitore ti da il consenso firmando su un foglio apposito, il cosiddetto " ragazzo dietro al bancone " firmerà a sua volta il foglio per far capire che ha visualizzato il consenso, e a quel tale ragazzo da bevande alcoliche se richieste. Ovviamente io solo cose analcoliche. A questa festa sicuro ci sarà Nicolas e ho il presentimento che la sua compagnia sarà quel mio ex gruppo di bulle.
Sbadiglio per il forte sonno, sono le otto in punto e il corridoio è pieno di ragazzi che corrono per entrare nelle loro classi. Mi guardo nei dintorni e da dietro mi tocca sul fianco una mano, la mano più bella che io abbia mai visto.
- Ehy Nicolas, ti stavo cercando con lo sguardo -
- Ed eccomi qui. Stasera vieni anche tu al club eventi vero? -
Desideravo me lo chiedesse.
- Certo come mancare ad una festa -
- Concordo... quel diario continui ancora a scriverlo vero? -
- Certo che si, perché ti preoccupi? -
- No no, nulla ero solo curioso... -
- Va bene... ci vediamo in classe
allora -
Sono un pò preoccupata del fatto che in qualsiasi discorso mi domandi se continuo a scrivere quel diario, forse si sta solo preoccupando, almeno spero.Essendo che non scrivo da molto, ho deciso di portare a scuola il diario. inizio a scriverci sù all'ora di merenda ma ho dovuto subito richiuderlo...
- Hey Giusy cosa scrivi? - domanda Gabriel che si siede al mio fianco.
- Em... nulla, tutto bene? -
Un'ondata di ansia improvvisa mi assale facendomi tremare e arrossire. Chiudo il diario di botta e ciò mi fa sentire subito in colpa. Come sono stupida.
- Ma, volevo solo leggere tutto qui... non mi aspettavo questa tua
reazione -
- Non volevo offenderti, solo che, è la cosa più preziosa che ho -
- A capisco, sono qui anche per dirti che Nicolas stava cercando di fare una foto al tuo diario.
- Dici sul serio? -
- Si era dietro di te col telefono ma io ti ho coperta sedendomi al tuo
fianco -
- Allora ti ringrazio di essere qui, mi hai salvata, grazie, d'avvero -
- hey ho sentito il mio nome... -
Cavolo è Nicolas.
- Hai sentito b... - Tappo la bocca di Gabriel con le mani e continuo io la frase.
- Hai sentito male -
- Lasciami stare! Se non hai il coraggio di dirglielo lo dico io! - urla Gabriel.
- Basta Gabriel Basta! -
Nicolas prende per la maglia Gabriel e lo tira a sé, il mio cuore batte a tremila.
- Allora moccioso? O mi dici la verità o ti scaravento al muro! -
- Lasciami! Vuoi sapere la verità? Ho detto a Giusy che stavi per scattare una foto a una pagina del suo diario per leggerla. Addesso sei contento? -
Vedo Nicolas che guarda fisso negli occhi di Gabriel, infuriato come una bestia gli tira un pugno e il grido di Gabriel tace le voci dell'intera classe.
- Nicolas! Basta lascialo stare! -
- Zitta! - mi prende per il gomito per poi lasciarmi pentito del gesto.
Il mio cuore si frantuma in mille pezzettini, una lacrima mi scende giù per la guancia e i nostri occhi si guardano fissi e creano una fusione tra delusione e rabbia. Resto immobile con i miei occhi che parlano.
- Scusa Giusy non volevo... - mi prende per il polso. Indietreggio in modo da liberarmi della sua mano senza dire una parola
- Dai vieni, chiariamo - Stavolta mi prende per il braccio -
- Lasciami! -
Perdo il controllo e scappo via. Corro in bagno e mi guardo allo specchio. Busso alla porta del bagno occupato ed esce Natascia.
- Giusy! Cosa ti è successo? -
- No, nulla -
- Dai dimmi, sono qui per te ti ascolto.
- In classe c'è stato un litigio tra Nicolas e Gabriel, cercavo di calmare le acque ma Nicolas mi ha preso per il gomito con una presa forte da lasciarmi un segno e mi ha urlato di stare zitta. Mi ha tanto ricordato il suo primo giorno di scuola quando mi urlò di stare zitta, e quel gruppo di bulle, rivivere quelle cose non è stato bello -
- Mi dispiace tantissimo, non oso immaginare come ti sei sentita e la sensazione che hai provato. Non te lo meriti sei una ragazza d'oro -
- lo so, ma io lo amo, per questo mi fa ancora più male -
- Giusy tu ti meriti di meglio, qualcuno che ti rispetta. Lui ama te? State insieme? -
- No, non stiamo insieme ma vedo che lui ci tiene a me, almeno credo -
- Ok, lo perdonerai? -
- Penso di si, sperando che almeno il coraggio di chiedermi scusa ce
l'abbia -
- lo spero per te -
Esco dal bagno e vado in segreteria per far chiamare casa con la scusa del mal di testa perché ormai la mia concentrazione è alla rinfusa.
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Un diario Rosso Fuoco
General FictionGiusy, una semplice ragazzina di tredici anni. Fin da subito ha capito il vero significato di bullismo sulla sua pelle. Un giorno decise di comprare un diario che per lei diventò la cosa più preziosa, ma un ragazzo bello come il sole e cattivo come...