capitolo 7

18 3 1
                                    

Non vedo l'ora che diventi subito sera. Ci sarà una festa al club eventi in città e parteciperà tutta la classe e altri ragazzi che non conosco. È proprio una festa solo per noi ragazzi a partire dai tredici anni all'insù, ovviamente con biglietto e permesso dei genitori. Ci saranno bevande analcoliche, ma se un genitore ti da il consenso firmando su un foglio apposito, il cosiddetto " ragazzo dietro al bancone " firmerà a sua volta il foglio per far capire che ha visualizzato il consenso, e a quel tale ragazzo da bevande alcoliche se richieste. Ovviamente io solo cose analcoliche. A questa festa sicuro ci sarà Nicolas e ho il presentimento che la sua compagnia sarà quel mio ex gruppo di bulle.
Sbadiglio per il forte sonno, sono le otto in punto e il corridoio è pieno di ragazzi che corrono per entrare nelle loro classi. Mi guardo nei dintorni e da dietro mi tocca sul fianco una mano, la mano più bella che io abbia mai visto.
- Ehy Nicolas, ti stavo cercando con lo sguardo -
- Ed eccomi qui. Stasera vieni anche tu al club eventi vero? -
Desideravo me lo chiedesse.
- Certo come mancare ad una festa -
- Concordo... quel diario continui ancora a scriverlo vero? -
- Certo che si, perché ti preoccupi? -
- No no, nulla ero solo curioso... -
- Va bene... ci vediamo in classe
allora -
Sono un pò preoccupata del fatto che in qualsiasi discorso mi domandi se continuo a scrivere quel diario, forse si sta solo preoccupando, almeno spero.

Essendo che non scrivo da molto, ho deciso di portare a scuola il diario. inizio a scriverci sù all'ora di merenda ma ho dovuto subito richiuderlo...
- Hey Giusy cosa scrivi? - domanda Gabriel che si siede al mio fianco.
- Em... nulla, tutto bene? -
Un'ondata di ansia improvvisa mi assale facendomi tremare e arrossire. Chiudo il diario di botta e ciò mi fa sentire subito in colpa. Come sono stupida.
- Ma, volevo solo leggere tutto qui... non mi aspettavo questa tua
reazione -
- Non volevo offenderti, solo che, è la cosa più preziosa che ho -
- A capisco, sono qui anche per dirti che Nicolas stava cercando di fare una foto al tuo diario.
- Dici sul serio? -
- Si era dietro di te col telefono ma io ti ho coperta sedendomi al tuo
fianco -
- Allora ti ringrazio di essere qui, mi hai salvata, grazie, d'avvero -
- hey ho sentito il mio nome... -
Cavolo è Nicolas.
- Hai sentito b... - Tappo la bocca di Gabriel con le mani e continuo io la frase.
- Hai sentito male -
- Lasciami stare! Se non hai il coraggio di dirglielo lo dico io! - urla Gabriel.
- Basta Gabriel Basta! -
Nicolas prende per la maglia Gabriel e lo tira a sé, il mio cuore batte a tremila.
- Allora moccioso? O mi dici la verità o ti scaravento al muro! -
- Lasciami! Vuoi sapere la verità? Ho detto a Giusy che stavi per scattare una foto a una pagina del suo diario per leggerla. Addesso sei contento? -
Vedo Nicolas che guarda fisso negli occhi di Gabriel, infuriato come una bestia gli tira un pugno e il grido di Gabriel tace le voci dell'intera classe.
- Nicolas! Basta lascialo stare! -
- Zitta! - mi prende per il gomito per poi lasciarmi pentito del gesto.
Il mio cuore si frantuma in mille pezzettini, una lacrima mi scende giù per la guancia e i nostri occhi si guardano fissi e creano una fusione tra delusione e rabbia. Resto immobile con i miei occhi che parlano.
- Scusa Giusy non volevo... - mi prende per il polso. Indietreggio in modo da liberarmi della sua mano senza dire una parola
- Dai vieni, chiariamo - Stavolta mi prende per il braccio -
- Lasciami! -
Perdo il controllo e scappo via. Corro in bagno e mi guardo allo specchio. Busso alla porta del bagno occupato ed esce  Natascia.
- Giusy! Cosa ti è successo? -
- No, nulla -
- Dai dimmi, sono qui per te ti ascolto.
- In classe c'è stato un litigio tra Nicolas e Gabriel, cercavo di calmare le acque ma Nicolas mi ha preso per il gomito con una presa forte da lasciarmi un segno e mi ha urlato di stare zitta. Mi ha tanto ricordato il suo primo giorno di scuola quando mi urlò di stare zitta, e quel gruppo di bulle, rivivere quelle cose non è stato bello -
- Mi dispiace tantissimo, non oso immaginare come ti sei sentita e la sensazione che hai provato. Non te lo meriti sei una ragazza d'oro -
- lo so, ma io lo amo, per questo mi fa ancora più male -
- Giusy tu ti meriti di meglio, qualcuno che ti rispetta. Lui ama te? State insieme? -
- No, non stiamo insieme ma vedo che lui ci tiene a me, almeno credo -
- Ok, lo perdonerai? -
- Penso di si, sperando che almeno il coraggio di chiedermi scusa ce
l'abbia -
- lo spero per te -
Esco dal bagno e vado in segreteria per far chiamare casa con la scusa del mal di testa perché ormai la mia concentrazione è alla rinfusa.

Un diario Rosso Fuoco Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora