capitolo 4

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Ora le mattine le aspetto a braccia aperte senza dire tra me e me - che giornata di merda che mi aspetterà. - Sono le otto in punto e sono appena entrata in classe, lasciandomi dietro quel freddo gelido del fresco mattino. Sento un mormorio in sottofondo, sento parlare di un ragazzo, li vedo preoccupati, ma non ci do tanta importanza perché vengo attratta nell'osservare dalla finestra quanto sia bello vedere la nebbia che pian piano sale su nel celo, a quanto sia bello vedere aria gelida fuoriuscire dalla mia bocca per poi svanire col resto del vento. I miei occhi poi si incantano a guardare dei merli che si tormentano su un albero spoglio, e pensare che non c'è cosa più bella di vedere che anche degli animali così banali possono provare amore. A risvegliarmi da questa " osservazione della natura " che direi è durata anche fin troppo, è stata una comunicazione detta daĺla professoressa di italiano, annunciandoci che a breve dovrebbe arrivare un nuovo alunno. Le faccie degli altri non mi convincevano, forse conoscevano già qualcosa di lui, mentre io non conosco nulla. inizio a preoccuparmi e pensare che era meglio se davo più importanza alle voci che sentivo prima, ed voglio sapere il perché di quelle faccie preoccupate.

Forse era meglio che non chiedevo spiegazioni ai miei compagni, si, era molto meglio. Ho scoperto che è un bullo della terza D, cambia sezione perché è stato sospeso e non vuole più saper nulla di quella classe. Allora è vero che la fortuna bacia solo i belli. E si vede che io non sono un granché. Cambio classe per motivi di bullismo e a breve mi ritrovo con un bullo, la vita è così strana. Mia nonna diceva sempre che nella vita mai nulla accade per caso, mai nulla accade tanto per, non bisogna dare per scontato quei piccoli insegnamenti che la vita ti porge su un vassoio che contiene amarezza e dolcezza, e quando vuoi scappare da qualcosa di amaro ma non ci riesci, significa che il destino è arrivato anche per te. Non bisogna prenderla come un'occasione negativa, ma bisogna coglierlo e trarne insegnamento.
Le parole di mia nonna sono un conforto per me, ma da quando il cielo l'ha voluta ospitare, ha lasciato dentro di me un vuoto immenso, che nessuno può colmare. Quando perdi una persona a te importante capisci il suo vero valore.

Caspita è passata una settimana. Sarò sincera, il fatto di questo nuovo bullo in arrivo mi tormenta, la notte soffro di incubi. Posso sembrare troppo drammatica ma solo chi ha vissuto atti di bullismo sa cosa significa, è un circolo vizioso che se non viene preso seriamente può arrivare a atti estremi. Ho un ansia assurda perché alla seconda ora dovrebbe arrivare questo ragazzo.
Bussano alla porta, tra me e me penso sia lui, ed è in anticipo di un ora. Si è lui, alto, occhi azzurri e capelli marroni, ha uno stile simile ai cantanti rep, è un bel ragazzo, ma bullo. Entra con un'aria spavalda e resta fisso a guardarci.
- Ciao ragazzi vi presento Nicolas il vostro nuovo compagno di classe -
- Ma sul serio siete di terza media? , sembrate appena usciti dalle
elementari -
Sento la prof sussurrargli un qualcosa.
- Contieniti, almeno solo per la presentazione -
So che sarà un'altro anno di merda. Si, questo si che è destino, è destino che io debba avere a che fare con bulli.
Si siede affianco a Melissa. Povera lei. Per un'ora è stato tranquillo, ma dalla seconda ora ho sentito sulla mia pelle quelle sensazioni, emozioni negative che non volevo più rivivere. Inizia a dirci che siamo stupidi, gli altri rispondevano, e lui ci minacciava, mentre io e le mie amiche non parlavamo e lui ci prese di mira, dicendo che non siamo buone a nulla, che siamo orrende e senza coraggio. La mia ansia sale quando si avvicina a me, io indietreggio e lui aumenta il passo, cerco un supporto di qualcuno ma tutti si allontanano, i professori hanno l'ora libera e io sono sola con lui.
- Allora? Come ti chiami? - Chiede.
- G-Giusy - Rispondo .
- Fai bene a tremare perché non vi lascerò in pace per l'intero anno -
- Perché sei così cattivo ? Almeno dei sentimenti c'è li hai? -
- Io la parola sentimenti non la conosco, io illudo per conquistare ciò che voglio, e in fine ferisco per far capire che era solo un'illusione.
- Ma non capisci che fai del male alle persone? Un'illusione è peggio di una coltellata al cuore.
- Sapessi cosa ho dentro mi daresti ragione ad essere così -
- Non devi prendertela con gli altri se dentro stai malissimo -
- Basta ! Zitta e siediti prima che ti do un pugno! -
Resto lì immobile più tremante di prima. La mia mente mi sussurra di ribellarmi e di farmi rispettare, mentre il cuore mi sussurra di obbedire per evitare il peggio.
Obbedisco come sempre, anche se so che obbedire non è sempre un rimedio e che se non imparo a ribellarmi questa storia non avrà più fine. È così brutto essere deboli e avere il cuore di latta, non intendo dire che voglio essere cattiva, ma in alcune situazioni forse il cuore bisognerebbe indurirlo e proteggerlo con uno scudo. Ed è questo che io non faccio, per questo è più facile mirarlo.

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