Capitolo 5

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Louis non aveva mai odiato particolarmente il grattacielo che fungeva da quartier generale dei Gladiator. La sala del trentesimo piano, però, quella su cui era relegato da ormai venti minuti, non gli era mai piaciuta. Era stata una creazione di Alina, un connubio di poltrone e divanetti azzurri, tavolini di mogano, profumi floreali, un bancone con macchinetta del caffè per chi volesse usufruirne e perfino una ciotola con le caramelle.

A lui dava solo l'idea di essere in attesa del proprio turno dal dentista.

Dovette aspettare un altro quarto d'ora immerso nel silenzio, prima di poterle riferire il proprio rapporto. Per una volta la fortuna doveva essere dalla sua, però, perché Alina lo considerò appena e lo liquidò nell'arco di minuti, cosa che gli andava benissimo. Zayn lo incrociò mentre stava attraversando la maledetta sala d'attesa per lasciarsela alle spalle fino ad almeno il giorno successivo. Gli occhi circondati di rughe del veterano lo squadrarono troppo a fondo, ricordandogli il giorno in cui il capo dei Gladiator, lo aveva affidato a quello che all'epoca era il suo braccio destro, perché gli insegnasse come muoversi nel loro mestiere. Tra tutti i vari criminali con cui era entrato in contatto negli anni, era Zayn quello che forse lo conosceva meglio.

«Uhm,» fu il suo commento, con le labbra che si curvavano nell'ombra di un ghigno. Quell'espressione gli piaceva ancora meno della sala d'attesa.

«Qualche problema?»

«Sei stranamente allegro, Pezzo Grosso. Trovato qualche buco dove infilare il tuo cazzo?»

Per un attimo si intrattenne con l'idea di rispondergli che sì, aveva cominciato a scopare Harry e si era rivelato anche un'ottima scopata, giusto per vedere che faccia avrebbe fatto il veterano dei Gladiator e la cosa più simile a un amico che avesse. Probabilmente gli avrebbe rivolto uno sguardo scioccato, prima di scuotere la testa, augurargli di non finire con un pugnale tra le scapole e offrirgli un sigaro.

«Ho avuto delle buone notti,» si limitò a rispondere.
Anche se forse lo aveva trovato davvero. Non un compagno e nemmeno un semplice buco. Solo... qualcuno. Una presenza con cui non doveva fingere di essere una brava persona, ma che trovava gradevole e perfino eccitante.

«Buon per te.» Zayn gli diede una pacca sulla spalla. Esclusa Alina, era l'unico tra i Gladiator che osava toccarlo e il solo che Louis trovava tollerabile.

Poi tirò fuori il sigaro e, incurante del regolamento che ne vietava l'utilizzo all'interno di quella stanza, se lo accese. «Almeno per qualcuno di noi la vita gira nel senso giusto,» commentò dopo aver soffiato via il fumo. Louis si rimangiò il saluto che era già stato pronto a formarglisi sulle labbra.

«Cosa sai?» Un paio d'anni prima Louis gli aveva salvato la vita durante un'imboscata e da allora Zayn era più che propenso a passargli qualche suggerimento sottobanco.

Zayn sospirò, guardando il sigaro come se fosse la fonte di tutti i suoi rimpianti. «Il capo ha lasciato le redini un altro po. Sua signoria sarà presto la regina indiscussa di tutti noi. Ci aspettano momenti molto cupi.»

Le labbra gli si incresparono senza alcun permesso. Proprio quello che non desiderava.

«Goditi la tua bella scopata finché puoi. Tra l'alleanza con quei figli di puttana e le manie di grandezza, la nostra regina sarà capacissima di farci fottere tutti,» commentò ancora Zayn, tra una boccata di sigaro e la successiva. Se lo tolse di bocca solo per spargere la cenere sulla superficie intonsa di uno dei tavolini.

«A proposito di fottere. Com'è andata la tua punizione notturna? Ho sentito che ti è capitato Harry.»

Louis sostenne gli occhi del veterano con l'aria più indifferente del proprio repertorio. «Già.»

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