[Capitolo 10] - Mark

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«Hey Occidentale dove vai?».

La voce del ragazzo dai capelli rossi l'aveva perseguitata per tutto il giorno e ora, quando finalmente poteva ritenersi libera, quello stesso individuo si permetteva di continuare a tormentarla.

Era dall'inizio della specializzazione che non aveva fatto altro che deriderla.

Non che le importasse ciò che pensassero di lei, ma la infastidiva essere continuamente al centro dell'attenzione.

Stava per uscire dall'istituto quando le aveva sbarrato la strada «Mi lasci in pace?» aveva chiesto spazientita.

Lui e i suoi amici non parvero sentirla.

Park Sojo era l'erede di una ricca famiglia e per questo era abituato ad avere tutto senza il minimo sforzo.

Credevano che possedere un cognome potente gli permettesse di decidere e di giocare con le vite degli altri e Sojo ne era talmente convinto, che appena tre mesi prima aveva avuto l'ardire d'imporle di uscire con lui.

Si era illuso di poterla comprare con il lusso.

«Che c'è ragazzina, non sono degno della tua attenzione?!» l'aveva stuzzicata «Credi di avere abbastanza potere per trattenermi? Si chiama sequestro di persona. Togliti!» gli aveva risposto.

Sojo aveva smesso di sorridere e con un cenno ai suoi compagni l'aveva fatta circondare, impedendole di scappare «Avresti dovuto accettare la mia proposta- l'aveva minacciata- e ci saremmo risparmiati tutto questo».

Seori aveva realizzato di essere stata agguantata solo dopo aver percepito un altro braccio che la strattonava via dal primo.

Aveva sentito qualcuno cingerle la vita e si era irrigidita alzando lo sguardo innervosita e scontrandosi con «Mark?».

Il giovane senza distogliere lo sguardo dal rivale l'aveva salutata con un sorriso sornione «Buon giorno principessa» facendole nascere un quesito a cui il rosso aveva dato voce «Tuan cosa ci fai qui?».

Mark le aveva lasciato un tenero bacio sulla testa come se niente fosse «Sono passato a prendere la mia fidanzata hai qualche problema?» aveva sputato acido «La tua...» aveva borbottato Sojo.

Seori aveva tossito e lo aveva guardato confusa «La tua cosa?!» gli aveva sussurrato «Dai amore era ora che lo sapessero no?» le aveva risposto l'altro dolcemente.

Non le aveva lasciato tempo di controbattere.

Le aveva preso una mano guidandola fuori dall'edificio sotto lo sguardo sconcerto di Sojo, del suo gruppo e il bisbiglio degli spettatori.

«Perché lo hai fatto?» gli aveva chiesto una volta saliti in macchina «Perché odio vedere che ti lasci sottomettere da esseri del genere. -le aveva detto marcando l'insulto- E poi non immagini da quanto tempo volevo vedergli quell'espressione in faccia» «Grazie. - gli aveva risposto- Ma non avresti dovuto» aveva aggiunto.

Lui aveva riso «Hai uno strano modo di ringraziare ma dopotutto, è normale che lo faccia per la mia regina».

«Fammi scendere!» gli aveva ordinato cambiando umore in modo così repentino da spaventarlo.

Mark aveva cercato di tranquillizzarla dicendole di star scherzando ma quando aveva tentato l'approccio fisico toccandole la mano, si era ritratta e aveva urlato «FAMMI SCENDERE SUBITO!».

Una volta accostata l'auto Seori si era precipitata all'esterno, cercando di respirare profondamente sentendo la testa girare e le gambe cedere.

La gravità l'aveva oppressa ed era crollata «Hey- Mark l'aveva afferrata prima che toccasse terra- SEORI FERMA VOGLIO SOLO AIUTARTI» le aveva urlato bloccando gli affondi che gli tirava, riportandola in auto «LASCIAMI ANDARE» aveva abbaiato sbattendo sul vetro antiproiettile della vettura.

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