Max
Mentre giro la chiave nella serratura della mia casa il cuore mi batte a mille.
Stamattina me ne sono andato prima che Sara venisse a sistemare per la festa ed io sono parecchio nervoso in vista delle prossime ore.
Una volta entrato vedo la mia casa sommersa di decorazioni color nero ed argento, e questo è solo l'ingresso. Ammetto che per aver fatto tutto da sola in circa 5 ore è stata davvero brava.
«Max! Sei arrivato!» dice Sara facendo la sua entrata con addosso solo degli shorts e un top, i capelli raccolti in una coda. Diciamo che la mia attenzione per le decorazioni è passata un attimo in secondo piano, e lei sembra notarlo: «Hey tutto okay?»
«Oh, sì. Hai fatto un ottimo lavoro.» rispondo io appena riesco a trovare la lucidità.
Subito lei mi fa vedere come ha decorato il resto della casa e io rimango ancora più impressionato. C'è tutto ciò che può servire ad una festa: una postazione da dj, un angolo bar, un tavolo da beer pong, e un minifrigo dotato di acqua e bibite gassate varie.
«Mi spieghi come hai fatto a portare tutta questa roba fino quassù?»
«Siamo a Monaco Maxie, io ci sono cresciuta qui. Diciamo che conosco parecchia gente.»
«Ma nessuno che potesse ospitare la tua festa?»
«Non gratis.» risponde lei sorridendo. «Tra parentesi, grazie ancora.» dice lei avvicinando la sua mano alla mia.
Mi vuole uccidere, non c'è altra spiegazione.
«Non c'è problema.»
«Max...» dice lei guardando per terra.
«Sì?» dico io, morendo dalla voglia di sapere cosa mi vuole dire.
«Cosa pensi succederà stasera?»
«In che senso?»
«Come in che senso?» dice lei allontanandosi, al ché io confuso stringo le braccia e mi appoggio al tavolo. Questa posizione sembra averle fatto qualcosa, perché Sara inizia a scannerizzarmi, portando particolare attenzione alle mie braccia. Penso di iniziare a capire, e faccio per dire qualcosa, ma lei mi precede «Sai, con l'alcool in corpo le relazioni umane sono leggermente diverse.»
«Intendi che tutti si salteranno addosso?» dico divertito. Non l'ho mai vista così in imbarazzo.
Lei annuisce.
«Pensi che ci salteremo addosso anche noi?»
Lei annuisce ancora.
«Quindi cosa vuoi fare?»
«Non lo so, è solo che mi vorrei ricordare la prima volta che ci saltiamo addosso.»
«E quindi?»
«Cazzo Max, so che per voi piloti il pensiero è superfluo, ma collega i puntini. Voglio che mi baci.»
E così mi dirigo verso di lei, le prendo il viso con una mano e, come da sua richiesta, la bacio. Rimaniamo a baciarci per un po', e a interrompere il momento è il suono del campanello.
«Deve essere la consegna degli alcolici.» dice lei stordita.
Quando torna, dietro di lei ci sono due signori con casse su casse di alcolici vari, che lei indirizza verso la cucina, e poi di nuovo verso il portone.
«Beh, almeno siamo sicuri che non rimarremo senza alcool.» dico guardando la mia cucina sommersa di casse.
«Meglio averne di scarto che non averne abbastanza. E a proposito, mi devi aiutare a tirare fuori tutte le bottiglie e a metterle a posto.»
«Non solo ti presto casa, vengo addirittura sfruttato.» dico io con finta espressione avvilita.
«Non fare il melodrammatico e lavora.»
«Solo se in cambio mi dai un bacio.» dico io, al che lei mi da un veloce bacio a stampo.
«Questo non può essere chiamato bacio.» protesto.
«Se lavori in fretta avrai altro.» risponde lei.
Seguo gli ordini, e in mezz'ora riusciamo a sistemare tutte le bottiglie.
«Ora possiamo continuare?» dico.
«Mi dispiace ma tra tre ore inizia la festa e io devo ancora farmi la doccia e sistemarmi.» dice lei, e si dirige verso il bagno.
Io decido quindi di cenare, e poi di vestirmi anche io. Sono davanti all'armadio per scegliere una camicia, quando Sara entra con addosso l'asciugamano.
«Oh scusa. È che ho lasciato i vestiti qui.» dice lei vedendomi senza maglietta e sbiancando.
«Tranquilla, ti puoi vestire qui se vuoi, io posso prendere una camicia e uscire.»
«Scherzi? Questa è camera tua, sono io l'intrusa, prendo solo al volo i vestiti e mi vesto in un'altra stanza.»
«Non serve. Io sarò girato, possiamo coesistere nella stessa stanza senza problemi.»
«Okay.»
Scelgo la camicia da indossare, e quando chiudo l'anta dell'armadio, vedo nello specchio Sara che si sta mettendo il suo vestito. Fissiamo il riflesso l'uno dell'altra, e poi io dico: «Sei davvero bellissima.»
«Grazie, anche tu non sei male.» risponde lei sorridendo. «Mi aiuti a mettere la collana?»
«Certo.» dico avvicinandomi a lei.
Lei mi dà la collana e poi si gira per fare in modo che io gliela metta.
«Ti devo chiedere una cosa.» dice lei girandosi.
«Dimmi.» dico io, e devo ammettere che sono abbastanza preoccupato.
«È un problema per te se stasera non facciamo niente davanti agli altri?»
«No, assolutamente. Ma perché?»
«Ci sarà metà della mia famiglia, mi sentirei semplicemente in imbarazzo.»
«Tranquilla. Parlando di famiglia, ti posso chiedere perché non si capisce mai se odi o ami tua sorella?»
«È una storia complicata.»
«Se non me ne vuoi parlare non è un problema.»
«No non è quello. È solo che ho paura che penserai che sono una cattiva persona.» dice lei abbassando lo sguardo.
«Sara.» dico io alzandole leggermente il mento con la mano destra «Lo so che non è tanto che usciamo da soli, ma è anni che ti vedo scorrazzare per il paddock e passiamo le serate con lo stesso gruppo di amici, non sei una cattiva persona, al massimo sei umana.»
«Va bene. Io e mio padre non abbiamo mai avuto un bel rapporto. Con Charles e Arthur era legato per via del karting e dei loro sogni sull'entrare in F1. Con Jazmine passava sempre molto tempo perché aveva paura si sentisse esclusa dalla famiglia. Io e lui, invece, non stavamo mai da soli. Non sto dicendo che era una cattivo padre, non mi aveva mai fatto mancare niente, ma per così tanto tempo io non capivo perché preferisse mia sorella a me. Nessuna delle due faceva karting, cosa avevo in meno di lei? Quando ho scoperto come era nata Jaz avevo 12 anni e ho smesso di parlare con mio padre. Ero arrabbiata, soprattutto perché lui non ha mai neanche fatto niente per cercare di chiarire con me. Poi lui si è ammalato e mia madre mi ha convinto a comportarmi come se nulla fosse, e così ho fatto, fino alla sua morte. Jazmine è la persona che ogni giorno mi ricorda che per mio padre c'è sempre stato qualcuno più importante di me. Le voglio bene, ma non riesco a trattarla come Arthur e Charles.»
Qualche lacrima le stava scendendo sul volto, quindi corro ad abbracciarla.
«Scusami se ti ho fatta piangere.» le dico.
«No scusami tu se sono crollata.» dice lei asciugandosi le lacrime.
«Non devi scusarti per una cosa del genere. Ci finiamo di sistemare?» dico, e lei annuisce in risposta.Dopo circa un'ora arrivano gli altri, e Sara aveva ragione, tutti bevono e iniziano a saltarsi addosso. Lei stessa sta giocando a beer pong e si regge a Pierre, che non è esattamente sobrio, con il risultato che entrambi cadono.
«Maxieeee!!! Vieni ad aiutarmi!» urla lei appena mi vede.
Io faccio come ordinato, la prendo da terra, e mentre ci spostiamo lei mi bacia.
«Non avevi detto che ti imbarazzava baciarmi davanti agli altri?» le chiedo.
«Ho bevuto troppo per provare imbarazzo.» mi risponde, per poi fiondarsi di nuovo sulle mie labbra.
Passiamo diverso tempo a darci da fare contro il muro del corridoio, fino a quando non faccio per dirigermi verso la camera. Interrompo il bacio solo per chiudere la porta dietro di me e togliermi la maglia, ma quando mi rigiro, Sara è crollata sul letto. All'inizio sono un po' deluso, ma poi scoppio a ridere quando lei inizia a russare. Con parecchia difficoltà le faccio indossare una delle mie tute e una mia maglietta, e poi indosso il pigiama anche io. Quando entro nel letto vicino a lei, Sara si risveglia.
«C'è ancora la musica, perché non sei alla festa?» mi chiede.
«Preferisco stare qui con te.»Per questa stupenda one shot ringraziamo la fantastica anvone che gentilmente ha deciso di partecipare a questo mio nuovo progetto. Spero tanto che vi sia piaciuta e ci vediamo molto presto con la prossima👀
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•Paddock Girls• 🆄🅽🆃🅾🅻🅳
Fanfiction✨CONSIGLIATA LA LETTURA DI •Instagram• Paddock Girls PRIMA DI INIZIARE LA LETTURA DI QUESTA✨ Ve le ricordate quelle ragazze pazze che amavano scorrazzare per il paddock e creare guai? Ve le ricordate le nostre Paddock Girls? Se la risposta è sì, pe...