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A lifetime with you | GEORGE & SOFIA

George

Se avessi detto al me quindicenne che, a ventitré anni, si sarebbe ritrovato circondato da amici e con una magnifica ragazza, tutti conosciuti grazie al nostro lavoro come pilota di Formula 1, o mi avrebbe riso in faccia o mi avrebbe mandato a quel paese senza pensarci due volte.
E invece è tutto vero! E io stesso fatico ancora a crederci perché, dai! Devo aver fatto qualcosa di particolarmente buono nella mia vita precedente, per riuscire a meritarmi Sofia Albon.
Penso di essermi innamorato di lei dal momento in cui l'ho vista mettere piede nel paddock per la prima volta. Ancora mi ricordo quel giorno come se fosse ieri: era il 2019, primo anno in Formula 1 mio, di Alex e di Lando. Ci trovavamo in Australia per il primo Gran Premio di stagione, e io correvo per la Williams.
Quando mi cadde l'occhio sulla sua figura, mentre chiacchierava allegramente con suo cugino, fu come se il tempo si fosse fermato.
Da quel giorno erano passati due anni, finalmente io e Sofia Albon siamo una coppia e ho firmato per essere pilota Mercedes dalla prossima stagione.
Ora la vedo giocare insieme al piccolo Christian Hülkenberg- figlio di Martina e Nico- e non posso evitare di pensare a come sarebbe un figlio nostro, con i nostri geni mescolati tra loro.
Mi immagino un bambino con i suoi indomabili capelli ricci, i suoi profondi occhi scuri e i miei lineamenti, che corre per casa mentre viene inseguito da mamma e papà; oppure una bambina con occhi chiari e capelli castani come me, ma con lo stesso viso dolce di Sofia, che mi viene a trovare con lei nel box e tifa per me durante i Gran Premi.
«Non la vedevo così felice da molto tempo» Alex mi riporta con i piedi per terra. Non mi ero neanche accorto che avesse lasciato mia sorella con sua cugina e si fosse avvicinato a me «Ringrazia Christian: è questo l'effetto generato dai bambini piccoli» «Sai che non è questo che intendevo George, non fare il finto tonto» io taccio e, quindi, lui continua «Sei mio amico da molto tempo Russell, e ti conosco, così come conosco la mia cuginetta. Penso che ti abbia raccontato della sua infanzia» annuisco.
Mi ricordo il giorno in cui ci siamo seduti sul divano e, guardandomi negli occhi, mi ha raccontato come i suoi genitori la lasciavano a casa degli zii. All'inizio era troppo piccola per capire, si divertiva con i cugini senza farsi domande, e se capitava che dovesse anche dormirci, anche meglio! Adorava condividere la stanza con Chloe e Alicia. Ma più lei cresceva, meno i suoi genitori erano presenti finché, un giorno, non erano più tornati.
Si era sentita così tanto un peso sulle spalle della zia, che aveva trovato un lavoro e, tutto quello che voleva, se lo comprava con i suoi soldi. Ed è vero che ciò l'ha resa indipendente, però fatica da morire a fidarsi delle persone.
Ora la guardo, spensierata e circondata da gente che le vuole bene e la ama per chi è lei veramente e non per chi lei pensa di essere «Anche lei mi rende felice, Alex. Da morire. E sono disposto a combattere contro qualsiasi avversità pur di vedere Sofia sorridere e ridere felice ogni giorno» «Grazie, amico. Sul serio» mi abbraccia, e io non posso fare altro se non ricambiare.
«George sai che ti voglio un mondo di bene- anche se non te lo dico spesso- però te ne vorrei ancora di più se mi lasciassi passare un po' di tempo con il mio ragazzo» qualcuno doveva per forza interrompere questo momento, diventato sentimentale. E chi poteva essere se non mia sorella Arianna? «Tutto tuo sorellina! Io me ne vado dalla mia di ragazza. Mi raccomando! Ricordatevi che siamo in un luogo pubblico!» mentre mi allontano, sento Arianna urlarmi dietro «Non siamo stati noi a pubblicare una foto dove eravamo nudi, con solo una coperta a nascondere ciò!» rido.
Sapevo che avrebbe risposto così alla provocazione che le ho lanciato «Che succede?» chiede Sofia, vedendomi e sentendomi ridacchiare quando arrivo al suo fianco, abbracciandola di lato per le spalle «Solo Ari e la nostra famosa storia di Instagram» lei spalanca gli occhi «Non hai smentito di nuovo la nostra nudità, vero?» «Perché smentire qualcosa che è la verità?» prova a darmi un pugno sulla spalla, ma io- visti i riflessi molto allenati- lo schivo abbassandomi. Come vendetta, approfitto della posizione in cui mi trovo per afferrarle le gambe e caricarmela in spalla, come un sacco di patate.
Per fortuna, mamma Martina si era ripresa Christian poco prima del mio arrivo. Naturalmente, se ci fosse stato il piccoletto avrei evitato di mettermi Sofia in spalla. Non avrei rischiato di fargli del male.
«Dai, mettimi giù! Giuro che se questa bellissima idea te l'ha data quel bravo ragazzo di mio cugino, io uccido entrambi!» In risposta all'affermazione, inizio a ridere a pieni polmoni. Conosco la mia ragazza, e so perfettamente che non sarebbe in grado di far male neanche a una mosca. Quando siamo andati in vacanza, ha trovato un ragnetto in camera nostra, e non è stata in grado di ucciderlo. L'ho dovuto fare io al suo posto.
«Dai, George! Giuro che te la faccio pagare!» Decido di farla agitare ancora un po' prima di rimetterla con i piedi per terra, tenendola ancora per la vita.
Provo a darle un bacio sulle labbra, ma lei gira la testa dalla parte opposta, mettendo addirittura il broncio per farmi capire che ce l'ha con me «Andiamo, Sofi! Ti ho fatta scendere, sono stato bravo!» «Dammi almeno un motivo valido per perdonarti» fa la difficile «Sono il miglior fidanzato del mondo» «Ah sì? Perché?» «Ti porto tutti i cioccolatini e altri alimenti che contengono cioccolato quando sei nel tuo periodo del mese, solo per vedere il luccichio nei tuoi occhi e il tuo sorriso; quando abbiamo un appuntamento, aspetto tutte quelle ore che ci metti a prepararti, perché so che così ti sentirai più bella, anche se per me- e continuerò sempre a ripeterlo- sei stupenda anche con addosso quel pigiama felpato con i koala; in prossimità di un esame universitario, ti lascio ripetere a me tutte quelle mille cose noiose sulle leggi e la giustizia, solo per ascoltare la tua voce meravigliosa: e nei momenti in cui...» le sue labbra sono improvvisamente sulle mie. Dopo la sorpresa iniziale, la prendo dalle cosce e la alzo, sapendo quanto è scomodo per lei stare sulle punte per parecchio tempo durante un nostro bacio.
«Ehi piccioncini! È tardi! Noi torniamo a casa! Voi restate qui?» La voce sempre molto delicata di Max ci fa interrompere il bacio «Arriviamo!» Rispondiamo in coro.

Durante il viaggio di ritorno, che io e Sofia facciamo rigorosamente mano nella mano mentre parliamo con gli altri, la mia ragazza se ne esce con «Sei davvero il miglior fidanzato del mondo per me, George. E non c'era bisogno che mi elencassi tutto quello che ami di me» «Ma io volevo farlo, sweetheart. Non mi stancherò mai di ripetertelo, perché ti amo. E forse un giorno ti farò leggere quel quaderno in cui ho scritto tutto ciò che amo di te» i suoi occhi ora riflettono stupore «Hai davvero un quaderno del genere?» Arianna, che fino a questo momento era stata in silenzio alle mie spalle, si intromette per sfottermi «Oh si! E ti assicuro che è molto imbarazzante!» «Io penso che sia romantico» si aggiunge Rebecca «Anche troppo, secondo me!» In un batter d'occhio, le ragazze si immergono in un dibattito su questo argomento, coinvolgendo piano piano anche i loro fidanzati.
Arrivati a casa, ci fiondiamo in camera e Sofia decide di andare a farsi una doccia «Comunque...» la guardo, in piedi davanti alla porta del bagno, con un asciugamano addosso che l'avvolge «penso che il quaderno sia adorabile e terribilmente romantico. Guarda caso, questi sono i due aggettivi che descrivono meglio te e il motivo per cui mi hai fatta innamorare così velocemente» detto ciò, sparisce all'interno dell'altra stanza, lasciandomi solo e con un sorriso da stupido in faccia. Quando sento il rumore del getto dell'acqua però, niente mi ferma dall'andare a farle compagnia sotto al soffione della doccia.

Per questa stupenda one shot ringraziamo la fantastica -Sofiasmind- che gentilmente ha deciso di partecipare a questo mio nuovo progetto. Spero tanto che vi sia piaciuta e ci vediamo molto presto con la prossima👀