Una proposta alle stelle | JÜRI & REBECCA

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Jüri

Non è facile innamorarsi.
Ancora di più se sei un pilota automobilistico.
Il tutto si amplia quando capisci di provare qualcosa per la sorella del tuo migliore amico.

Jüri conosceva molto bene quel sentimento.
Lo stesso sentimento che si era tenuto alla larga perché credeva che non fosse in grado di portare avanti una relazione a causa della sua passione.
Sei lontano da casa, dai suoi affetti, dai tuoi amici per correre intorno ad un circuito con altre persone per un bel po' di giri.
Ovviamente conoscerai colleghi da ogni parte del globo con la tua stessa passione, conoscerai i componenti del tuo team che diventeranno la tua seconda famiglia, ma non sempre conoscerai l'amore.
Potrai conoscere delle belle ragazze, passare una piacevole serata in compagnia di fiumi di cocktail e buona musica da discoteca, se sarai fortunato anche la notte intera, ma appena spunteranno i primi raggi solari ognuno andrà per la propria strada.
Come se nulla fosse successo.
«Ti voglio bene se fai la brava o il bravo.»
Quanti bambini si sono sentiti rivolgere frasi simili?
È il paradigma dell'amore condizionato "al fare" e non "all'essere". Il messaggio che viene veicolato è che per essere amati ci sia bisogno di corrispondere esattamente alle aspettative dell'altro, a costo di annullare parte della propria persona.
Questi bambini cresceranno pensando di non meritare amore per quello che essi sono, ma per quello che vorrà il mondo esterno.
Percepiranno l'affetto come un oggetto di scambio da meritarsi e forse da adulti sperimenteranno delle relazioni che partiranno con quel gap iniziale di chi si deve meritare tutto.
Gli occhi che guarderanno il partner saranno gli stessi dei bambini di un tempo, che chiedevano di essere degni di una briciola di amore e di essere "visti" davvero.
Resteranno e resisteranno anche di fronte alle mancanze e spesso sceglieranno un compagno che confermi l'antica credenza su di sé, a meno che qualcosa non cambi.

L'aveva capito grazie a Rebecca.
Lei era timida, seguiva costantemente il fratello senza farsi notare.
Era una ragazza di poche parole, amava la solitudine e con la testa sulle spalle; voleva concludere gli studi universitari e avere un'indipendenza economica così da non dover dipendere da nessuno.
Non aveva una schiera di amici, ne aveva pochi ma affidabili.
Non aveva neppure una schiera di ammiratori, anche se era una bellissima ragazza.

"Se due anime sono destinate a stare assieme, troveranno sempre il modo di far sì che ciò accada, in questa e in ogni altra vita".

Non è esattamente così. O meglio: potrebbe essere valido per qualche anima, ma decisamente non per tutte. La ragione per cui ci incarniamo, poi 'torniamo a casa' per un po', ripetendo il laborioso ciclo daccapo via di nuovo e ogni volta abbiamo differenti e sorprendenti situazioni di odio e amore, felicità e dolore, lacrime e rabbia, sangue e tradimento, sorpresa; è perché dobbiamo evolverci.
Abbiamo bisogno di sperimentare l'odio, per capire l'importanza dell'amore. La disperazione, per provare cosa sia la gioia di una speranza.
Per cui può darsi che in qualche ciclo incontriamo qualcuno che ci sembra di conoscere da sempre. E probabilmente è davvero così; ma ciascuno poi deve andare, ha necessità di riprendere a seguire il proprio piano di vita.
Ci si ritroverà poi sicuramente a casa, al solito baretto dove un sorriso sarà veramente una lama di luce che unisce due cuori. In quel luogo magico, il denaro, le barriere o i pregiudizi, così come il tempo stesso, non hanno veramente più alcun senso: conta solo l'amore che porti nello zaino.
Tra le ali che iniziano a spuntarti sulla schiena.

Ricordava esattamente il giorno in cui aveva visto lei discutere animatamente con un ragazzo perché aveva scoperto che lui le mentiva. Juri si trovava a passare di lì e aveva deciso di non impicciarsi e lasciare che i due risolvessero da soli i loro problemi. Quando, però, vide il modo brusco in cui il ragazzo si rivolse alla sua amica, con tanto di spinte e brutte parole, cambiò idea ed andò a frapporsi tra i due cominciando a difendere la fanciulla e facendo scappare a gambe levate il suo ormai ex.
Rimasto solo con Rebecca si rese conto di ciò che aveva fatto e si voltò esitante, pronto a sorbirsi la lavata di testa di lei. L'amica rimase un momento ad osservarlo in silenzio, poi scoppiò in una risata divertita: «Dovresti vederti! Sembri un bimbo che ha appena commesso una grossa marachella e teme di essere punito.»
Lui si scusò dicendo che aveva agito d'impulso ed era dispiaciuto che, per colpa sua, lei e quell'altro avevano rotto. Lei fece spallucce e guardò altrove per nascondere i suoi occhi lucidi. Lui capì che la ragazza stava per piangere e, un po' impacciato, le chiese se poteva aiutarla in qualche modo. La ragazza restò sorpresa dal suo tono dispiaciuto; si sentiva offesa dal comportamento del suo amico e avrebbe voluto da lui solo un briciolo della comprensione che le stava mostrando Juri in quel momento.
Aveva una gran voglia di piangere per la rabbia, la delusione e i suoi pensieri confusi, così disse all'amico che l'unica cosa di cui aveva bisogno in quel momento era una spalla su cui piangere. Nascose il viso tra le mani e corse da lui scoppiando in pianto.
Lui non poté fare altro che abbracciarla ed aspettare, in silenzio, che smettesse di piangere. Da quel giorno la loro amicizia crebbe, trasformandosi pian piano in un nuovo e speciale sentimento che in pochi mesi li fece scoprire innamorati.

Juri ci stava pensando alla proposta di matrimonio.
Sono in campagna e nel cielo, trapunto di stelle, brilla la luna che illumina il paesaggio creando una magica atmosfera. In quel momento l'allegra brigata si sta dedicando a cantare delle canzoni, accompagnata dalle note della chitarra di Daniel. Ogni tanto qualcuno interrompe il coro accusando il vicino di "canzonicidio" e scoppiano piccole discussioni che finiscono tra le risa generali.
Cogliendo la ragazza di sorpresa, Juri la prende per mano e le chiede di seguirlo in un luogo più appartato. Ha da dirle una cosa importante e non può aspettare. Lei si alza, preoccupata dall'espressione seria di lui e lo segue in silenzio, sperando che non ci siano brutte novità.
Lui continua a tenere stretta la mano e la porta lontano dal gruppo di amici che li osservano, anche loro sorpresi. Quando è abbastanza lontano dalla confusione dei cori, il ragazzo si mette di fronte alla sua amata e le prende le mani. Lei non può vedere la sua espressione, perché lui dà le spalle alla luna ed ha il viso in ombra. Lui, invece, la vede con chiarezza, perché il volto di lei è illuminato dal tenue bagliore lunare. Si accorge della sua tensione e le stringe le mani per rassicurarla.
Si fa coraggio e le parla:
«Ascolta, perché ora è il mio cuore a parlare per me.
Non so esattamente in quale preciso istante ho scoperto di amarti.
La sola mia certezza è che non so neanche immaginare cosa sarebbe la mia vita se tu non ne facessi parte.
Voglio approfittare della presenza della regina del cielo e di tutte le stelle per chiederti una cosa molto importante.
Anche se mi ritengo abbastanza fortunato per il semplice fatto che tu esista e che mi ami, non mi basta più vederti nei week end.
Il tuo sguardo mi ha fatto innamorare di te in un momento ed è sempre impresso nella mia mente, anche nel buio e nell'abisso io non vedo altro che te.
Tu sei la luce mia, mi emoziono ad ogni tuo abbraccio e mi commuovo appena ti avvicini al mio petto, i nostri cuori battono all'unisono e le nostre anime vibrano insieme.
Il suono della tua voce è sempre nella mia testa, la tua bellezza risplende nei miei occhi e il tuo brillante sorriso nei miei sogni.
A volte non sei con me ma riesco comunque a sentirti e sento addosso il tuo tepore.
Vorrei che mi amassi come ti amo io e che mi rispondessi come ho sempre desiderato. Se lo vorrai ti amerò per tutta la vita, prendi questo anello che è il simbolo del mio unico amore, mi vuoi sposare Rebe?»
Lasciò le mani della ragazza, frugò nelle sue tasche, si inginocchiò e mostrò alla ragazza una scatola nella quale brillava uno splendido anello.
Lei era incredula.
Fino a quel momento non avevano mai parlato del loro futuro.
Lei avrebbe voluto farlo, ma aveva preferito aspettare che le cose volgessero al meglio. Voleva parlare ed urlare il suo sì, ma la gioia le impediva di parlare. Sentì le lacrime scendere sul suo viso e sorrise per far capire a lui che era contenta. Lui prese l'anello dalla scatola, lo infilò al dito della ragazza e si alzò in piedi abbracciandola.
Dopo qualche istante in cui assaporarono le emozioni racchiuse in quell'abbraccio e bacio sotto le stelle, lui le sollevò la mano dove c'era l'anello, lo agitò per attirare l'attenzione degli amici ed urlò: «Ha accettato di sposarmi. Preparatevi a far festa!»





Per questa stupenda one shot ringraziamo la fantastica artvworld che gentilmente ha deciso di partecipare a questo mio nuovo progetto. Spero tanto che vi sia piaciuta e ci vediamo molto presto con la prossima👀

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