3. Ma che cos'è una buona azione?

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Fini' che Chris dormi' tutte le notti a fianco ad Emily, nel letto.
La sua presenza  accanto alla ragazza funzionava davvero contro gli incubi e Chris si sentì segretamente soddisfatto di sé stesso.
Non si era mai sentito così utile per qualcuno e la cosa lo gratifico' alquanto.

Intanto si era abituato a vivere con Emily e i suoi orari e passatempi;  spesso si svegliava insieme a lei e facevano colazione chiacchierando; la seguiva quando nel tempo libero si dedicava a correre nel parco; guardavano e commentavano le serie Tv, bisticciavano e ridevano e scoprì di riuscire a parlare con lei molto bene.

Ogni domenica, Emily pranzava da suo zio, Alfredo Castelli (anche se lui non cera quasi mai) fratello di suo padre, Chef e ormai unico proprietario del ristorante “Castelli”, e la sua famiglia.
Chris andava con lei e conobbe quindi indirettamente lui, sua moglie Marta e i cugini di Emily: Andrea, che aveva vent'anni, la stessa età di Emily, e lavorava con suo padre al ristorante.

"Ha  preso il posto di mio padre come direttore di sala. È molto bravo" lo informò Emy;

E le sorelle gemelle Ludovica e Carlotta, di quattordici anni.

Gli piacevano tutti molto, simpatici ed esuberanti, e quasi gli dispiaceva che non potesse presentarsi e passare il tempo con loro normalmente.
Si percepiva molto forte  quanto tutti loro volessero bene ad Emy e si preoccupassero per lei.

La ragazza raccontò a Chris che avevano cercato di convincerla a restare a vivere con loro ma che lei si era rifiutata.
Rimasta lì solo il tempo necessario a riprendersi dagli interventi subiti, aveva preferito stare sola nell'appartamento sopra la pasticceria.

Chris avrebbe voluto chiederle perche' non abitasse invece nella casa dove viveva con i suoi genitori, ma gli sembrava indelicato e forse scontato.
Doveva essere difficile rimanere in un posto in cui ogni cosa ricordava quello che era stato e non poteva più essere.

Quelle riunioni di famiglia a cui Chris assisteva come spettatore lontano, gli ricordavano la sua di famiglia.
Incalzato dalle domande di Emy, Chris raccontò di tutti loro: di sua madre che era figlia unica ma che considerava la mamma di Viola come sorella, tanto che Chris la chiamava zia; di Viola che considerava come una cugina vera e propria, così come suo fratello, Matteo; di suo padre, che aveva una sorella che viveva in Germania con cui andava molto d'accordo ma si vedevano poco purtroppo; di Samuel che aveva conosciuto in prima elementare e non si erano più lasciati e di come i genitori dell'amico fossero diventati molto amici con i suoi e di conseguenza con i genitori di Viola; della sua piccola sorellina Matilde, di dieci anni, che lui chiamava Mitti e adorava più di ogni altra cosa al mondo...

L'amica ascoltava attenta le sue storie familiari e rideva, si intristiva o commuoveva alle varie situazioni che le raccontava: era un pubblico unico!

Anche lei raccontava dei suoi genitori, con un velo di malinconia: di come sua madre fosse stata adottata da piccola e di quando era volata in Brasile a conoscere i due fratelli e le tre sorelle che aveva ritrovato dopo molte ricerche; delle lezioni di pasticceria che le aveva dato sin da piccola; della passione per la fotografia e della boxe di suo padre e  che li aveva uniti.

Insomma erano diventati grandi amici.

Chris era convinto che sarebbe andata molto d'accordo con Samu e Vi e le disse che quando sarebbe uscito da quel casino gli avrebbe fatti conoscere.

Ogni tanto andavano a spiare i loro profili social, anche se inutilmente: a quanto pareva non pubblicavano foto o storie da molto e questo fece temere ancora di più a Chris che le voci sul loro conto, riguardanti il fatto che non si parlassero, fossero fondate.

Quando c'è la Luna PienaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora