CAPITOLO 5 — LEI
Louis
Negli ultimi due anni, addormentarsi è stata una lotta tanto quanto rimanere addormentati per Louis. È per questo che originariamente gli hanno prescritto la Lunesta, anche se ha evitato di usarla a meno che la situazione non fosse estremamente grave.
Non vuole diventarne dipendente di nuovo. Durante tutta questa vacanza, non solo adesso nella cabina ma anche nell'intero soggiorno al resort, l'ha presa solo per contrastare la fase peggiore del jet lag.
Rimanere addormentato per tutta la notte è ancora difficile ma, a giudicare da quanto si sente di nuovo riposato, è certo che qualcosa sia migliorato. Che sia la profondità, la qualità o la quantità di sonno che ottiene, non gli importa.
Qualunque cosa sia, è solo grato per il miglioramento, ottenuto senza medicine.
Harry non è più rannicchiato davanti a lui e Louis non impiega molto a capire dove si trovi. Sente il ronzio di una caffettiera e di un frullatore, così come un coltello che colpisce un tagliere a ritmo regolare.
Gli porta uno strano senso di familiarità e conforto. Gli ricorda il tempo in cui era ancora un bambino e si svegliava al suono di sua madre che preparava la colazione.
Si intrufola in bagno per fare pipì e torna in camera, sapendo che Harry vuole portargli la colazione a letto.
A Louis andrebbe benissimo coccolarsi a letto finché non hanno fame e poi semplicemente trovare qualcosa a caso da mangiare dall'angolo cottura. Non ha davvero bisogno di una colazione da hotel, soprattutto portata a letto.
Ma a quanto pare è una cosa da Harry preparare qualcosa da mangiare ovunque si trovi e con chiunque sia. Louis non è il tipo da negargli le sue routine, specialmente quando sembra renderlo davvero felice a giudicare dal grande sorriso sul suo viso mentre porta il vassoio in camera da letto un paio di minuti dopo.
Un sorriso pigro si dispiega sul volto di Louis alla vista delle fossette sulle guance e dei riccioli selvaggi di Harry ancora arruffati dal sonno. Ciò che cattura ancora di più la sua attenzione è la corta vestaglia di raso rosa pallido che indossa.
"Sei sveglio," dice Harry prima che Louis possa dire qualcosa. Quasi raggiante, aspetta che Louis si sollevi per fare spazio al vassoio della colazione. "Il frullatore ti ha svegliato?"
"No. Lo ha fatto l'assenza di te."
Non sta nemmeno mentendo ma Harry gli lancia comunque uno sguardo sospettoso sotto le ciglia. Posa il vassoio sul letto e si siede, chinandosi per baciare Louis sulla guancia, "È un peccato però perché stavo pensando di svegliarti alla vecchia maniera."
Louis geme con desiderio per l'occasione persa mentre il suo inguine formicola per l'immagine nella sua testa.
Gira la testa finché le sue labbra non sfiorano quelle di Harry in modo così leggero, e dice "Vedi, in realtà non sono affatto sveglio. Tendo al sonnambulismo. Parlo anche nel sonno. Sono ancora molto addormentato."
"Nuh-uh, ora devi aspettare." Harry sorride maliziosamente mentre si allontana.
Louis arriccia il naso. "Sarò più saggio la prossima volta."
Harry si limita a ridacchiare e scosta le tende per far entrare un po' di luce solare. Entro mezzogiorno dovranno chiuderle di nuovo dato che il sole riscalda quei piccoli spazi così in fretta.
Quando Harry scivola di nuovo sul letto, Louis non può fare a meno di allungare la mano per toccare la vestaglia dato che sembra così insopportabilmente morbida. Mentre i suoi polpastrelli pizzicano cautamente il tessuto liscio dice "Questa è carina. Ti sta bene."
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Love is a word, you gave it a name | Traduzione
FanfictionDopo due decenni nel brutale mondo dello spettacolo, Louis Tomlinson sta cercando di ripristinare la sua tranquillità d'animo nella quiete del Nord Europa dove il sole tramonta appena, il bar di Maria è sempre aperto e il giovane Harry ha una scinti...