CAPITOLO 1 (SAM)

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"Sam!"

"Sam!" gridò di nuovo la donna ai piedi delle scale

Sam si girò e rigiró nel letto, mugolando.

"SAM! SVEGLIATI O FARAI TARDI A SCUOLA" urlò ancora.

Sam aprì gli occhi all'improvviso e si mise seduta sul letto. Era agitata, confusa. Aveva fatto uno strano sogno. Bhe! Se così si poteva definire. Ma era più... Un incubo.

Aveva sognato di essere un demone e incontrava una strana ragazza. Minuta, ma carina.

Era ancora assonnata. Si alzò e si vestì. Decise di ignorare quello strano sogno. Diede la colpa al horror film che aveva visto la sera prima. Dannazione!

"SAAAMMM!"

Sbuffó al quarto tentativo di sua madre. Si diede un ultima occhiata allo specchio.

Aveva messo un pantalone nero con i tasconi. Maglia bianca e giubbotto sportivo degli stessi colori.

"ARRIVO" urlò di rimando

Recuperò gli occhiali da sole. Il cellulare e scese di sotto.

"Buongiorno mamma" disse

"finalmente. Sta mattina te la sei presa comoda"

"scusa mamma. Ieri sera ho fatto tardi studiando" mentí

Sua madre lo sapeva bene ma per questa volta non la riprese si limitò a sorridere "ti ho preparato il caffè"

Sam prese la tazzina, bevve il contenuto tutto d'un sorso, e la ringraziò con un sorriso e un bacio sulla guancia.

"Scappo" disse per poi uscire di casa

Fece scattare con il telecomando la sicura della sua macchina nuova di zecca. Gialla, sportiva.

Eh! Si. Se ve lo state chiedendo lei era molto, molto ricca. La sua famiglia era  nobile. I suoi nonni sopratutto. E lei era la fortunata o meno, dipende dai punti di vista, che portava il cognome.

Salendo in macchina, fece rombare il motore attirando su di sé l'attenzione dell'intero vicinato. Lo faceva apposta, ogni mattino.

Sgommó in direzione della scuola.

Quando parcheggió. E scese. Tutti la fissavano. Perché si. Lei non solo era nobile  e tutti la conoscevano ma era anche molto bella. La più bella della scuola.

Sfilava nei corridoi della scuola come fa una modella su una passerella. Una Dea. Tutti la invidiavano e cercavano disperatamente di esserle amica.

Ma metteva anche paura, era anche conosciuta per il suo... Diciamo.. Temperamento. Meglio detto caratteraccio.

Nessuno osava contraddirla. Mai.

Ad una ragazza caddero i libri a terra e le intralciava il percorso. La fissò dall'alto in basso. Senza dire nulla o fare nulla per aiutarla. La fissava, seria. Senza alcuna espressione facciale.

La ragazza non capí se era arrabbiata, seccata. Recuperò in fretta i suoi libri, si inchinó scusandosi.

"scusami Lady Sam" era così che la chiamavano.

Lei non disse nulla, ne la fissò. Non la calcoló proprio. Proseguì per la sua strada.

Raggiunse le sue amiche...le uniche che le stavano vicino nonostante il suo brutto carattere. In fondo le volevano bene...

"hei! Sam! Ci vieni alla festa stasera?"

Rispose con un monosillabo. Era una specie di sì. Anche se a lei quelle cose l'annoiavano.

Finite le lezioni. Uscì con gli amici per mangiare qualcosa. La videro assente, immersa nei suoi pensieri. Più del solito. Ma nessuno osó chiedere cosa occupasse la sua mente. Anche perché sapevano che lei non avrebbe risposto. Non raccontava mai nulla di sé. Era sempre stata riservata.

Sam non prestò molta attenzione quel giorno. Ne agli studi ne a ciò che la circondava. Non fece altro che  ripensare al sogno. O meglio, alla ragazza, del sogno. Una ragazza minuta, ma bellissima.




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