Capitolo 27, Su di Noi

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Dicembre
Katsuki pov:

Ormai da pochi giorni noi ragazzi del primo anno avevamo libero accesso ai dormitori dell'accademia, era un edificio adiacente alla scuola ed era costruito su quattro piani, i primi due per le ragazze e gli ultimi per noi ragazzi.
La mia stanza era in mezzo tra quelle di Denki e Eijiro mentre di fronte, dopo il corridoio, vi era quella di Izuku. Un colpo di fortuna immenso, almeno così Faccia Tonda sarebbe rimasta lontano...dopo la nostra discussione creai un abisso tra me e lei, non la guardavo e la ignoravo nonostante continuasse a fare la gatta morta con Izuku.
"Tu hai finito di portare la tua roba?" Mi chiese il rosso con due valigie ai lati delle braccia, annuii ed entrai in camera mia per sistemare i panni nell'armadio e montare la batteria.
Le camere erano insonorizzazione, così facendo ognuno di noi poteva suonare senza timore di disturbare e...un pensiero poco casto si fece largo nella mia mente, con un colpo di tosse tornai alla realtà e iniziai a sistemare tutto.
Mi guardai intorno e la stanza non era tanto diversa dalla mia, solo leggermente più piccola con le pareti grigie, un letto di una piazza e mezza nel centro della stanza, un armadio e una scrivania sistemata sotto la finestra che dava sul cortile.
Era piuttosto monotona e mi diedi da fare per darle un po' più di vita, per prima cosa spostai il letto accanto al muro nell'eventualità che Izuku dormisse con me.
Sistemai i vestiti nell'armadio e subito dopo mi sedetti a terra per montare la batteria.
Il cigolio della porta mi fece scattare sull'attenti e mi rilassai nel vedere il viso di Izuku fare capolino. "Ei Kacchan, posso entrare?"
"Sì, vieni." Si chiuse la porta alle spalle e mi raggiunse in poche falcate.
"Hai già finito di mettere a posto?" Domandai senza guardarlo negli occhi, troppo occupato a capire come montarla.
"Sì, ho attaccato anche tutti i poster." Sorrise fiero e scossi il capo. "Hai portato anche la play, nerd?"
"Che domande, ovvio." Battè una mano sulla gambe. "Con tutti i giochi!" Enfatizzò mettendosi a gambe incrociate dinanzi a me. "Poi ho sistemato tutti gli strumenti nel caso ce ne sia necessità. Sono un lampo."
"Il solito nerd musicista." Scherzai e mi scostai il sudore dalla fronte.

Con la coda dell'occhio lo vidi mentre si alzava, iniziò a girovagare per la stanza e il suo sguardo si posizionò sul letto, di riflesso massaggiò il braccio all'altezza della cicatrice e rimase immobile.
Mi alzai nel vederlo perso nel suo mondo e mi buttai sul letto allargando le braccia invitandolo a raggiungermi, con un sorriso e un balzò fu su di me, chiusi le braccia attorno alla sua vita e gli depositai un dolce bacio sulla fronte.
"È una pura coincidenza il fatto che tu abbia messo il letto attaccato al muro?"
"Ti lascio col dubbio." Alzai il collo leggermente e gli morsi il naso, era ovvio l'avessi fatto per lui.

Rotolò al mio fianco e posò la schiena contro il muro, mi avvicinai a lui e feci incrociare le nostre gambe

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Rotolò al mio fianco e posò la schiena contro il muro, mi avvicinai a lui e feci incrociare le nostre gambe.
"Visto? Non c'era bisogno mi spiegassi." Gli accarezzai una guancia e posai la fronte sulla sua.
"Hai preso il volantino che ci ha lasciato Present Mic in classe?"
Mi allontanai di poco e lo guardai in attesa, non sapevo nulla.
Dalla tasca dei pantaloni tirò fuori un pezzo di carta. "È la festa di Natale dell'Accademia. Ci sarà il karaoke, il ballo e anche la musica dal vivo e molto altro ancora!"
"Uh, interessante...scommetto che vuoi andarci." Gli pizzicai i fianchi e scoppiò a ridere.
"Certo! E tu verrai con me." Mi prese per i polsi e si sedette.
"Hah? Lo sai che non mi piace stare in mezzo alla gente...ti ricordi come è andata a finire due anni fa?" Sbottai portandomi supino mettendo un braccio dietro la testa e l'altro sulla pancia.
"Ma adesso è diverso, ne sono convinto e poi voglio ballare con te per ore e ore finché non mi faranno male i piedi." I suoi occhi si illuminarono e non potei che accettare, d'altronde lui era la mia felicità.
"E va bene, però ad una condizione..."
Allungai una mano fino alla sue e feci intrecciare le nostre dita. "Se il tempo lo permetterà, voglio andare a vedere le stelle con te."
"Come sei romantico Kacchan, ci sto."
Lo presi dai fianchi e lo strinsi a me facendogli il solletico, si dimenò come un cucciolo ribelle e mollai la presa per farlo respirare.
"Posso tornare a essere lo stronzo che hai conosciuto due anni fa." Lo stuzzicai baciandogli l'orecchio.
"Fidati, cambieresti idea nel giro di poco."
"Oh e come?" Portai una mano sotto la camicia e gli accarezzai i pettorali, compresa la sua cicatrice.
"Ti lascio col dubbio, petardo."
Posai la testa sul gomito così da guardarlo mentre continuavo a fargli le coccole.
"Usare la mia stessa carta non vale, sai?"
"Tutto è lecito in amore, cretino." Mi afferrò per la testa e mi baciò in maniera passionale.
"Quando sarà l'evento." Sussurrai appena mi staccai dalle sue labbra.
"Questo fine settimana." Ansimò per poi afferrarmi per i fianchi portandomi sul suo addome.
Mi appoggiai al suo petto e il suo battito mi calmò ulteriormente, con le mani prese a farmi i grattini mentre io gli lasciavo dolci baci sul collo.

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