1. That night

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Per anni avevo desiderato che il piccolo mondo in cui vivevo potesse cambiare.

Avevo passato così tanto tempo nella compagnia della mia sola mente che non ricordavo più come potesse essere avere una persona affianco e desiderare di avercela per il resto della vita.

Trovavo inutile cercare amicizie perché il passato mi aveva insegnato che nessuno sarebbe rimasto per una come me.

Mai abbastanza amabile.
Troppo poco bella.
Una qualsiasi ragazza di diciotto anni che si poteva trovare ovunque.

Niente di speciale per chi mi guardasse e valeva lo stesso per ciò che io vedevo riflesso. A nessuno interessava un'amicizia che non gli avrebbe offerto nulla in più.

Non ero abbastanza per chi mi aveva messo al mondo, perché qualcuno avrebbe mai dovuto trovarmi attraente con i miei stupidi vestiti da bambina ed il terriccio sempre sulla faccia o tra i capelli?

Mi ero andata bene per diciotto anni e poi, improvvisamente, non era più così che funzionava il gioco.

I miei coetanei andavano avanti con la vita e sperimentavano cose che io avevo solo letto nei libri o visto in qualche demenziale serie tv per ragazze.

Mi sembrava di essere rimasta indietro.

Ne ebbi la certezza solo quando, guardandolo tornare indietro dopo quattro anni, lui era diventato come quei ragazzi che vedevo passare nei corridoi della mia scuola.

Uno di quelli per cui le ragazze facevano a botte anche solo per un saluto, mentre io ero rimasta esattamente identica a quell'ultima notte in cui lo avevo visto.

Capii di dover crescere quando l'osservai negli occhi e compresi che uno come lui non si sarebbe mai innamorato di una ragazza che era rimasta ai suoi ingenui quattordici anni.

Temevo che quella bambina avrebbe solamente peggiorato la mia immagine nella sua testa. Per la prima volta mi vergognai di essere stata invisibile agli occhi di tutti.

Pensavo che nascondermi ed evitare i problemi sarebbe stata la soluzione giusta per vivere in tranquillità, ma se almeno una volta non si provava a rischiare non ci si poteva vantare di aver vissuto a pieno.

E così, quel giorno in cui iniziai a pensare che qualcosa sarebbe potuto andare per il verso giusto, mi accorsi che in realtà avevo solo passato mesi a creare un'immagine di me che io credevo adatta e non ciò che lui volesse veramente da me.

La cartella per l'organizzazione del ballo mi cadde dalle mani in un lamento strozzato.

Lui, l'unico ragazzo per cui avevo ribaltato la mia vita solo per ottenere un briciolo del sup interesse, stava accarezzando il volto dell'unica persona di cui avevo iniziato a fidarmi e definire mia amica.

Lei gli sorrideva e lui aveva gli occhi così brillanti e lucenti che quasi mi si strinsero tutti gli organi in uno solo.

La ragazza che mi aveva aiutato per arrivare fino a dove ero arrivata e che con un paio di occhi dolci si era ripresa tutto.

Avevo cercato di cambiare le cose, avevo ottenuto l'attenzione di tutti, ma non quella della persona che mi interessava.

Avevo perso tempo e lui si stava innamorando di un'altra.

Ed io come lo sapevo?

Era semplice: Ashton Frost aveva già avuto quegli occhi e quel sorriso prima d'ora.

Erano passati anni, ma quel sorriso non lo avrei mai dimenticato.

QUATTRO ANNI PRIMA

«Sei un pezzo di merda!»

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