La falena

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- Sofiiii ! Ma ci stai ascoltando ???-
- Scusatemi - mentí , bruscamente trascinata via dai miei pensieri- ma la musica qui dietro é così forte che non si sente quasi nulla... -
- Ti avevo detto di sederti davanti... Facciamo cambio posto? Marco accosta, dai!-
- No, no, sto bene qui, non preoccuparti Silvia, ditemi, che mi sono persa?-
Marco mi squadrò dallo specchietto retrovisore, non riuscivo a vedere la sua bocca ma i suoi occhi tradivano il sorriso di chi sembrava dire " A me non la dai a bere!" , intanto Silvia aveva ripreso a parlare ed ora stava raccontando a suo cugino del mio lavoro e contemporaneamente dei miei studi all'Universitá.
Non avrei avuto bisogno di intervenire; la mia amica non frenava la lingua e lui la ascoltava con interesse.
Come previsto, una volta arrivati al bar, Silvia inventò la solita scusa della chiamata urgente da fare al cellulare e ci lasciò soli.
Il mio imbarazzo era palese e Marco cercò di rimediare sdrammatizzando :
- Quattro e un quarto ... Un orario perfetto per fare una telefonata urgente no?"
Scoppiammo a ridere e gliene fui grata; con quella semplice battuta mi stava dando l'opportunità finalmente di dissociarmi dalle goffe manovre di sua cugina.
- Non riesce a farne a meno, lo fa a fin di bene... Lei é convinta che io non sappia ... cioè dal suo punto di vista si occupa di me, solo che io...-
- Solo che tu non senti affatto bisogno del suo aiuto!- intervenne lui.
- No, non voglio dire questo... é bello sapere che c'è qualcuno che si preoccupa per te, che cerca di fare qualcosa per farti stare meglio e lei lo fa davvero con tutto il cuore, solo che a volte va un po' oltre...-
- É inutile girarci intorno, mi ha parlato molto di te e sempre benissimo, ma sinceramente non pensavo fossi davvero così carina! Mi piaci,sai? "
Ecco, l'aveva detto... La classica frase che ogni volta " minava" i miei nuovi rapporti, perché io non volevo piacere a nessuno, almeno non in quel senso, avrei voluto starmene in pace, piena di amici e conoscenti magari, ma senza nemmeno lontanamente pensare ad una storia o dovermi preoccupare per quelli che si aspettavano qualcosa da me; ero già stata bruciata...come per quelle falene che si innamorano follemente della luce e vanno a sbatterci contro senza arrendersi, fino a bruciarsi le ali.

Per un finito tempo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora