Quella sera Anna, davanti allo specchio prima di andare a dormire ripensò a quello che era successo quel pomeriggio; era difficile non pensarci si erano incontrati di nuovo e ancora non sapeva nulla di lui, di una cosa era certa però come lei amava i libri, l'aveva capito all'istante quando gli si era avvicinato e le aveva risposto che anche lui aveva letto il libro che teneva tra le mani. Spense la luce del bagno e si coricò a letto guardando il soffitto in silenzio, i suoi genitori erano andati a dormire già da un po' e lei era rimasta in piedi a studiare alcune cose per un esame che doveva sostenere tra pochi giorni, per fortuna domani avrebbe staccato un po' la spina andando ad aiutare il padre al negozio, il libro di "Anna Karenina" era sul comodino e Anna decise di prenderlo in mano per continuare un po' la lettura.L'odore della carta nuova la calmava e gli venne in mente la piccola libreria dove l'aveva acquistato, era veramente piccola vista per fuori come negozio ma dentro aveva trovato moltissimi libri che voleva leggere e uno di questi giorni sarebbe andata ancora a dare un occhiata, inoltre il signore al banco era stato molto gentile; mentre leggeva immersa nell'amore di Anna per Vronskij gli occhi man mano che continuava gli si facevano sempre più pesanti, fin quando non crollò tra le braccia di Morfeo in un sonno profondo.
L'indomani mattina la sveglia la destò con il solito trillo, si alzò mugugnando e la luce accecante del sole la portò a stropicciarsi gli occhi ed a emettere uno sbadiglio, sentì la voce di sua madre che parlava con il padre in cucina, andò verso la stanza da dove proveniva un intenso odore di caffè appena fatto.
"Buongiorno", disse sedendosi a fare colazione, sua madre era raggiante mentre suo padre stava leggendo il giornale che come ogni mattina andava a comprare alla piccola edicola all'angolo della strada "buongiorno bambina mia", "programmi per stamattina?" chiese la madre
"si, viene al negozio insieme a me" mormorò il padre
"già, mi sono portata avanti bene con lo studio" disse addentando una fetta biscottata spalmata di marmellata di ciliegie " tu mamma?"
" oh bhe, devo andare al mercato a fare un po' di spesa poi passerò al negozio per creare delle nuove maschere che ho disegnato"
"fantastico, allora ci vediamo tutti al negozio oggi" disse Anna per poi andare a sistemarsi.
Mentre si cambiava gli passò per la testa che magari "lui" si sarebbe rifatto vivo e, guardando la maglietta grigia che portava sempre quando lavorava al negozio, prese quella nera che lasciava le spalle scoperte; quando suo padre alzò la saracinesca del locale Anna andò in magazzino a sistemare le sue cose ed aiutò per circa due ore a sistemare i piccoli soprammobili che erano arrivati il giorno prima, di tanto in tanto entrava qualche cliente che, attirato dalle bellissime decorazioni chiedeva delucidazioni a suo padre.
Ogni volta che sentiva il campanello della porta riecheggiare nell'aria portava sempre l'attenzione verso l'entrata, ma appena vedeva o sentiva voci non familiari ritornava a fare quello che stava facendo; suo padre se n'era accorto e vedeva che Anna rivolgeva la maggior parte delle volte lo sguardo verso la porta come alla ricerca di qualcuno. "Stai aspettando Federica?" gli chiese non capendo cosa portasse la figlia a comportarsi in quel modo come non aveva mai fatto, "si mi doveva portare un libro di testo in cui c'erano delle nozioni legate ad una ricerca che ci aveva assegnato il professore" "va bene" poi il campanello suonò ancora e per l'ennesima volta Anna guardò la porta e niente... un altro turista che si era invaghito delle piccole statuette a forma di gondola in vetro di murano.
Anna era combattuta, una parte di lei desiderava che il ragazzo misterioso si facesse rivedere, aveva la sensazione che prima o poi si sarebbero incontrati di nuovo, dall'altra era spaventata per quella reazione quindi non sapeva come comportarsi se fosse venuto; ma ogni volta che il campanellino della porta riecheggiava si sentiva in ansia, cos'era un amico? No, era solamente una persona con cui aveva avuto modo di parlare solamente due volte, eppure c'era qualcosa di ipnotico nel suo sguardo, nei suoi modi burberi ma pacati e gentili sembrava distante ma vicino allo stesso tempo.
STAI LEGGENDO
Tu all'improvviso
RomanceVenezia. Anna è una ragazza solare e determinata a realizzare il suo sogno più grande, quello di insegnare un giorno architettura; i suoi genitori gestiscono un piccolo negozio di souvenir e sarà proprio qui che incontrerà Alessandro. Alessandro è...