𝖄𝖔𝖚 𝖆𝖗𝖊 𝖙𝖍𝖊 𝖉𝖊𝖛𝖎𝖑

Cap. 12

Potrebbero esserci errori grammaticali che verranno corretti successivamente e inoltre è presente una scena +18
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Mi sveglio a casua dello scroscio della doccia, ci misi un po' per abituarmi alla luce del sole che entrava dall'enorme finestra.

Non era la mia stanza i colori di questa erano molto più scuri, le pareti erano su un grigio scuro il pavimento erano di un bel marmo nero coperto da un tappeto di un candido bianco, l'armadio era di un grigio più chiaro rispetto alla parete, il letto è posizionato perfettamente al centro della stanza.

I ricordi della sera precedente mi si palesano in testa quasi come un fulmine a ciel sereno, cercai le mie mutandine e me le misi, presi la camicia di Levi e me la misi per coprirmi.

Rifeci il letto e raccolsi i vestiti abbandonati a terra dalla sera precendete posandoli sulla scrivania di fronte al letto, esco fuori sul terrazzo di quella camera e mi accendo una sigaretta e mi perdo ad osservare la città in movimento poiché saranno state le 10 di mattina.

Ripenso a ieri sera al ti amo sussurrato di Levi e alla mia risposta, mi ero fregata con le mie stesse mani, ero tornata in quel loop infinito chiamato amore perché si, io amo Levi e non so come togliermelo dalla testa per lui sarò stata solo una delle tante scopate che si fa, quel suo ti amo sarà stato solo per il momento ma il mio no, il mio era sincero, gli avevo concesso di rubarsi la mia prima volta senza pensare alle conseguenze, le domande erano tante come sarei riuscita a comportarmi normalmente, come sarei riuscita a dimenticare lui che affonda dentro di me diventando una persona in due?

Non mi accorgo che Levi era uscito sul balcone con solo il pantalone elegante nero, emetto un gridolino di paura quando mi sento cingere la vita,  ma quando capisco che è Levi mi rilasso contro il suo petto.

Levi: A che pensi?
Tn: Tutto e niente

Mi giro verso di lui appoggiandomi alla ringhiera mentre Levi sistema le sue mani ai lati dei miei fianchi, mi stava scrutando l'anima quasi come se volesse rubarmela e farla sua.

Levi: Non è una risposta
Tn: Non eri tu quello che aveva detto una notte e basta? Quello che io penso non ti deve interessare, è stato bello stanotte ma finisce qui come volevi tu.
Levi: E tu, volevi che finisse così? Perché a me non sembra, stare con me mocciosetta non ti conviene, ti faresti male più di quanto non te ne sei già fatta, io sono corrosivo, non sono sano, sono la cosa più tossica che tu posso trovare su questa terra, sono egoista talmente tanto che mi ruberei la tua anima come il diavolo e la terrei per me, sono talmente possessivo che se ti dovessero guardare li ucciderei perché ciò che è mio non si deve ne toccare ne guardare, tu accetteresti tutto questo? Accetteresti questo Diavolo come persona da volere al tuo fianco? Non avresti più nulla di normale nella tua vita, ti do tempo entro domani per rispondere.

Prima di andarsene mi bacio, avvolsi le mie braccia intorno al suo collo e lui mi cinse i fianchi con le mani per poi scendere verso le mie natiche e stringerle con possesività, ci stacchiamo con un sonoro schiocco.

Tn: Io ho già scelto da tempo
Levi: Non tornerai più indietro, amarci ci distruggerà ad entrambi
Tn: Non mi interessa
Levi: Cristo mi farai impazzire

Detto ciò mi bacia con famelicità mista a passione, mi spinge sul letto e torna a baciarmi, con una mano arrivo al cavallo del suo pantalone e stringo il suo pene ormai duro e stretto in quella prigione fatta di tessuti, lo spingo leggermente per farlo sdraiare sul letto.

Levi: Cosa vuoi fare mocciosetta?
Tn: Tu fidati di me

Lo bacia e ci separammo con un sonoro schiocco, tornai con il viso vicino alla sua zona pubica e gli tolsi pantalone e boxer in una sola mossa, presi la sua asta in mano iniziando a pompare facendola diventare sempre più dura, con la lingua iniziai a leccare ogni venatura della lunghezza di Levi per poi concentrarmi sulla cappella che iniziai a leccare come se se fosse un chupa chupa, presi poi tutta la sua lunghezza in bocca ripetendo l'azione ad un ritmo lento e straziante, alzo lo sguardo verso Levi che mi stava osservando con occhi lussuriosi.