Omicidio

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Era il giorno in cui dovevo uccidere Pietro Ricci e non nego che dentro di me stavo morendo di paura. I Ricci sono una delle famiglie più potenti di Napoli e di certo non avrebbero fatto fatica ad ammazzarmi.

Mi incamminai verso la loro grandissima villa e lo trovai fuori.

«Ricci» caricai la pistola che fino a poco prima si trovava nascosta dietro la mia schiena e lo puntai.

«Che cazz c faij tu ca?» si aspettava di trovarsi Mio padre o uno dei suoi aiutanti non di certo sua figlia.

«Davvero te lo chiedi?» gli feci un sorrisino di sfida «T aggia ccirr» lui mi guardó alzando un sopracciglio «E secondo te cia faij?» non me lo feci ripetere due volte,gli sparai un proiettile in pieno petto uccidendolo sul colpo.

Lo fissavo steso sul pavimento «Ij pozz fa tutt cos».

Tornai a casa soddisfatta del mio lavoro ma appena aprii la porta mi ritrovai dinanzi agli occhi una scena che mai mi sarei aspettata di vedere.Vidi mia sorella ed Edoardo sul divano «MA CHE CAZZO STATE FACENDO,CHE CI FA QUESTO QUI?» urlai io,sembrava come se mia sorella facesse di tutto per gettare in un fosso tutto il lavoro fatto da papà in tutti questi anni,non poteva stare con un Conte né ora né mai. «Statt quiet Espó,nun stevm facenn nient» uscì dalla porta d'ingresso e se ne andò.

«Ancora? quante volte te l'ho detto che non devo sentirti con questo?» le tirai uno schiaffo in pieno volto,doveva capire a chi apparteneva,non poteva fare tutto ciò che le girava per la testa. «Ij nun so comm a vuij,nun a voglij fa a vit e merd ca facit vuij o capisc? me ne pass po cazz delle regole di papà,sit sul na mass e mafius» uscí anche lei e io mi recai in camera.

Ero triste,non le volevo fare del male,so bene che è ancora troppo piccola per capire certe cose.

Mi feci una doccia indossai il pigiama e mi misi a letto col telefono.

Ad un certo punto vidi la parte superiore dello schermo illuminarsi e comparse una notifica da un numero sconosciuto. «ciuciu chest m a pav,nun s tocc a famiglia mij» ero impaurita,non sapevo che fare e presa dall'ansia lo bloccai.

La mattina mi svegliai e scesi a fare colazione. Di punto in bianco sentii il campanello suonare,aprii.
Era la polizia. «Signorina Esposito con noi» mi ammanettarono e trasportandomi da dietro mi fecero sedere all'interno di un furgoncino bianco.

All'interno di esso c'era un altra ragazza. Era la sorella di Ciro e Pietro. Rosa,Rosa Ricci.

 Rosa,Rosa Ricci

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