Positivo

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POV CIRO
Mi svegliai,mi guardai attorno e posai gli occhi su di lei. Era ancora nuda accanto a me,sdraiata su di un fianco con le mani poste sotto le guance. Aveva un viso delicato,er a pccrella mij,ogni vot ca coccrun a guardav sulament m sntev ij a fuoc,nun putev immagginà e la vrè cu nat omm,era essr sul a mij,p semp. Mi misi sdraiato senza staccare gli occhi da lei e le posai una mano sul fianco accarezzandolo delicatamente. Aveva una pelle liscia e delicata,sembrava di accarezzare una bimba. Avvicinai il mio volto al suo e mentre stavo per posare le mie labbra sulle sue vidi mio padre entrare bruscamente in stanza. Mi allontanai velocemente da lei e le buttai un lenzuolo addosso. «Papà» dissi in panico,non poteva saperlo,non poteva sapere ciò che succedeva tra di noi,eravamo di due famiglie in guerra da sempre,il nostro amore non poteva esistere. «Ciro» mi guardò con lo stesso sguardo con cui mi guardava da piccolo prima di picchiarmi,tnev paur,tnev paur p ess. «Agg vist ca t si fatt a nnammurat eh» disse entrando in camera e guardandomi negli occhi «Accussí s tradisc nu pat?» «Aropp tutt chell ca facc p te?» rimasi paralizzato,aveva ragione,non sapevo cosa rispondere,gli avevo sempre promesso che non avrei mai avuto nessun contatto con quella famiglia ed ora mi trovavo a letto con una di loro fra le braccia,ero un incoerente eppure non ne ero pentito. «O sacc papà scus» «È ca m so fatt piglià ro mument» «Tu mument cu chest nun n ea tnè» mi guardò negli occhi e sentii la voce bloccarsi in gola. In quel momento la vidi aprire gli occhi e voltarsi verso di me.

POV TN
«Ciro» dissi sorridendo e portando una mano sul suo petto «Perché sei così lontano?» non feci in tempo a finire la frase,mi voltai e trovai il padre di ciro in piedi di fronte a noi. Ci aveva scoperto,aveva scoperto tutto ciò che c'era fra di noi,non ci stavamo solo baciando,eravamo a letto nudi l'uno fra le braccia dell'altro,non poteva essere solo un bacio tanto per. «È stato solo sesso» disse ciro guardando suo padre «To giur papà,nun agg pruvat nient,è sul na bella uaglion e c simm truvat accussí » sapevamo entrambi non fosse la verità,sapevamo entrambi che quello non era stato solo sesso,avevamo provato emozioni ben diverse da quelle che avevamo sempre provato con altri,avevamo fatto l'amore e questo non potevamo negarcelo. «O sper p te» disse don salvatore fulminando il figlio con gli occhi «Tu viestt e vattenn» mi disse guardando anche me «E nun v permettit maij chiú e v rivolgr manc a parol,SO STAT CHIAR?» disse le ultime parole urlando e sentii i miei occhi farsi lucidi e riempirsi di lacrime. Non riuscivo a trattenermi,quando qualcuno mi urlava in faccia scoppiavo a piangere come una bambina. Don salvatore uscí dalla stanza lasciandoci soli. «Nu chiagnr tu» disse ciro prendendomi il viso fra le mani «C vrimm tra cocc juorn to prumett» lasciò un bacio sulle mie labbra e uscí dalla stanza lasciandomi sola.

Erano ormai passati due giorni da ciò che era successo a casa di Ciro,lui era già tornato lì dentro,invece io avevo ancora un'ultimo giorno di permesso e ne approfittai per andare a trovare mia sorella. Non avevamo più un bel rapporto,non la vedevo mai,e le poche volte che veniva ai colloqui a stento ci salutavamo,avevamo un rapporto orribile e di giorno in giorno peggiorava,ormai sembrava come se non ci conoscessimo più,sembrava come se non avessimo mai vissuto fra le stesse mura,eravamo complete sconosciute nonostante ci volessimo un bene smisurato.
Arrivai a casa e bussai titubante non essendo sicura di trovarla lì,mi aprí e spalancò gli occhi incredula di vedermi,ci eravamo viste pochi giorni prima,ma sapeva bene non sarei mai andata a casa sapendo di trovare solo lei e non papà. «Ciao» le dissi io entrando in casa,si chiuse la porta dietro le spalle e si voltó verso di me, «Ciao come stai?» mi disse sempre con la solita freddezza che ormai ci riservavamo da anni,«Tutto bene». Si sedette sul divano e mi fece segno di mettermi accanto a lei e così feci. «Senti,tn» disse prendendo fiato «Io vorrei davvero ritornare come eravamo prima,mi manca tutto quanto,tu sei sempre mia sorella,io ho bisogno di te,voglio tornare come prima che mamma morisse,ti prego» mi disse sul punto di scoppiare a piangere e io lì provai immensi sensi di colpa,anche a me mancava,ci eravamo sempre volute bene,da piccoline stavamo sempre assieme,ed era a stento le parlavo. Era pur sempre la mia sorellina e aver distrutto così tanto il nostro rapporto era terribile. La guardai con gli occhi lucidi le sorrisi e l'abbracciai fortissimo. «Anche tu mi manchi piccolí tanto» le presi il viso fra le mani e la guardai negli occhi «Scusa» le dissi appoggiandole la testa sulla mia spalla e accarezzandole la schiena. Lei mi strinse ancora più forte a sè e prese parola «Come va lí dentro?» mi chiese «Tutto bene» la guardai negli occhi e le dissi «Mi sono anche fidanzata» sorrisi pensando a quanto fossi innamorata di Ciro,nonostante tutte le difficoltà che abbiamo superato e dovremo continuare a superare sono sempre più persa di lui e dei suoi immensi occhi neri.
«E con chi?» mi chiese incuriosita «Con Ciro» «Mi ha fatto capire cosa voleva significare amare veramente qualcuno» le dissi ancora col sorriso stampato sul volto. Non credeva alla mie parole,io ero sempre stata quella che voleva impedirle persino di parlare con Edoardo ed ora ero fidanzata con un Ricci,aveva ragione,l'amore non si può comandare. Mi guardò ancora una volta prima di sorridermi e accarezzarmi la guancia «Lo sai,per me basta che sei felice e che ti faccia stare bene,poi va bene tutto». Passammo il pomeriggio parlando di tutto,ci dicemmo tutto quello che non ci eravamo mai dette negli ultimi anni,cercammo di recuperare tutto il tempo sprecato raccontandoci ogni cosa.
«O dio» dissi portandomi una mano sullo stomaco. «Tn tutto apposto?» mi chiese mia sorella con aria preoccupata «Non lo so» «Ho un ritardo di qualche giorno ma è di poco non credo sia quello» riuscii a stento a finire la frase che corsi in bagno accovacciandomi a terra per vomitare. Mia sorella mi posò una mano sulla schiena per poi accarezzarmi la testa «Ti vado a prendere un test» «Tu stai tranquilla qui» mi disse e uscí velocemente di casa. Dopo dieci minuti rientrò in casa col test fra le mani e me lo porse. «Vado a farlo» mi chiusi in bagno e feci il test. Uscii appoggiandolo sul tavolo e mi sedetti su una delle sedie che si trovavano nella mia cucina.
«Ho paura» le ammisi prendendo il test con le mani tremolanti «Ci sono io,e c'è Ciro» mi disse «Guarda tu» mi prese il test dalle mani e mi guardò negli occhi. «Positivo».

 «Positivo»

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