XI

211 14 6
                                        

Jimin perse quasi un battito quando capí chi aveva davanti la porta di casa sua: sicuramente, era l'ultima persona che si aspettava di rivedere.

Era cambiato così tanto dalla prima e l'ultima volta che si erano visti.
Addirittura, aveva faticato a riconoscerlo dal momento che quella sera era ubriaco.

Però, in un certo senso capí che era lui dai suoi occhi: neri e profondi come due pozzi, così spaventosamente uguali a quelli del figlio.

Inconfondibili.

Erano neri anche i suoi capelli: così scuri che difficilmente riuscivano a riflettere la luce.
In quel momento li portava raccolti in una coda parziale, che rivelava gli innumerevoli piercing all'orecchio.

《Umh... che vuoi fare: entrare o stare lì davanti la porta tutto il giorno?》Gli chiese con una punta di sarcasmo.

In realtà, cercava di mantenere la calma ed i nervi saldi: non aveva nessuna voglia di litigare nonostante, si riveló più difficile del previsto.

Era arrabbiato con lui?
No.
Non gliene faceva una colpa: in fin dei conti la persona che si era comportata peggio in quel periodo era stata sua madre, non lui.
Peró voleva sapere per quale motivo, fosse sbucato proprio in quel momento.

《Aemh... con permesso allora...》Disse Yoongi visibilmente imbarazzato: sinceramente, non sapeva come comportarsi.
Aveva da tempo abbandonato i suoi modi di fare da playboy.

《Cosa...cosa ci fai qui?》Gli domandó Jimin, sposandosi dall'ingresso dell'appartamento per farlo entrare.

《Namjoon, mi ha chiamato disperato dicendomi che aveva un lavoro per me e di presentarmi qui il prima possibile.》 Gli rispose, ricordandosi improvvisamente di quello che gli aveva detto all'inizio della loro chiamata.

Sicuramente, non gli avrebbe detto che era venuto appositamente per vederlo: magari non gli avrebbe creduto.

《Umh... si, capisco.》Disse in tono leggermente deluso.

Ma cosa si aspettava?
Che era venuto qui per  lui?

《Quindi, cosa dovrei fare?》Gli chiese Yoongi, guardandolo con aria perplessa: non riuscendo a capire perché avesse reagito in quel modo.

《Come te la cavi coi bambini?》Domandó a sua volta.

《Benissimo: in un'altra vita sarei stato maestro d'asilo.》Rispose in tono serio: anche se quella domanda lo aveva lasciato con l'amaro in bocca.

Jimin era sposato?
Aveva un'altra persona nella sua vita?
Se era veramente così, non avrebbe potuto reggere molto questa storia.

《Ecco, allora il tuo lavoro consisterà nell'occuparti di mio figlio: vivo da solo e con il nuovo lavoro, avró ancora meno  tempo per occuparmi di lui.》 Inizió a spiegargli: avrebbe tanto voluto dirgli che era anche suo.
Ma era spaventato all' idea di una sua reazione negativa.

《Ti ho preparato una stanza perché dovrai restare con noi: alle otto si cena e Sunnie deve andare a dormire non troppo tardi,massimo alle dieci mi raccomando.》Aggiunse subito dopo.

Mentre gli spiegava meglio le sue mansioni, tirò un sospiro di sollievo: Jimin non era impegnato sentimentalmente.

Quindi stava a significare che avrebbe avuto una piccola possibilità.
Ecco perché Namjoon aveva chiamato proprio lui.

《Hai capito tutto?》Gli chiese notando che si fosse perso nei suoi discorsi.

《Otto cena, dieci massimo a nanna. Non deve guardare troppa TV il pomeriggio. Devo anche  aiutarlo coi compiti? 》Domandó a sua volta.

Single Dad's Life |Yoonmin|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora