Jimin si trasferì definitamente da Jungkook il giorno stesso: senza però risparmiarsi un'altra litigata con sua madre.
Era ritornato, rigorosamente accompagnato dal suo amico e dalla mamma di quest'ultimo che lo aiutarono ad impacchettare le sue cose e lasciare per sempre, la casa in cui aveva vissuto da quando era nato.Il primo passo per farsi una nuova vita, sarebbe stato allontanare da sé tutte le persone tossiche e quella donna, sarebbe stata una delle tante.
Provava una fortissima sensazione di amarezza e delusione nei suoi confronti: faceva più male di dieci coltellate alla schiena.
Non aveva ancora accettato di dover portare in grembo un "bambino" ma ora che aveva un posto sicuro in cui stare, stava iniziando a prendere consapevolezza delle sue enormi responsabilità.
Fino al settimo mese di gravidanza, continuó a frequentare la scuola regolarmente: mentendo a chiunque notasse una lieve rotondità sotto i suoi vestiti voluminosi e morbidi.
Non voleva esternare la sua condizione agli altri: perché sapeva che non avrebbero capito.
Già faceva fatica a capire lui.Fortunatamente, non aveva preso molti chili e la pancia si notava molto difficilmente.
Poi, intorno all'ultimo semestre si ritirò dalle lezioni e decise di continuare a studiare a casa: determinato più che mai a prendere il diploma prima che la non tanto desiderata creatura nascesse.Precisamente, quale fu il momento in cui cambió idea riguardo suo figlio?
Dopo il primo anno di vita.
L'ostetrica e il dottore che lo avevano assistito al parto, quando glielo avevano messo fra le braccia rimasero quasi sconvolti
all'affermazione: " Per Dio, che brutto!"
Non si aspettavano minimamente che un neogenitore; parlasse in questo modo della propria creatura appena messa al mondo.Jimin non riusciva proprio a provare inizialmente
quell'amore materno di cui tutti parlavano: anzi, ci erano più affezionati Jungkook e sua madre al bambino che lui. Lasciava che se ne occupassero loro il più delle volte poiché, lui non sapeva neanche da che parte mettere le mani.Spesso si era anche chiesto se fosse solo un suo problema oppure, c'erano tante persone come lui che non amavano il proprio figlio.
Oppure, semplicemente non amava l'idea di avere tutte queste responsabilità nei confronti di un altro essere vivente
quando, avrebbe dovuto pensare solamente a realizzarsi e divertirsi?I primi mesi li aveva trascorsi a rifiutarsi costantemente di occuparsene ed erano stati immensamente difficili a livello psicologico.
Se la situazione sarebbe stata differente magari, si sarebbe comportato in modo diverso?
Non lo sapeva.
Ma di certo in quel momento, non desiderava ardentemente diventare genitore.
In quel figlio, non voluto ci vedeva semplicemente il risultato dei suoi sbagli e dei suoi errori.Ma anche di quelli di sua madre.
Però, vedendolo crescere inizió ad affezionarsi a lui in un modo o nell'altro: decidendo finalmente di cominciare a prendersene cura.
In fin dei conti era pur sempre suo: nonostante ogni tratto del viso gli ricordasse tremendamente Yoongi.
Un po' non ci aveva dato peso al fatto che quel visino paffuto e roseo, contornato da una cascata di capelli neri e dallo sguardo quasi felino potessero ricordargli quel ragazzo con cui si era sicuramente divertito quella notte.
Un po' gli bruciava il fatto che non lo avesse cercato dopo la festa: ma lui non era mai stato uno di quei ragazzi indimenticabili.
Anzi, Jimin pensava di sé che poteva essere facilmente sostituibile per chiunque.
Quindi, aveva semplicemente smesso di tormentarsi nonostante, ogni volta che incontrasse lo sguardo color pece di Jungsu, pensava inevitabilmente a Yoongi.Ma l'altro padre del bambino, era completamente all'oscuro di ogni cosa: non aveva più visto Jimin in giro dopo quella notte e preso dai sensi di colpa, aveva confessato tutto al suo ormai ex ragazzo il quale lo cacciò immediatamente fuori di casa dopo una furiosissima litigata; col risultato che non ebbe altra scelta se non, quella di tornare a casa dei suoi genitori a Daegu per un periodo di tempo.
Diversamente da ciò che si poteva pensare, non dimenticò mai quel ragazzo di cui era tanto invaghito: anzi, quell'unica notte passata insieme restó vivida ed impressa nella sua mente.
Era stato più bello del previsto assaporare le sue labbra: soffici e dolci, ma come lo zucchero filato evanescenti e sfuggevoli.
Se solo fosse stato più coraggioso, molto probabilmente gli avrebbe chiesto di uscire e vedersi ancora.
Sicuro che prima o poi, sarebbe riuscito a conquistarlo.Avrebbe dato qualsiasi cosa per poterlo rivedere ma Namjoon era stato irremovibile: non gli avrebbe dato il suo numero di telefono finché, non avrebbe chiuso definitivamente con Taehyung.
Il rapporto malsano che aveva con quel ragazzo, lo aveva lentamente condotto in una prigione dorata e con gli anni, la via d'uscita sembrava sempre più lontana.
Il loro amore non esisteva più da parte sua e innumerevoli volte aveva provato a troncare per sempre quella relazione, ormai piatta ed inesistente sotto ogni punto di vista.
Ma quando aveva messo gli occhi su Jimin per la prima volta, era sempre più deciso a trovare un modo per evadere: sperando di poter coronare il suo sogno di stare insieme a lui.Purtroppo tutto questo non accadde nonostante, era riuscito a liberarsi del suo ex ragazzo: Jimin era solo un obbiettivo sempre più irraggiungibile.
Non sapeva praticamente nulla di lui e quel bastardo del suo migliore amico, non lo avrebbe aiutato di sicuro a rintracciarlo.Col tempo, si rassegnò.
Ma proprio quando aveva deciso di andare avanti, il destino aveva deciso che si sarebbero rincontrati.Angolo angoloso dell'autrice che non si caca mai nessuno:
Tesori belli, ho trovato un lavoro in questo periodo e fino a venerdì ho lavorato di notte.
Ho ben pensato che quando non farò straordinari pubblicherò il weekend che ce l'ho libero.
Quindi scusate l'assenza 💜
Ma non mi sono dimenticata.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!!
Buona lettura e al prossimo
STAI LEGGENDO
Single Dad's Life |Yoonmin|
FanficJimin e Yoongi s'incontrarono la prima volta ad una festa: o meglio, Minnie incontró Yoongi per la prima volta ad una festa. Fu una vera e propria notte di passione, ma anche l'ultima della sua vita perché da quel momento in avanti le cose per lui...