=Glicine=

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"Mh?" Avevo già sentito quella voce. "Sei fortunato ad essere qui" Mi girai, era il capo dei medici. "Che intende?" Ero confuso. "Conosco Andy, ma fortunatamente non di persona, so che ricatti usa ,mi dispiace" "Non capisco ancora"
"Non ti sei chiesto il perché ti abbiano accettato nonostante quello che Andy ha detto su di te?" Quindi lui sa quello che Andy fa. "In effetti si" "Beh , io conoscendo Andy , ho parlato con il generale, spiegandogli che genere di ricatti fa solo per soddisfare i suoi piacere, quindi se ti hanno accettato da una parte è grazie a me." Ora capivo. "Grazie" "Non c'è problema." "Non pensavo che qualcun altro avrebbe trovato questo posto" Il ragazzo si sedette poco più distante da me. "Come hai detto che si chiama questo fiore?" "Glicine, o specificatamente Wisteria"

"Io non sapevo nulla di questo" Mi ricordai di aver preso anche un pacchetto di sigarette ed un'accendino, ne presi una e la accesi. "Fumare potrebbe farti morire " "Sempre meglio morire con queste che in guerra, anche se morire per la patria è più glorioso" Un silenzio calò fra di noi , come se la pianta di glicine ci avesse rapito. In quel momento il sole stava calando e una leggera brezza colpiva le nostre spalle. "Come mai mi hai parlato?" Era strano che un membro così importante dell'esercito parlasse ad un soldato come me. "Non lo so , ma è bello parlare talvolta con qualcuno che non siano persone che ti danno ordini o ti parlano di lavoro" "Capisco" " Tu sei nel plotone B vero?" "Si, come lo sai?" " Ci mettono sempre i più bravi lì, e sto imparando quasi tutti i nomi dei nuovi soldati e del plotone a cui appartengono" "Cavolo deve essere difficile. Voi medici avete un plotone?" "Noi siamo il D " La mia prima conversazione del militare era stata con una persona importante, mi faceva strano ancora pensarci. "Beh penso sia ora di andare, serviranno la cena fra poco, ti consiglio di andare subito in salone o ti ruberanno tutti i posti" "Grazie del consiglio" Mi alzai e mi avviai ad una struttura diversa dalle altre, di colore rosso, l'interno era davvero immenso e c'erano un sacco di tavoli.
Mi sedetti in quello più vicino all'ingresso. Domani sarebbe stata davvero dura per tutti i nuovi arrivati ma da una parte non vedevo l'ora di imparare qualcosa di nuovo, in più il comandante ed il vice mi sembravano simpatici, anche se non li avevo ancora visti in azione. Ero appena arrivato e già pensavo alla prima guerra che avrei combattuto ,magari così mio padre sarebbe stato fiero di me. Dovrei rimettermi anche in forma ,ma con tutti gli allenamenti che avrei fatto sarei stato più che in forma. Ripensandoci dovrei fare molte cose , ma avrei dovuto farle prima , ormai il mio futuro era mezzo segnato. Nonostante questo presi un foglietto che avevo in tasca ed una matita, probabilmente l'avevo lasciata lì da tempo, inizia a scrivere una lista delle cose che mi piacerebbe fare, in caso sopravviverò ad una possibile guerra.
-Passare una giornata con mio padre
-Andare a pesca
-Imparare almeno 3 ricette di cucina
-Avere un orto
-Sposarsi
Era abbastanza noiosa e comune come lista, ma in caso farò mai una di queste cose potrò togliermi una soddisfazione. Nel mentre il cibo era pronto ad essere servito su dei vassoi semi azzurri, mi alzai e ne presi uno per poi portarlo al posto in cui ero seduto.
Il cibo era semplice, del purè di patate ,una bistecca di tacchino e alcuni fagioli, non c'era nemmeno un primo o un dolce, ma mi accontentai del poco che avevo.

Si sedettero altre persone di fianco a me ,non so se nuove o veterani che avevano già combattuto. C'erano anche alcuni anziani, forse i più saggi e con più storie da raccontare. Una volta finito il pasto mi alzai ed andai a posare il vassoio sul bancone dietro al cui lavoravano alcune ragazze in cucina aiutate da dei ragazzi, erano anche abbastanza pochi per preparare il cibo a tutti i commensali. Mi recai poi nel dormitorio, dove mi misi a sedere sul mio letto mentre sfogliato uno dei libri portati da casa, non era molto lungo ,ma mi avrebbe tenuto impegnato nei momenti di noia.
Il sonno però era troppo e questo prese il sopravvento in me.

Lost eyes- PaultryckDove le storie prendono vita. Scoprilo ora