I giorni rimanenti passarono velocemente finché non arrivò la lettera decisiva. Quello che Andy poteva aver detto mi faceva paura, lui conosceva il comandante, e questo poteva definire il mio futuro, non è affatto poco quello che poteva dire. "È arrivata la lettera dall'esercito" La voce calma ma preoccupata di mia madre mi riportò alla realtà. Mi alzai dalla panca per andare a prenderla. Mio padre in quel momento non era a casa e questo mi rassicurava. Aprì la lettera e la lessi prima da solo, gli occhi di mia madre mi guardavano speranzosi di una buona notizia, non perché volevo che la abbandonassi ,ma semplicemente perché aveva paura di quello che mio padre avrebbe potuto fare.
-Cara famiglia .
Siamo felici di annunciarvi che il vostro successore è stato ammesso al gruppo B dell'esercito. Gli esami sanitari hanno dato risultati eccellenti. Richiediamo che vostro figlio arrivi all'esercito il prima possibile per un'adeguato allenamento.-
Alla fine di quella lettera c'era la firma ufficiale.
Ero felice e mia madre mi stava abbracciando, ma ero stranito dal fatto che le parole di Andy non avevano contrastato alla mia ammissione.
Preparai una valigia di cuoio con dentro alcune cose da portarmi. Presi due libri, anche se probabilmente non li avrei mai letti,un ricordo di mia madre e alcuni fogli con una penna, almeno avrei potuto scrivere ai miei genitori. Non avevo molto da portare, il resto lo offriva l'esercito. Per partire aspetta solo che mio padre tornasse per salutarlo, anche se ne avrei fatto a meno. Andai alla stazione insieme a loro , il treno ci mise poco ad arrivare , salutai i miei genitori e andai nella mia carrozza. Era vicino al vetro, come l'ultima volta che avevo preso il treno. Un sacco di ragazzi partivano anche loro per l'esercito, alcuni piangendo, altri ne erano felici. Io ero impassibile . I ritardatari e quelli rimasti salirono e il treno partì, non sapevo bene come comportarmi una volta arrivato , ma la cosa importante era seguire gli ordini."La squadra numero B si rechi alla bandiera bianca" Una voce profonda uscì dal l'altoparlante, indicandomi dove andare , insieme a me altri ragazzi, alcuni più giovani e altri più grandi si recarono in un cerchio indicato da un palo con incima una bandiera bianca. Arrivammo nel cerchio dove ci aspettavano due ragazzi probabilmente della mia stessa età o un'anno in più.
Aspettamo ancora pochi secondi per far arrivare tutti in modo che sentissero i due ragazzi parlare.
"Benvenuti soldati" Il ragazzo biondo si fece avanti a parlare. "Io sono Piero, il comandante del plotone B, e quello che si trova alla mia destra è Paolo, il vice comandante del plotone." L'altro ragazzo non disse niente e si limitò a fare un passo avanti. "Questo plotone, si basa sull'aviazione, ma non per questo saremo sempre in volo ,infatti il nostro allenamento è diviso in due." Il comandante smise di parlare lasciando così spazio al vice: " La prima parte la dirigerò io, bensì sono il comandante dell'aeronautica militare. Siete stati scelti appositamente per il plotone B . Comunque sia, vi allenerò affinché sappiate guidare adeguatamente un'areo di queste portate." La sua voce era seria. "La seconda parte è compito mio, in cui vi allenerò nel combattimento a terra,corpo a corpo o con dei fucili." Non sapevo quale sarebbe stata più difficile, ma sicuramente meglio l'allenamento che la battaglia vera. "Detto questo, siete liberi di andare ai vostri dormitori, che vi assegneremo dandovi dei foglietti, avete la possibilità di trovarvi in questi tre dormitori:
B1, B2 , B3;
Vi saranno anche fornite delle divise, e altre materie prime." Il discorso era finito, e tutti ci avviamo ad un tavolo dove avremmo preso il foglio con il nostro dormitorio. Arrivò il mio turno e mi diedero il foglio . Ero nel dormitorio B1.
Arrivai al mio dormitorio e presi un letto a caso , il 17, ci trovai sopra la divisa, come detto dal comandante. Era una divisa azzurra , con un maglione rosso sotto , era abbastanza bella come divisa, me la sarei comunque provata domani. Posai la mia valigia sul suolo , lasciandoci le cose dentro, e mi stesi sul letto , non provai nemmeno a parlare con gli altri ero abbastanza stanco in quel momento. Visto da dentro il centro militare era davvero grande, avrei potuto benissimo perdermi lì dentro.
Mi riposai per alcuni secondi ,dopo di ché mi alzai ed andai a perlustrare la zona. Il sole era ancora nel cielo quindi sarebbe stato facile vedere il d'intorno. Vagai un pò finché non Vidi quei fiori, i fiori viola vicino a cui mi sedevo sempre nel mio paese, e vicino a cui mi sedetti di nuovo anche lì. Tenevo gli occhi chiusi e respiravo il dolce profumo che non sapevo se avrei risentito altre volte.
"Belli i fiori di glicine vero?".
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Lost eyes- Paultryck
Fanfiction-Ho perso i miei occhi per te- Non è solo quello che un giovane soldato disse a uno scienziato, è anche quello che è successo realmente. La guerra è crudele e non sempre in molti sopravvivono , questo è quello che i due ragazzi devono subire, ma nel...