3. I would never be this strong without you

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THOMAS

Rimango a fissare il bigliettino, lo leggo ripetutamente come se il significato di quelle parole potesse cambiare, come se potesse sparire.

La vendetta ha un solo colore e ora lo stai tenendo in mano.

E io credevo di aver finalmente trovato quel briciolo di pace, che dopo tutte le morti che ci sono state fosse tutto finito.

Cosa vogliono ancora, cosa...

Chiudo gli occhi rimettendo il foglietto nell'astuccio e lo nascondo sotto il letto.

'Fanculo le regole di questo posto. Voglio Paige nel mio letto stasera.

Indosso velocemente una tuta e una maglietta nera prima di imbattermi di nuovo nei corridoi.

Ancora quella sensazione, quella fottuta sensazione di essere osservato costantemente e ora inizio a credere che sia la realtà.

Arrivo ai dormitori femminili e senza alcuna delicatezza inizio a bussare alla stanza con movimenti ininterrotti. Probabilmente se continuo uscirà qualcuno a insultarmi per il baccano che sto facendo.

Poco dopo Paige apre strizzando gli occhi. «Thomas, cosa ci fai ancora sveglio? È tardi.» Non le lascio il tempo di dire altro che la prendo di peso poggiandola sulle spalle.

«Ma che fai!» Le scappa un urlo nel silenzio del corridoio.

Lascio la porta aperta non curandomi di Megan all'interno e mi avvio verso la mia camera. «Zitta.» Affermo con tono duro, ma Paige non deve concordare.

«Mettimi giù, Thomas. Questa volta non la passi liscia.» Prova a tirarmi dei pugni sulla schiena, ma alla fine capisce anche lei che è del tutto inutile e deve arrendersi.

Solo quando siamo arrivati in camera la faccio scendere e prima che inizi a urlarmi contro la precedo. «Ti prego, non dire nulla. Ho solo bisogno di sentirti vicino.» Sussurro abbassando lo sguardo.

Non la guardo, ma già immagino la sua espressione. Odio mostrarmi così vulnerabile, così debole, ma anche io ho bisogno di conforto.

«Rimango con te.» Si avvicina lasciandomi un bacio all'angolo della bocca.

«Posso dormire anche io con voi?» Qualcuno compare da un angolo buio della camera facendoci sobbalzare.

«Cazzo! Cody cosa ci fai qui?» Mi volto verso il mio compagno di stanza che appare completamente terrorizzato.

«È successo qualcosa, qualcuno è venuto qui?» Domando supponendo che forse ha visto chi ha lasciato il biglietto sul mio letto.

Si avvicina quasi tremando. «No, ho fatto un incubo.» La mia espressione deve tradire appieno i miei pensieri perché subito si giustifica. «C'era un gruppo di vecchietti che mi inseguiva e volevano picchiarmi con le loro borse.»

Trattengo una risata, ma Paige non ci riesce. «Forse è dovuto a quella volta che per sbaglio mi sono seduto in braccio ad un'anziana credendo fosse mia nonna e lei mi ha colpito ripetutamente con la sua borsa.» Fissa il vuoto scuotendo poi il capo e tornando a sorridere.

«Io comunque ho voglia di pizza. Voi no?»

Sto per rispondergli male, ma Paige mi precede. «È stato un piacere conoscerti, Cody, ma noi ora andiamo a dormire.» Sta per aggiungere altro, ma lei parla prima. «Da soli.»

Il mio coinquilino annuisce mesto prima di scomparire di nuovo nel buio.

«Che soggetto.» Scuote il capo Paige sorridendo. «Dai su, ora andiamo, è tardi.»

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