4 - Jealousy, jealousy.

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Co-comparison is killing me slowly
I think, I think too much
'bout kids who don't know me
and I'm so sick of myself
I'd rather be anyone else
Jealousy, jealousy
- O. Rodrigo

«Buongiorno fiorellino. È ora di alzarsi»

Sento una voce, troppo vicina al mio orecchio, ripetere il mio nome più volte. Con la mano cerco di allontanare chiunque sia con un bel colpo e mi giro dall'altro lato mugolando.

«AHHHHHH, TI HO DETTO DI SVEGLIARTI» urla la stessa voce di poco fa saltandomi addosso. Mi sveglio di soprassalto e mi ritrovo addosso Lesly con i capelli biondi scombinati e il pigiamino di hello kitty che la rende così carina.

«Oh finalmente, non ti svegliavi più» dice scendendomi da dosso.

«Scusami Lesly» dico e lei mi sorride dolcemente in cambio.

«Dai sono le 10 e alle 11 chiude la colazione, ci conviene sbrigarci se vogliamo mangiare» ci avvisa Helen mentre si spazzola i suoi lunghi capelli neri con delle ciocche rosse fuoco. Sono proprio belli i suoi capelli.

«Si mamma, mi presti però il tuo top bianco?» risponde Lesly alzandosi ed iniziandosi a spogliare. Helen gli tira il top voluto dall'amica e nel mentre mi chiede se anche io ho bisogno di qualcosa. La ringrazio, negando. Ho paura che le sue cose non mi entrino, sono fin troppo grossa rispetto a lei che invece ha un fisico perfetto.

Mi alzo anche io prendendo dei vestiti a caso dalla valigia e la trousse, che devo ancora sistemare nel bagno, per poi dirigermi verso quest'ultimo.

Mi vesto velocemente e mi faccio una treccia laterale sapendo di non avere abbastanza tempo a disposizione per lavarmi i capelli.

Mi lavo anche la faccia e i denti e cerco di migliorare il mio aspettando mettendomi un po' di trucco nei punti bisognosi, tipo il correttore nelle occhiaie. più bisognoso di così non so cosa ci sia.

Spoiler? Amo un sacco i trucchi, ne ho di tutte le marche e di tutti i colori, ma non so truccarmi, cioè già tanto se riesco a mettermi il mascara, figuriamoci altre cose come l'eye-liner, letteralmente per me sarebbe più facile studiare l'arabo da autodidatta.

Amo un sacco anche le borse. Non sai cosa legarmi per il compleanno? Una borsa o dei trucchi. Vuoi rendermi felice? Comprami l'ultima uscita di Fenty Beauty. Vuoi rendermi assai molto felice? Comprami una borsa Balenciaga. Facile no?

Per concludere la mia preparazione mi spruzzo un po' di profumo e mentre mi stavo ricontrollando allo specchio sento Lesly chiedermi se può entrare. Le apro la porta e lei si dirige nel balcone accendendosi una sigaretta, ricordandomi dell'azione fatta da me ieri sera.

Un senso di colpa si impossessa di me, le ho rubato una sigaretta... non è cosa da me, io chiedo sempre.

«Lesly scusami, ieri sera non riuscivo a dormire e quindi sono uscita fuori in balcone e, ehm si e quindi cioè ti ho rubato una sigaretta» le dico mordicchiandomi le pellicine delle dita.

«Lyn, non ti preoccupareee, le puoi prendere quando ti pare. Ricorda ciò che è mio è tuo e di Helen. Tranne i fidanzati o fidanzate» ridacchia aspirando il fumo e buttandolo via facendolo entrare nel bagno. «Comunque non mi aspettavo fumassi, non ne hai la faccia» mi dice guardandomi sempre con quella gentilezza che la caratterizza.

«Hai ragione in realtà. Qualche anno fa dei miei conoscenti mi hanno obbligato a fare qualche tiro, ma dopo di allora non ho più toccato una sigaretta. Solo che ieri, boh, mi è venuta questa voglia improvvisa» le rispondo andando verso di lei che mi offre la sigaretta, ma la rifiuto gentilmente. Di sicuro non voglio prendere il vizio.

«Che brutto quando degli ignoranti ti obbligano a fare qualcosa che non vuoi fare. Io pure così ho iniziato ed ora ho 18 anni e ho i polmoni neri. Li odio» dice guardando la sigaretta schifata.

«Comunque sei bellissima di mattina, i tuoi occhi risaltano tantissimo con la luce del sole. Ah e non chiamarmi Lesly, chiamami Lesl o come vuoi tu. Ora andiamo Lyn, Hel ci aspetta» mi prende per mano e raggiungiamo Helen che ci aspettava giocando con il telefono.

«Prenditi una borsa ed una felpa, che usciremo un pochettino dopo» mi avvisa Helen vedendo il mio abbigliamento abbastanza leggero.

Apro la mia valigia, riempita solo di borse in pratica, e ne scelgo una nera normale.

«Oddio Lyn, ma quante borse haiii?» dice Lesly guardando la mia valigia meravigliata. «Assai, e queste sono solo la metà. Tra qualche giorno mio papà mi porta il resto» dico ridacchiando per la sua reazione.

Usciamo di casa dopo aver prestato una mia borsa a tutte e due e ci dirigiamo verso la mensa, che si trova a piano terra.

«Mi ha mandato un messaggio Kira, dice di sbrigarci che stanno finendo tutte cose per quel goloso di suo fratello e dei suoi pseudo amici» dice Helen iniziando a correre.

Io e Lesly copiamo la sua mossa e corriamo scendendo le scale e scoppiamo a ridere quando Lesly inciampa rischiando di sbattere la faccia per terra.

Arriviamo davanti le porte della mensa affaticate e quasi sudate.

Appena Helen apre le porte mi ritrovo davanti tanti ragazzi che mangiano la loro colazione. Tanti troppo ragazzi e ragazze. Mi sento in soggezione.

Vedere le femmine che sfoggiano le loro silhouette perfette mi fa accapponare la pelle dall'invidia. Vederle che si baciano con i loro ragazzi perfetti, con le amiche che ridono e si raccontano le cose, non fa altro che farmi provare gelosia nei loro confronti, perché io me la potevo e posso sognare un'amicizia o una relazione degna di nota.

Inoltre il pensiero di dover conoscere gli amici di Lesly e Helen mi mette paura, e se non gli piacessi? E se mi vedono brutta o grassa? E se sono vestita troppo male? Oddio la mia treccia, che schifo sarò bruttissima sicuro e non mi vorranno al loro tavolo. Kelianne mi buttava via dal suo tavolo quando ero vestita male o non avevo i capelli con la piega fatta.

Onestamente l'ansia mi stava completamente divorando. L'unica cosa che volevo in quel momento era non essere vista dagli altri per come mi vedevo io.

Una voce strana mi si insinua dentro, come se fosse il mio subconscio a parlare e mi dice «Non tutto è come appare. Non hai niente da invidiare.»

Mi giro intorno, sembrava come se qualcuno mi avesse sussurrato queste parole all'orecchio ed esse mi fossero entrate dentro proprio come se fossero parte integrante del mio corpo. Cosa che sono sicura non sia. Tanti pensieri vorticano nella mia mente, ma mai un "Non hai niente da invidiare".

Tutti questi pensieri mi avevano fatto smettere di camminare e, come una cretina, ero ferma davanti le porte chiuse della mensa. Le mie guance arrossiscono di botto quando lo noto, ma fortunatamente Helen mi viene vicino e mi prende per mano.

«Dai Evy, ce la puoi fare. Credo in te» non so come abbia fatto a capire tutte le mie paure. Forse sono veramente un libro aperto come dice mio padre.

La sua mano stretta alla mia mi riscalda il cuore e mi fa sentire più serena, come se questa stretta di mano avesse una sorta di effetto calmante su di me.

Non so come definire ciò ma sono sicura che non me priverò.

Forse è quella sensazione che ho sempre invidiato negli altri e cercato disperatamente, o forse è solo qualcosa che si avvicina a queste necessità. Ma in ogni caso sento di averne bisogno. Per questo motivo sussurro un dolce e timido "Grazie" ad Hel, che di rimando mi stringe ancora più forte la mano e mi sorride mostrando tutti i suoi denti bianchi perfettamente allineati, con un brillantino nel canino destro.

È così bella, spero che se ne renda conto.

Spazio Autrice
Ehi amori !!!
volevi pubblicare ieri, ma per vari impegni scolastici non ci sono riuscita ://

Questo fine settimane vedo se riesco a pubblicare qualche capitolo in più ed anche a scrivere qualcosina in modo tale di avere più capitoli pronti !

Scusatemi anche per l'ora tarda in cui pubblico :(

Ci avviciniamo sempre di più al momento in cui si capirà la vera trama del libro. Per ora invece vi piace il personaggio di Helen ?

Love y'all, goodnight to everyone 🫶🏻

Out of PlaceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora