3 - Will we be friends?

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Fumare è indispensabile
se non si ha nulla da baciare
- S. Freud

«Shh, fai silenzio Lesly» una voce femminile interrompe il mio sonno troppo leggero.

«Ci sto provando Hel» dice un'altra voce femminile, pero più dolce rispetto alla prima.

Tutto d'un tratto sento un rumore forte, un urletto ed un "Ai". Apro subito gli occhi per vedere cosa è successo, per poi realizzare che in mezzo alla stanza c'è una ragazza con i capelli biondi per terra che si tiene, con le mani, la caviglia, circondata da una scarpa col tacco 12 ormai rotto.

«Ecco Lesl, l'hai svegliata» sbuffa una ragazza, accanto alla bionda, con i capelli neri e alcune ciocche rosse, indicandomi.

«Uffa non l'ho fatta apposta Helen, lo sai che cado sempre, poi con il buio è ancora peggio» risponde la bionda guardandola male.

Decido d'intervenire per capirci qualcosa in più, come per esempio chi siano queste due ragazze, anche se alla fine non è così difficile capire che sono le mie due compagne di stanza.

«Ehm scusate, si può sapere chi siete?» i loro sguardi si proiettano su di me in maniera rapida, quasi da mettermi sotto pressione.

Con le mani cerco di aggiustare un po' i miei capelli, sapendo di averli scombinati durante la dormita.

«Oh si scusa, io sono Helen Clark e lei è Lesly White. Saremo le tue compagne di stanza» dice la ragazza con i capelli neri, sorridendomi ampiamente, cosa che fa anche la ragazza con i capelli biondi, Lesly, la quale finalmente si alza da terra per poi sedersi sopra il suo letto (lo capisco per il nome che c'è scritto sopra di esso).

«Io sono Evelyn Grace, piacere ragazze» dico ricambiando in maniera percettibile il sorriso.

«Ti posso chiamare Lyn? Si, certo che posso, mi piace un sacco quindi lo farò anche se dici di no» dice Lesly gesticolando ferocemente. Non mi da nemmeno il tempo di rispondere che subito riattacca a parlare «Allora Lyn, ti volevo dire che in questa stanza si hanno un po' di regole: 1 si fanno i turni per pulire il bagno, almeno due volte a settimana; 2 si ci aiuta sempre nel momento del bisogno, indipendentemente da esso (può essere per compiti, per ragazzi, per vestiti, per tutto) e 3 la sera, dopo un'uscita, bisogna sempre raccontare cosa è successo durante essa, senza tralasciare nessun dettaglio. Ecco, più o meno sono queste. Ti avverto che per la terza io riesco a scoprire tutto di tutti, quindi non mentire MAIII» mi dice in tono serio per poi sorridermi calorosamente alla fine del suo discorso.

«YEEEE che bello avere una nuova compagna di stanza, non vedo l'ora di diventare super amica per la pelle con te» urlacchia per poi iniziare a saltellare sul letto come una bambina. «Lesl, smettila di fare la bambina» l'avverte Helen mettendo le mani sopra i suoi fianchi e guardandola come una madre guarda la figlia mentre la rimprovera e Lesly l'ascolta proprio come se fosse sua figlia.

Sorrido un po' per l'accoglienza, mi aspettavo di ritrovarmi persone pazze o chissà cosa, invece mi sembrano piuttosto normali, amichevoli e gentili. Sembra quasi che mi potrei fidare di loro, ma appunto quasi. Io non ho più fiducia da dare.

«Rispetterò tutte le tue regole Lesly, e comunque si, va bene Lyn, nessuno mi aveva mai chiamato così» le sorrido guardandola con gli occhi che brillano. Percepisco un calore che mi riempie il cuore, anche se di poco. In fin dei conti non le conosco nemmeno queste ragazze, potrebbero essere le persone più cattive sulla faccia della terra ed io nemmeno lo so, ma mai nessuno mi aveva guardato come hanno fatto loro, ovvero con gentilezza e voglia di conoscermi. NESSUNO ha mai avuto voglia di conoscermi, nemmeno io.

«Bene, già mi piaci» mi fa un occhiolino Helen per poi spogliarsi e mettersi il pigiama davanti a me, senza nessun tipo di preoccupazione.

«Domani, essendo sabato, non c'è scuola e per questo ti faremo fare un giro nel campus, ti presenteremo i nostri amici e ti racconteremo i primi gossip stupendi della scuola. Ti sta bene?» mi dice Lesly battendo le mani fra di loro, in segno di "non vedo l'ora di fare tutto ciò". Annuisco in risposta, accorgendomi di quanto dentro sia una bambina.

«Ora però dormiamo che già è tardi» dice Helen mettendosi sotto le coperte, venendo copiata anche da Lesly.

In realtà non so se riuscirò più ad addormentarmi dopo aver incontrato le mie compagne di stanza. Ho come il presentimento che farò tante cavolate insieme a loro e che diventeranno veramente importanti per me, però c'è qualcosa che non mi quadra, questo posto mi trasmette sentimenti contraddittori, mi sa di futuro e di un passato incatenato, mi sa di cambiamenti e tradizioni, ma soprattutto mi sa di gioia e di tanta tristezza.

Mi alzo per andare verso il balcone, la cui porta si trova dentro il bagno. Il balcone è lungo quasi quanto tutta la nostra stanza e posso notare che tutte le stanze ne possiedono uno.

Appena esco l'aria fredda mi colpisce dritto in faccia e la luna coglie subito la mia attenzione. Sembra molto più grande vista da qua.

Un brivido mi attraversa per l'immensità del paesaggio, che allo stesso momento mi disorienta, un po' come ci descrivono i letterati del Romanticismo, tipo Giacomo Leopardi.

Accanto a me noto la presenza di un pacco di sigarette quasi pieno, forse Lesly o Helen se lo sono dimenticati qua. Subito mi passa per la mente un'idea pazzissima, in fin dei conti non è la prima volta che fumo. Sono un'adolescente e qualche anno addietro anche io ho fatto quei tiri perché "Se non li fai sei una bambina", ma ora non mi sento obbligata, è solo una sensazione di spensieratezza quella che mi attraversa la mente.

Ne prendo una e me la metto in bocca per poi accenderla con uno dei mille accendini che c'erano accanto. Ci è voluto un po' per accenderla, dopotutto non sono molto pratica, ma appena ci riesco un groppo di fumo mi arriva violentemente in gola portandomi a tossire.

Appena la mia tosse cessa, me la riporto in bocca per fare un tiro più delicato, sfortunatamente tossisco una seconda volta, ma già dopo il quarto tiro la tosse smette del tutto ed io inizio a rilassarmi.

Mi siedo per terra appoggiando la schiena al muro, la sigaretta che tengo in mano mi riscalda u po' e allo stesso tempo mi rilassa, facendomi pensare che forse avevano ragione tutti quei bad boy di cui leggevo su Wattpad.

Non ho mai amato particolarmente le sigarette, forse per quei stupidi obblighi che mi facevano fare qualche anno addietro, ma ora, essendo una mia scelta, non mi dispiace per niente.

Un rumore coglie la mia attenzione, dei passi violenti battono contro il terreno di giù, forse è qualcuno che corre. Mi alzo e cerco con lo sguardo l'autore del rumore, fin ché non sento una voce «Mikey, perché sei qui?» sento dire e mi giro subito in direzione di quella voce.

Appartiene al ragazzo moro di quella mattina, lo riconosco per i capelli pettinati allo stesso modo, che si dirige verso il suo amico biondo, sempre lo stesso di quella mattina.

«Niente Jad, non riuscivo a dormire e sono sceso» risponde il ragazzo biondo girandosi verso il suo amico moro. Purtroppo non riesco né a vederli né a sentirli bene per la troppa lontananza, in fin dei conti c'erano tre piani di differenza.

Decido così di spegnere la sigaretta e lasciarla nel posacenere e di andarmene a dormire, sperando di riuscirci, domani sarebbe stato un giorno difficile e diverso da solito, dovevo prepararmi psicologicamente

Spazio Autrice

Ecco a voi Helen e Lesly.
Due ragazze diversissime ma che sono veramente unite.
Evelyn riuscirà ad inserirsi nel loro gruppo? Riuscirà finalmente ad avere un'amica degna di nota?
Lo scopriremo nei prossimi episodi HAHAHA
love y'all 🫶🏻

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