"Tutta la varietà, tutta la delizia,
tutta la bellezza della vita è composta d'ombra e di luce"
- L. TolstojLa fila per prendere le cose da mangiare, fortunatamente, era poca, anche perché ormai quasi tutti erano alla fine della loro colazione.
C'era qualsiasi tipo di pietanza. All'apparenza sembrava una tipica mensa delle scuole americane ma in realtà aveva un particolare non indifferente: i cibi apparivano deliziosi, il che è stranissimo perché di solito sembrano melma.
Lesly, a tal proposito, mi ha spiegato che la cuoca, detta nonna Mary, è italiana quindi sa cucinare molto bene, e mi ha anche detto che molto spesso fa "le serate pizza" e la pizza è così buona da "venire senza toccarsi" sue testuali parole.
Appena mi siedo nel tavolo in cui mi portano le mie compagne di stanza, le mani mi iniziano a sudare. Mi sento tutti gli occhi dei loro amici addosso e la cosa mi da parecchio fastidio.
Non riesco a guardare nessuno in faccia e non proferisco parola fin quando non lo faranno Lesly o Helen, e così effettivamente stava succedendo. Infatti Lesly, dopo essersi seduta per bene, si era schiarita la gola ed aveva detto solo due parole prima di essere bloccata dall'arrivo nel tavolo di un altro ragazzo, che si siede accanto ad Helen stringendole le spalle con il suo braccio, provocandole uno sbuffo.
Era un asiatico e questo lo si poteva capire dai suoi occhi a mandorla che avevo guardato per una frazione di secondo. Aveva i capelli marroni tirati indietro che venivano schiacciati da degli occhiali da sole molto fighi.
Interrompe l'inizio della presentazione di Lesly, iniziando a parlare lui.
«Allora, tu devi essere la ragazza nuova vero?» mi chiede ammiccando nella mia direzione.
Helen di rimando gli risponde «Secondo te, genio?» e con un gesto secco gli toglie il braccio dalle spalle provocandogli anche un po' di dolore visto che digrigna i denti in un'espressione che trattiene un "Cazzo mi hai fatto male stronza", ma subito dopo sorride guardandola come se esistesse solo lei. Percepisco molta tensione sessuale fra di loro.
«Giusto si. Bene ragazza nuova, io sono Jackson Ling. Piacere di conoscerti. Visto che sei compagna di stanza di Helen ci vedremo spesso» dice facendo un occhiolino ad Helen. Per educazione rispondo «Piacere mio, Evelyn Grace» anche se questo ragazzo non mi convince più di tanto.
«Invece Evy, proprio perché sei mia compagna di stanza, non lo vedrai mai. Mentre tu -indica Jackson con il dito- non farmi mai più un occhiolino che ti cavo l'occhio con la forchetta» dice Helen prendendo la forchetta in mano e girandosi verso di lui. «Ora vattene coglione arrapato» continua ficcando con forza la forchetta nel tavolo.
Jackson di rimando le sorride accarezzandole il viso e le sussurra qualcosa all'orecchio per poi allontanarsi, dopo aver ricevuto una spinta da Helen.
Prima di andarsene, però, mi rivolge l'attenzione «Evelyn, ti auguro buona fortuna per l'inizio di quest'avventura. Ora mi dileguo. Ax tieni le chiavi che torno tardi» dice lanciando le chiavi ad un ricciolino seduto di fronte a me. Si dirige con la sua camminata possente verso un tavolo, dove noto ci sono i ragazzi che guardavo parlare ieri sera.
Il tremolio della mano di Helen cattura la mia attenzione e così gliela stringo sperando che le possa dare lo stesso aiuto che lei ha dato a me.
Lesly nel mentre continua le presentazioni, così mi presenta Big Z o Zeke, un biondino ricciolino niente male e pieno di tatuaggi. Veramente un bono spaziale. Per non parlare del suo sorriso, penso di aver toccato il paradiso. Sua sorella Maya, una bellissima ragazza dai capelli biondi lucenti e gli occhi azzurri splendenti. Sembra un angelo.
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Out of Place
Fantasy"γνῶϑι σεαυτόν" era il detto che si situava all'entrata del tempio di Delfi, esso in italiano significa "conosci te stesso" ed era il tatuaggio che Evelyn Grace aveva nel suo cuore e nella sua mente. Ella, che non regalava un sorriso da anni, si ri...