In questo marcio ci siamo noi vermi di terra.

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Sentivo il mio battito cardiaco pulsarmi nelle orecchie.

Il sudore mi scorreva lungo tutto il corpo.

Le mie gambe erano doloranti dalla corsa interminabile che stavo percorrendo, e la cassa toracica mi faceva un male insopportabile perché mi mancava il fiato.

Ma, per niente al mondo mi sarei fermata.

Lo avevo deciso ormai:
non avrei permesso mai più a nessuno di farmi quello che preferiva, trattandomi come un oggetto.

Mi sarei ribellata d'ora in poi.

Nessuno mi avrebbe mai più fatto quella cosa.

È il minimo che possa fare per onorare la sua morte.

Mentre corro con ogni singola forza che mi è rimasta, posso sentire subito dietro di me, appiccicati alle mie impronte, decine di passi di molteplici uomini.

E insieme ai loro passi, posso udire i loro insulti, i loro respiri ansimanti, le loro risate sprezzanti. 

Non lascerò che mi prendano.

Nemmeno so se riuscirò a evitare che ciò accada.

Ma io lotterò.

E mentre i miei stivaletti colpivano a passo veloce i ciottoli del viale, mentre le mie caviglie continuavano a sviare per i vialetti più nascosti,  nel fallito tentativo di disorientarli, e mentre la mia gola squarciava la notte in una disperata richiesta di aiuto che sapevo non sarebbe stata raccolta da nessuno, promisi a me, e a lui, una cosa...

Finchè le mie gambe non si spezzano, finché non riuscirò più a muovermi, finché non avrò più fiato, non smetterò mai di ribellarmi.

In quel momento, mi sentivo una gazzella inseguita da ignobili iene affamate.

Il loro ansare pareva quasi come se mi stessero annusando, sbavando davanti alla loro preda.

Mai, continuavo a ripetermi.

Saltavo, scalciavo, sviavo, mi abbassavo, persino mi arrampicavo, ma in qualche modo erano sempre a un passo da me.

A un certo punto però, come il sole all'alba che per i bambini dissolve i mostri dell'oscurità, mi apparve davanti una speranza.

E mi apparve sotto forma di un ingresso a una foresta e un grembiule steso a asciugare.

Ecco un idea.

Avrei potuto lanciargli addosso il tessuto per distrarli, e nel frattempo gettarmi nel bosco per far perdere le mie tracce!

Tra i rami, gli arbusti e il buio ero sicura non sarebbero riusciti a prendermi.

Pareva un piano così geniale che mi misi a sorridere sommessamente.

Finalmente, sarei stata lasciata in pace, almeno per stanotte!

Avrei potuto trovare un nuovo nascondiglio!



















...ma un ciottolo sporgente lungo la strada non la pensava allo stesso modo.

Inciampai.

Semplicemente, stupidamente, maldestramente, inciampai lungo il vialetto.

E prima ancora che potessi battere le ciglia, mi erano addosso.

Lacrime di terrore, delusione e rabbia mi rigarono il volto.

E griderai CON me -CLOPIN(NDP) x FEMALE READER-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora