Ma oggi non è ieri.

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Y/n:

"Gringoire!".Gridai, con un sorriso stampato sul volto.

Era bello vedere una faccia amica in una situazione ambigua come quella...

Al sentir il proprio nome, vidi il volto pallido, seppur magnifico, del riccio voltarsi verso di me.

"Mia stella!".Esclamò lui di rimando, con un misto di sorpresa e folle gioia nella sua voce.

Seppur a pochi metri da noi ci fosse una donna nuda, cercai di non farci caso, e mi concentrai sul suo quaderno da disegno.

"Posso vedere?".Domandai timidamente.

"Certo!".Rispose lui, per poi porgermi gentilmente il suo lavoro.

Diedi un occhiata ai suoi schizzi, e era evidente che avesse talento.

Mi resi conto inoltre che non aveva ritratto a donna che gli posava davanti, ma aveva solo usato il corpo di quest'ultima come riferimento anatomico per fare quello di un'altra.

"Normalmente, un artista chiede alla sua musa di fare questo genere di cose...ma dato che le persone come te e generalmente chiunque non sia pazzo, come, ringraziando Dio, lo sono io, hanno una concezione totalmente errata di cose come la nudità, i baci e eccetera...e dato per il vostro tipo di società mostrarvi nude di fronte a un uomo conosciuto il giorno prima è indiscutibile, a meno che non siate donne d'amore sotto in pagamento, ho deciso di risparmiarti questa richiesta...per ora, visto che spero di riuscire a cambiare la tua percezione in meglio.".Continuò lui con un tono che era in mezzo allo stizzito e il volutamente esagerato machiavellismo.

Dopodiché mi fece un furbo occhiolino, e seppur fossi arrossita incredibilmente alle sue parole, ridacchiai.

"Dove hai imparato a disegnare così?".Domandai incuriosita.

"Principalmente sono stato autodidatta...e poi per un periodo sono stato espatriato in Italia, perché le mie poesie erano considerate sacrileghe...tsk, razza di bifolchi...comunque, quando venni espatriato, avevo già impararti a leggere e a scrivere grazie a Cla- no!Grazie a mio padre!Mio padre me lo ha insegnato!".La sua voce si spezzò di colpo, come se avesse detto di più di quanto dovesse.

Lo guardai confusa.

"Gringoire...chi ti ha insegnato a leggere e a scrivere...?".Domandai io, con un brutto presentimento sulla pelle.

Non era la possibilità che quel ragazzo non fosse un borghese a preoccuparmi.

Quello non mi avrebbe cambiato nulla, non avevo intenzione di prendergli dei soldi o altro.

Ma quello che mi turbava erano quelle tre lettere di un nome chiaramente interrotto.

Cla.

Sapevo il nome di qualcuno che cominciava con "Cla".

Claude Frollo.

Questo sospetto mi faceva venire i brividi, al solo pensiero che questo fanciullo così a modo fosse legato a un uomo così orribile mi rivoltava lo stomaco.

Dentro di me non volevo crederci, e in verità pensavo si trattasse di un'idea totalmente folle e priva di senso.

Insomma, di nomi che cominciavano per "Cla" ce ne erano eccome!

Eppure, per qualche motivo, quel pensiero mi si era conficcato nel cuore con un chiodo, e senza saperne il motivo, gli stavo dando in importanza disumana.

"Gringoire?".Ripetei io con voce tremante.

Lui per un attimo ebbe una faccia assente, come se non avesse la minima idea di cosa fare,  ma poi sbuffò tristemente e disse angosciato.

E griderai CON me -CLOPIN(NDP) x FEMALE READER-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora