7
QUARRELL'amore ci aveva sorpreso inatteso
e violento come un assassino che sbuchi fuori d'improvviso,
e ci aveva pugnalato
entrambi.
~Michail Bulgakov꧁꧂꧁꧂꧁꧂꧁꧂꧁꧂
I raggi solari penetravano dalle tende della stanza dell'ospedale, quando riuscii ad aprire gli occhi, che bruciavano tremendamente.
Mi guardai attorno con fare confuso, e posai lo sguardo sul ragazzo seduto accanto a me: mio fratello dormiente.Solo allora ricordai ciò che era successo. Del rapimento suo e di mia madre, di George, della bomba.
Chiusi gli occhi esausta e lo svegliai lentamente.«Hey...»
sussurrò stropicciandosi gli occhi e sedendosi composto. Lo guardai per bene e notai qualche livido sul viso e il labbro rotto.
L'avevano picchiato.«Mi dispiace un sacco...»
mi vennero gli occhi lucidi, ma lui mi accarezzò la testa e rispose:«Non fa niente, Daiana. Anche tu eri convolta in quella situazione. Anzi, hai fatto molto: hai messo a rischio la tua vita per venire da noi»
sorrise comprensivo.Ma infondo io sapevo che la colpa era solo e soltanto mia. Non avrei dovuto avvicinarmi così tanto ad Axel e alla sua vita. Anche se l'avrei rifatto altre mille volte. Perché? Beh, innanzitutto stavo scoprendo cose sulla mia famiglia che non sapevo, e quindi la curiosità prendeva il sopravvento. E poi, non potevo lasciare solo Wilson in questa situazione. Non più.
Improvvisamente pensai a dove potesse essere.
«Dov'è Axel?»
«Nella stanza accanto. La mamma ha parlato con l'infermiera e dice che vi dimetteranno oggi pomeriggio, dopo aver fatto dei controlli»
io annuii.«Cosa avete detto riguardo...l'accaduto?»
ingoiai a fatica.«Nonostante la mamma fosse su tutte le furie per la situazione e sul perché tu ti trovassi lì sono riuscito a farla ragionare. L'ho convinta a non parlare di tutto tutto...Abbiamo solo detto che ci siamo trovati a passare di lì casualmente e che è successo quello che è successo»
spiegò, ed io mi tranquillizzai.«Vai a chiamare mamma? Vorrei scusarmi con lei»
domandai a James, che uscì dalla stanza per fare ciò che gli avevo chiesto.Subito dopo qualcuno bussò alla porta, al che mi sedetti in modo composto.
La figura di Axel si rivelò in tutta la sua altezza: era alto ben un metro e novanta.
Nonostante le ferite e la camicia da notte rimaneva sempre affascinante.
Si accostò a me e mi guardò prima il viso, assicurandosi che non avessi ferite gravi, e poi mi guardò negli occhi.
«Ciao»
iniziò lui, per poi chiedere:«Come stai?»«Bene, credo»
mi guardai le mani imbarazzata.
C'era un silenzio tombale, si sentivano solo i nostri respiri.«Perché non mi guardi?»
mi prese il mento e lo alzò, in modo che potessi guardarlo.«Tu invece? Come ti senti?»
cambiai discorso, avvicinando la mano al suo viso, per toccargli il livido sullo zigomo sinistro. Lui arricciò il naso per il dolore.
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You- La storia si ripete
Teen FictionDaiana Martin è una diciottenne di origini spagnole e fa parte di una delle famiglie più ricche della California. La sua vita è sempre stata regolare, tra studio, amici, cotte amorose e sport, fin quando, il ritorno a scuola di un ragazzo temuto da...