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CLICKSentirsi senza toccarsi.
Ecco come le anime fanno
l'amore mentre i corpi sono altrove...
~Bukowski꧁꧂꧁꧂꧁꧂꧁꧂꧁꧂
AXEL
Quando giunsi nel locale individuai subito il tavolo in cui erano seduti i miei amici.
Mi guardai attorno e subito notai una presenza alquanto familiare: lunghi capelli mori, fisico slanciato ma non troppo, fianchi larghi, camminata sexy da morire. Era proprio la ragazzina.
Andai verso Oliver e Thomas che stavano parlando di qualcosa sottovoce.
«Non sapevo che lavorasse qui»
li interruppi e indicai con il mento Daiana.«E non solo, ci sono anche la biondina e il loro gruppo, che sfigati»
alzò gli occhi al cielo Thomas.«Pare stiano lavorando qui»
sbottò Oliver.Mh, interessante.
«Comunque, per quale importantissimo motivo mi trovo qui?» chiesi sbuffando. Già mi stavo annoiando e avevo di certo cose più importanti da fare.
Presi un pacchetto di sigarette dalle tasche dei jeans e ne accesi una, fottendomene del cartello 'vietato fumare'. Sti cazzi.
«Tuo zio, Axel. È tornato in città ieri notte»
rispose il biondo con l'aria preoccupata.«Ecco la cazzata del giorno. Mio zio è a New York»
aggrottai le sopracciglia buttando fuori il fumo dopo aver fatto un lungo tiro.«Credi ti stia prendendo per il culo?» continuò. Merda, sembrava serio.
«Come fai a saperlo?»
assottigliai gli occhi.«Ho delle fonti...»
ora faceva anche il vago? Poi tornò a dire:«Ma ho sentito in giro anche che ha bisogno di soldi per quella sua trappola per prostitute...e che è alla disperata ricerca di personale. Qualcuna che lavori per lui. Sai cosa intendo»Oh si che sapevo cosa intendeva: mio zio paterno era ricco, il contrario di me e mio padre. Lui ci lasciò nella merda quando avevamo più bisogno di lui, senza preoccuparsi del fatto che suo fratello e suo nipote avessero bisogno di soldi per vivere, poiché scappò via a New York per non aiutarci. Un vero stronzo. E di tanto in tanto tornava in città per trovarsi una o due ragazze che lavorassero per lui, nel suo patetico locale a luci rosse. La cosiddetta "trappola per prostitute", come la chiamiamo noi.
«Lui che ha bisogno di soldi...patetico» risi amaramente. Volsi lo sguardo altrove e lo posai sulla ragazzina, intenta a pulire qualche tavolo e a sparecchiare. La osservai tutta. Lei si girò verso di me poco dopo, beccandomi a fissarle il culo. La sua risposta fu un dito medio. Mi sembra corretto.
«C'è da dire che quella Daiana è proprio sexy con il grembiule da cameriera»
sbottò Oliver, beccandosi uno sguardo di traverso da me.«Che ho detto?»
alzò le spalle, ma Thomas ci interruppe.«Non vorrei interrompere le vostre immaginazioni porno sulla spagnola, ma, parliamo del diavolo...»
fece un cenno verso l'entrata del bar.«Spuntano le corna»
conclusi, schiacciando il mozzicone dopo aver fatto un ultimo tiro alla sigaretta.Era proprio lui, il bastardo.
Mio zio Robert entrò, stranamente vestito da comune mortale e non come un miliardario strafottente. Lui era un uomo di mezza età, ci teneva al suo aspetto fisico e aveva la mentalità di un maiale. Sporca e perversa. Lo osservai per tutto il tempo, venne accolto e si sedette al bancone, dove si trovava la ragazzina.
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You- La storia si ripete
Genç KurguDaiana Martin è una diciottenne di origini spagnole e fa parte di una delle famiglie più ricche della California. La sua vita è sempre stata regolare, tra studio, amici, cotte amorose e sport, fin quando, il ritorno a scuola di un ragazzo temuto da...