Attrazione

2.2K 4 3
                                    

La mattina arrivò presto: sarà stata la scomodità del letto nuovo o l'eccitazione di una nuova casa, una nuova vita, amici, sogni e speranze.
Mi alzo dal letto, apro la finestra della mia stanza per facendo entrare la frescura mattutina, sento dei rumori al piano di sotto, mia madre si sarà svegliata presto e portata avanti con le pulizie.
Nuda davanti allo specchio mi guardo: il mio corpo risplende alla luce del sole che illumina la mia camera, quello specchio cosi "empatico" riflette l'immagine di me in una strana aura da sogno.
Io Sara riflessa in quello specchio diciassettenne dal corpo magro e quasi scarno, capello liscio nero arruffato da una notte di "smania", un seno appena pronunciato, ventre piatto, che porta ad una peluria forse troppo pronunciata e che dovrei effettivamente sistemare... non ho mai dato grande interesse al mio corpo ma quello specchio oggi mi sta parlando, mi sta toccando sentimentalmente: quello specchio sembra emanare sentimenti, i miei piccoli capezzoli si inturgidiscono a quello sguardo, la mia mano si insinua tra la mia peluria... mi ridesto da quella sensazione, torno in me, tocco lo specchio quasi fosse una persona: una sensazione strana...
Recuperai la vestaglia di nonna ancora per terra, la indossai e scesi a salutare mia mamma.
La trovai in cucina, aveva portato tutto fuori, li poi avrebbe cernito quello che avremmo salvato e quello che avremmo buttato.
- Buongiorno piccola. Fatto buona nanna? -
- Buona per essere in un nuovo letto - risposi preparando la caffettiera con del caffè trovato che già profumava di stantio.
- Hai recuperato la vestaglia di nonna? Dovremmo metterla a lavare... e poi... dovremmo sistemare il tuo cespuglio - notando la mia peluria che si affacciava dalla vestaglia che pian piano si era aperta.
Sorrido.
Termino il caffè, lavo le tazzine e dopo un passaggio dal bagno infilo canotta e pantaloncini proprio in tempo per l'arrivo della ditta dei traslochi.
Quattro energumeni in poco più di mezza giornata scaricarono il mobilio della nostra vecchia casa, ci aiutarono a spostare i mobili di nonna e integrare i nostri. A dir la verità non è che avessimo tutti questi mobili: tutta la camera da letto di mamma, la mia scrivania e il mio armadio che sistemammo nella stanza di sotto che avremmo adibito a studio, un frigo, qualche accessorio da cucina e il vestiario.
Spartimmo gli scatoloni con il vestiario nelle stanze, li avremmo sistemati con calma; ci cambiammo e dopo avere dato una gonfiata alle gomme delle biciclette trovate nel capanno di nonna andammo a fare un po' di spesa.
Al rientro era praticamente buio, ci accolse la frescura del vialetto di casa che avevo già notato il giorno prima; mentre mamma preparò la cena io feci una doccia veloce, indossai un telo e andai a cenare con mia madre.
Sparecchiai e andai fuori in veranda a raggiungere mia madre.
La trovai sulla sdraio a guardare nel nulla.
Mi sedetti accanto a lei
- questo posto l'avevo quasi dimenticato - disse lei.
- quando me ne andai rimossi tutto. Ora stanno riaffiorando ricordi piacevoli trascorsi in giardino con tutta la famiglia. Forse è destino che tornassi qui-
- Già. È un gran bel posto e appena avremo finito di sistemarlo sarà ancora più bello... e tutto nostro- risposi io.
Poi ci alzammo e andammo a dormire.
Nella mia stanza, tolsi il telo che mi copriva rimanendo completamente nuda, stavo per salire sul letto quando sentì come un richiamo, mi voltai e mi guardai allo specchio: il mio corpo nudo nella penombra della stanza si rifletteva sullo specchio acquistando, l'immagine riflessa una luce strana e particolare. Guardavo la mia peluria e come effettivamente dovessi dare più attenzione al mio corpo. Mi lasciai travolgere dai pensieri, e, stranamente mi ridestai quando sentii scendere una gocciolina dalla mia fessura: mi ritrovai sdraiata a terra con le ginocchia alte e i piedi appoggiati alla cornice dello specchio.
Alzai la testa, guardai, mi osservai, ero convinta che qualcosa mi avesse solleticato le labbra; alla gocciolina ne seguì un'altra, la raccolsi con le dita e istintivamente la portai alla bocca; poggiai la testa a terra e stetti qualche altro secondo in quella posizione.
Poi recuperate le forze, mi alzai e andai a letto.
Nuda

I segreti dietro lo specchioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora