Mi svegliai presto quella mattina. Aperte le finestre della camera ero scesa velocemente in cucina. Quella casa permetteva di mantenere l'aria sempre fresca e quella sensazione sulla mia pelle nuda mi rinfrancava e rinvigoriva spronando la mia circolazione sanguigna.
Arrivata in cucina trovai un biglietto di mia madre "amore sono uscita presto. Ho trovato un nuovo lavoro. Ci vediamo stasera"
Sorrisi, mentre sgranocchiavo una fetta biscottata col miele. Presi del caffè freddo dal frigo e col bicchiere in mano mi diressi alla piscina.
Mi infilai in doccia, il sole mattutino mi illuminava ogni angolo del mio corpo. L'acqua fresca solleticava i miei seni, urinai sentendomi una dea.
Mi spinsi direttamente in piscina a fare due bracciate, poi recuperai un materassino e mi misi a prendere il sole cullata dall'acqua.
Quando ritenni di essere piuttosto sveglia decisi che era tempo di passare di la.Ritornai in camera e allungando un piede verso lo specchio saltai.
Di la una nuova sensazione, un'atmosfera ovattata percepivo nell'aria, scesi nuda al piano di sotto.
Già da dopo avere attraversato la porta fui invasa dalla musica, arrivai di sotto trovando una bolgia.
Tante persone sconosciute in giro per casa, alcune nude, altri in mutande o perizoma, qualcun altro in topless e pareo.In quella confusione totale trovai Giorgio in bermuda bianco e dorso nudo.
- Ma vuoi vedere che l'organizzatore è l'unico a non divertirsi? Oltretutto è l'unico vestito -
Lui sorride, mi da un bacio sulla guancia e prendendomi per mano mi porta in cucina.
- Il catering è fantastico, guarda qua - mi dice offrendomi da bere.
- Allora vuoi presentarmi qualcuno o vogliamo fare gli asociali? - li stringo forte a me, poi lo porto in salotto.
- Questi sono Gino e Livia, sono una coppia con figli, abitano in centro, e quelli la, quel gruppo di cinque loro sono compagni di classe sono dell'istituto commerciale.
Mi presenta i due gruppi, gente interessante: la coppia si dimostra molto socievole, simpatica,
alla mano. Lei con un pareo a frange bordeaux, seno scoperto e delle collane sullo stile charleston. Lui in boxer a quadrettoni scuro ma trasparente.
Il gruppo dei cinque, sono ragazzi simpatici: tre uomini e due donne, un gruppo organizzatissimo, tutti in perizoma dorato, uomini con farfallino, donne con cravattino che scende tra i seni.Chiacchieriamo un po' poi continuiamo a girare; Giorgio mi presenta a tutti quelli fuori circa una ventina di persone, i più anziani sulla quarantina. La mattinata e il pranzo lo dedicai alla conoscenza di quasi tutti anche se, "gli adulti" li trovavo più interessanti.
Invitai Giorgio in piscina ma con l'obbligo di togliere il bermuda e rimanere nudo.
Lui, in modo repentino, tolse il bermuda e, facendo una corsa contro il tempo con la sua erezione si ritrovò in piscina ancor prima che noi ci avvicinassimo.
Mi tuffai pure io sfiorandolo appositamente per confermare la sua erezione, poi dopo in po' di coccole ci avvicinammo ai signori conosciuti la mattina, Gino e Livia.
- Spero vi stiate divertendo, sono nuova e da poco in città, era un modo per conoscere un po' di gente - iniziai io.
- Grazie - rispose Livia garbatamente - io e Gino amiamo questo tipo di feste e queste case con molto verde, spazio e la piscina!
La donna mostrava due seni sodi evidenziati dalla collana lunga che scendeva con un pendaglio in mezzo ai seni fin sopra l'ombelico; l'acqua invece lasciava trasparire un batuffolo di pelo importante in mezzo alle gambe.
Gino silenzioso e scrutatore stava un passo indietro alla moglie con il suo costumino nero sottile trasparente.
Giorgio andò a prendere da bere sfidando l'erezione.
- Non è di molte parole tuo marito - dissi.
- No. Anzi - rispose lei - È un bravo cagnetto ubbidiente, fa quello che gli viene ordinato, ma è di buona compagnia -
- Ah! - incalzai io, cogliendo al volo l'orientamento della coppia - Peccato però a casa mia in piscina si sta senza costume! -
- Bene, in questo caso - riprese Livia - Giorgio togli il costume -
E il marito in modo ubbidiente sfilò il suo costume, lo strizzò e piegandolo lo adagiò sul bordo piscina.
Arrivò anche Giorgio posando sul bordo dei bicchieri per tutti, poi scivolò in acqua.
Fui servita da Giorgio, poi Livia mi beccò mentre cercavo di valutare le dimensioni del marito così mi mossi
- Giorgio mi fai appoggiare voglio sedermi -
Lui in modo molto educato, si piegò appoggiandosi con le braccia al bordo e piegando le ginocchia me le offrì come seggiola.
Mi sedetti senza troppi complimenti, e proseguimmo a chiacchierare, sentivo il pisello dondolare solleticando la gamba e il sedere, abbracciai Giorgio con un braccio ruotando un poco e portando la mano libera a fianco del mio sedere per solleticare la punta.Quella carezza provocò un risveglio immediato, il pisello crebbe strusciando lungo la gamba; lo accarezzai un'altra volta spostandolo e facendolo riaffiorare tra le mie gambe, bello, gonfio e rugoso.
- Giorgio, dovrei andare in bafno, potresti per caso accompagnarmi? - disse Livia, capendo i movimenti delle mie mani.
Giorgio la accompagnò e solo quando li vidi sparire dietro la casa, presi in mano quel pisello spingendogli la cappella fuori.
Mi detti una guardata intorno: gente a bordo piscina che parlava, altri si baciavano appassionatamente; una delle ragazze conosciute la mattina, era distesa con le gambe in acqua, sotto l'effetto di una leccata collettiva: tutti attorno a lei si davano il turno per leccargliela.
Scivolai dalle gambe di Gino, per risalire a cavalcioni su di lui, presi quel pisello strusciandolo sulla pancia e l'addome. Lo baciai, mentre la mia mano continuava nella sega, era un ottimo baciatore, mi teneva stretta in modo sapiente e senza eccessi.
Gli strusciai la cappella sulla fessura un paio di volte, le labbra si allargarono subito per accoglierlo, ma non lo infilai dentro.
Fu lui che capì il mio momento perfetto e, sostenendomi per il sedere mi piantò il suo membro dentro: scivolò dritto e lubrificato nonostante l'acqua clorata della piscina.
Mi fece cavalcare spingelo tutto dentro, nonostante non fossi pienamente abituata lo sentivo perfettamente, percepivo quell'arnese che mi allargava, mi spingeva e pressava dentro. Chiusi gli occhi inarcando la schiena.
Quando rallentò il ritmo Gino, mi caricò e mi voltò dando a lui le spalle. Poggiai i piedi sulla parete della piscina sempre a cavalcioni e scivolai con la schiena sul suo petto fino a raggiungere il pisello; poi messa una pancia sul mio addome, indirizzò con la mano il pisello alla fessura.
Mi prese in quel modo, un ritmo molto più irruente; guardavo le altre persone toccarsi, scopare, ma quel palo mi procurava un enorme piacere quasi quanto la sua misura.
Lo tirò fuori e lo indirizzò dietro. Mi voltai a guardarlo, ma Gino nel suo silenzio, mi dette fiducia; lo appoggiò, poi portandomi avanti, mi scoprì con le dita, prima uno poi il secondo, infine quando fui perfettamente rilassata, infilò il palo, gemetti, faceva male, più e più volte riprovammo per farlo entrare, poi mi fece portare le gambe avanti, e appoggiare il corpo a lui e finalmente entrò.
Mi lamentai, il dolore arrivò subito e non repentinamente quel coso entrò tutto.
Cominciai a godere solo quando fu tutto dentro, allora riuscì ad aprire gli occhi. Livia seduta a pbordo piscina si guardava la scena, osservava il su e giu del mio corpo, le espressioni di dolore e fastidio della mia faccia.
Solo quando riuscì a rilassarmi, si immerse in acqua e si avvicinò a noi.
Mi sporsi verso lei, ci abbracciammo e ci baciammo, Gino cambiò posizione, prendendomi per i fianchi, spingeva il suo arnese, facendomi godere ad ogni colpo.
Quando Livia mi mise due dita in figa, saltai, il pisello scivoò fuori e andai in braccio a lei.
I nostri seni si strusciarono, le nostre lingue si intrecciavano, fino a quando mi spinse su Gino.
Sentii il pisello passarmi attraverso le gambe, percepivo che toccava la gamba di Livia, le mani dell'uomo strizzavano i miei seni. Quando Livia mi morse il collo affondai le dita sui suoi fianchi, e venni.
Un tremore mai provato, mi sussultò lungo la schiena, scese parallelamente facendo vibrare tutto fino al buchetto e alla vagina, emisi umori, che non riuscì a trattenere; mi liberai dalla morsa a Livia solo quando il mio corpo riuscì a rilassarsi.
- Hai ancora tanto da scoprire, ma sei stata brava - si complimentò Livia, poi mi baciò e mi affidò alle braccia del compagno che vedendomi cedere, mi prese in braccio e mi accompagò fuori dalla piscina, mi posò su una sdraio, coperta da un telo.
Lo vidi tornare in acqua da Livia, la quale sistemata in un angolo della piscina, con le braccia appoggiate al bordo, lo aspettò, alzò le gambe al suo arrivo, accogliendone il membro.
Colpi netti e morbidi allo stesso tempo; proseguirono per molto tempo. Fu Gino poi a staccarsi, si sdraiò a pelo d'acqua, Livia gli prese quel membro considerevole e dopo due segate, emise fiotti di crema bianca che andarono a impattare su tutto il corpo dell'uomo, mescolandosi poi all'acqua della piscina.
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I segreti dietro lo specchio
Short StoryLa storia di Sara, che ricominciando una nuova vita scopre i misteri e le fantasie erotiche che ruotano attorno alle donne della sua famiglia.