B-Side

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È trascorso ormai un mese dal nostro arrivo, la casa è praticamente stravolta, riportata a nuova vita. Gli interni ripuliti non portano più quell'odore di vecchio e stantio, il giardino ormai ha i suoi contorni definiti, i vialetti puliti, le piante potate. La zona piscina poi ha dato quel surplus a quel posto che stava diventando magnifico: un paradiso!
Con la metamorfosi della casa era cambiato anche qualcosa in noi: complice la bella stagione, ormai con mia madre giravamo sempre nude per casa, avevamo adottato questa filosofia nudista e sembrava avesse rinvigorito e dato nuova carica ad entrambe.

Vivevamo il nudismo come qualcosa di naturale essere a contatto con il proprio corpo, in un rapporto simbiotico con l'ambiente circostante, ma quello che più mi intrigava era una nuova visione, un miglioramento del rapporto con il mio corpo.

Mia madre d'altro canto aveva riacquistato serenità e la nudità per lei era rinvigorente: la vedevo la mattina galleggiare nuda in piscina a recuperare forze, animo e mente.
L'avevo sentita in più occasioni e vista masturbarsi, procurarsi piacere come gradita medicina, penso, alla sua solitudine.
Rimaneva solo un punto ancora buio in quella casa: lo specchio. Ormai era un costante stato di trans: ogni volta che mi trovavo nuda in camera e saliva la voglia, avveniva una sorta di connessione con lo specchio, la mia eccitazione si amplificava, avevo la sensazione di essere guardata, attratta, toccata e avvolta dallo specchio e dal suo mondo riflesso.
Non riuscivo a capire, ma ero convinta che ci fosse qualcosa di particolare, misterioso e attraente che andava approfondito.

Ero lì in camera, davanti a quello specchio con la vestaglia di nonna aperta. Accarezzavo la mia peluria, cambiavo posizione per osservarmi nelle varie angolazioni; stavo seduta a terra con le gambe larghe ad accarezzarmi le labbra, poi a cavalcioni, da sfacciata ad allargare le natiche, mostrando e accarezzando il buchetto.
Mi rialzai dopo poco presa e coinvolta nella mia masturbazione, occhi chiusi, abbandonata a quel piacere.
La vestaglia era scivolata a terra, io persa nella mia coccola di piacere, mi appoggiai allo specchio abbandonandomi...
Mi ritrovai a terra, riaprii gli occhi per la caduta e il ritorno alla realtà.
Quando mi rialzai notai subito qualcosa di strano, la stanza mi sembrava diversa, fui rapita da una sensazione nuova, quella densità nell'aria che avevo provato a volte, si era ripresentata.
Mi guardavo intorno, calandomi per recuperare la vestaglia ma non la trovai:
Guardai attentamente e la vestaglia era dall'altra parte dello specchio!
Rimasi pietrificata, terrorizzata, come era possibile?
Sul letto vestiti che non sembravano i miei, sul mobile mancava il cellulare i miei accessori...
Sempre più sconvolta uscii dalla camera, scesi le scale, mi precipitai in piscina alla ricerca di mia madre.
Non trovai nè mia madre nè la piscina, tutto era tornato uguale a quando misi piede per la prima volta in quella casa.
Tornai in camera mia, mi posi davanti allo specchio, e dall'altra parte vidi passare mia madre; raccolse la vestaglia, la pose sul letto si guardò allo specchio e andò via.

Com'era possibile? Un'altra realtà?

I segreti dietro lo specchioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora