2-Vuoi Lanciarti?

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Avevo passato tutto il venerdì a letto

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Avevo passato tutto il venerdì a letto.

Mi ero alzata solo per fare colazione o andare in bagno,ogni venerdì provavo due sensazioni dentro di me

Pace,perché non lavoravo e non dovevo girare come una trottola tra i vari tavolo per servire i clienti

E rabbia,ogni venerdì si teneva la cena a casa di mio padre,e nonostante io non volessi mai andarci,dovevo.

Mancare alla cena significava solo dare spunto a Penny di parlare,di pensare che non mi presentavo perché avevo qualcosa da nascondere o che sicuramente ero ricaduta nel vizio del alcool e quindi ero troppo ubriaca per poter parlare con loro

Odiavo stare nello stesso tavolo con loro,odiavo lei perché mi guardava come se fossi un essere inutile,odiavo mio padre perché dopo che ero finita in ospedale aveva smesso di trattarmi come una figlia e darmi amore.

Sbuffai per poi alzarmi dal letto e andare verso l'armadio in cerca di qualcosa di decente da indossare,avevo già fatto doccia e shampoo,dovevo cercare un abbigliamento che non facesse lamentare troppo penny sul fatto che sembrano una barbona e passare come minimo un ora per nascondere le occhiaie sotto agli occhi e il colorito troppo pallido del mio viso

Esaminai i vari vestiti dentro il mio armadio,per la maggior parte erano di Tiffany,tutte le volte fingeva di comprare degli abiti per lei e puntualmente ogni giovedì sera prima di uscire arrivava a casa mia con mille buste dicendo che gli stavano male e che secondo lei a me stavano invece divinamente

Ma per quanto fossero degli abiti bellissimi,non potevo indossarli per andare a quella odiosa cena,da ubriacona sarei passata a poco di buono e tutto perché per i loro standard erano troppo corti o scollati

Tirai fuori dall'armadio un abito blazer nero,i bottoni sul davanti erano a forma di diamante e sotto le maniche avevano delle frange brillantinate

Cambiai l'intimo indossando quello senza cuciture e dopo aver messo le calze velate misi il vestito,ai piedi avrei messo i soliti stivali neri fino al ginocchio ma stasera avrei messo quelli col tacco.

Ogni cena per me era un modo per far capire a mio padre e alla mia matrigna che nonostante senza i loro soldi,soldi di mio padre in realtà,e senza il loro aiuto,stavo riuscendo a diventare una persona migliore,che nonostante il periodo buio che aveva preso la mia vita,ero stata in grado di riemergere e diventare una persona migliore,che ero cambiata e grazie ai miei sacrifici stavo rimediando a tutto.

Mentre mi stavo truccando sentì il sensore che avevo sul braccio per il diabete iniziare a suonare per segnalarmi che non aveva più insulina,era arrivata l'ora cambiarlo,alzai gli occhi al cielo per poi aprire il cassetto del comodino e prendere il nuovo sensore e l'insulina,caricai il nuovo sensore per poi fare un respiro profondo e posizionarlo sul braccio cercando il punto giusto dove metterlo

Mi morsi il labbro non appena lo inserì,non era poi così doloroso ma era pur sempre un piccolo ago che si conficcava nella mia pelle.

Buttai il vecchio sensore nella spazzatura,per poi prendere una penna di insulina in più è una bustina di glucosio e metterle dentro la borsa,fini di truccarmi per poi sistemare il pdm nella cintura del vestito,non era un bel vedere lo sapevo bene ma nonostante tutte le volte lo nascondevo sotto ai vestiti o dentro la borsa,oggi era di quelle giornate dove dovevo controllare la mia glicemia ogni minuto.

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