10. Tutto rose e fiori

0 0 0
                                    


«per capire la bellezza di una rosa dovremmo camminare a lungo nel deserto»
- Angela Randisi

«per capire la bellezza di una rosa dovremmo camminare a lungo nel deserto»- Angela Randisi

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Mi aspettavo milioni di cose, la mia mente vagava su binari senza destinazione. Tutto era passato per la mia testa in quel breve periodo in cui mi ero cambiata, e dentro il borsone che avevo portato, ci avevo infilato non solo i vestiti per due giorni, ma anche milioni di pensieri che fluivano come fiumi nella mia mente.

Ero pronta a tutto, o almeno così pensai, quando però mi ritrovai nella stanza di Akil, e lo vidi a letto, tutte le idee nella mia testa cessarono di esistere.

«Malato?» la mia voce era incerta, ero in quello che sembrava uno studio, a qualche stanza da Akil «si, è cagionevole di salute, e anche la più innocente febbre, è più pericolosa di quanto possa sembrare per lui»

«Perché sono qui?» la frase uscii subito, di botto, con un tono che mi fece sembrare perfino scocciata. Mi sentii il panico salire.

«Ha chiesto di te, continuava a nominarti e si lamentava di qualsiasi cosa» quel ragazzo magnetico aveva detto di chiamarsi Ethan Santoro, dal cognome intuivo che era Italiano, e dalle milioni di medaglie appese alla parete dietro di lui, potevo capire che era stato arruolato per molti anni nell'esercito.

«Abbiamo anche chiamato il dottore, ma ancora non sappiamo cos'abbia» Ethan sembrava turbato, ma credo avesse percepito che la mia uscita era dovuta alla situazione.

Quella giornata ormai sembrava un sogno, quando finalmente potei sdraiarmi sul letto della stanza a me assegnata. È tutto così veloce e surreale, così tanto da non darmi il tempo di realizzare ogni cosa.

Avevo vuoti di memoria, o semplici attimi in cui ero distratta dalla realtà. Akil che sta male, io che vengo chiamata per stare con lui, conoscere Ethan e sentire questo senso di attaccamento. Tutte le emozioni mi travolsero, e alla fine, si spensero al chiudere dei miei occhi e al cessare dei pensieri.

Di nuovo quel sogno, sta volta però non ci fu nessuno a tendermi la mano, non ci fu nemmeno a ridarmi fiato e nessuno a togliermelo ancora. La paura di perdere il mio salvatore, mi svegliò.

The Secrets of Hakeghreek CastleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora