Le maschere

28 6 5
                                    

POV'S Kate Entro in classe, la lezione è incominciata da più di mezz'ora e la professoressa di lettere sta spiegando la poetica di Pirandello.
Pirandello, autore che aveva già intuito come sarebbe stato il mondo: falso. Decido di sedermi all'unico posto libero e inizio a prendere appunti. Quanta verità c'è nelle idee di Pirandello. Lui era convinto che tutti siamo destinati ad indossare una "maschera" per non dimostrare chi siamo veramente alla società. In questo modo nessuno saprà mai come ci sentiamo, i nostri pensieri, le nostre fantasie. Quella maschera la togliamo solo quando siamo soli, quando sappiamo chi siamo e quando ragioniamo su cosa non va bene di ciò che siamo; tutti indossiamo una "maschera": chi a scuola, chi a lavoro, chi la indossa con gli amici. Ciò significa che non siamo mai noi stessi, mai. "La vita è come un fiume in piena e le maschere sono i margini". Alcune volte è difficile tenere testa a quella falsità che sei costretto a sopportare. Ma è una nostra scelta: noi scegliamo se indossare la maschera e fingere di essere chi in realtà non siamo o, al contrario, mostrarci al mondo con i nostri pregi e difetti. Sceglieremo sempre la prima opzione perché mostrarci per come siamo fa paura, tanta.
È qui il punto perché questa mattina con Harry non ho indossato nessuna maschera. Certo, lui non sa nulla di me, ma quando ho parlato con lui ho parlato sinceramente ed è stato stupendo.
Sento il suono della prima campanella e vedo la prof dirigersi verso la porta d'uscita dell'aula. Prendo il mio cellulare e trovo un messaggio.

"Da Harry:
Ti aspetto all'uscita della scuola e andiamo a prendere qualcosa da mangiare. Sappi che non accetto un "no" come risposta, signorina."

Rispondo con un semplice "va bene" e continuo a seguire le lezioni.

You will never walk alone from nowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora