2. Chiamata a casa

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Quando Simone si svegliò, fu di soprassalto, la schiena dolorante e con il telefono che squillava.

Si sedette, gli occhi che vagavano fuori dal finestrino, la testa in preda alla confusione mentre si ritrovò a guardare una fila di alberi e una lunga strada deserta.

Per un momento si sentì perso, non sapendo dove si trovasse, il battito del suo cuore accellerò mentre una serie di domande iniziarono a affollargli la testa, dove sono finito? Di chi è la macchina? I miei genitori sono al sicuro? 

E soprattutto: dov'è Manuel?

Poi iniziò a ricordare la sera precedente, il modo in cui Manuel li aveva guidati entrambi lontano da Roma mentre la luna era l'unica a vederli.

Simone si mosse sul sedile, prendendo il telefono dalla tasca dei pantaloni. Sbattè le palpebre e iniziò a sfregarsi gli occhi perchè l'illuminazione troppo forte del cellulare gli dava fastidio.
Cinque chiamare perse, quattro dei suoi genitori e una da Chicca.

Aveva lasciato Roma nel mezzo della notte. Si era messo in un tremendo casino. Chicca sarebbe stata sicuramente delusa da lui e i suoi genitori...

"Alzati e splendi, bell'addormentato!"

Simone saltò dallo spavento mentre un pugno picchiettò sul finestrino e sbattè la testa conto il tettuccio della macchina. Si lasciò sfuggire un grugnito di dolore mentre sentì dei passi girare attorno alla macchina e poi la portiera del guidatore aprirsi.

La testa riccioluta di Manuel apparve, un ghigno che gli illuminava il volto.

"Sembrava doloroso" disse, completamente indifferente.

Simone lo gelò con lo sguardo ma si ammorbidì nel momento in cui Manuel gli porse un vassoio con due bicchieri all'interno. "Spero che ti piacciano caffè e mcmuffin" disse.

Simone storse il naso ma prese il vassoio, mentre Manuel rientrò in macchina, sbattendo la portiera e buttando la borsa con il cibo caldo in grembo al vicino.

"Ne ho preso uno per tipo" spiegò dopo. "Quindi scegli quello che vuoi".

Simone guardò nel sacchetto e vide quattro muffin impacchettati con cura.

"Mi hai comprato la colazione?" chiese, con sospetto.

"Mi sono comprato la colazione" rispose Manuel, un dito alzato a specificare.

"Sì? E per sbaglio ne hai comprati tre di troppo?" lo prese in giro l'altro, un sorriso divertito dipinto in volto.

"Matematica non è mai stata la mia materia preferita" mormorò Manuel in risposta, un sorriso che si affrettò a reprimere. "Sbrigati a sceglie che sto a morì de fame" disse dopo.

Simone prese il primo che si trovò tra le mani prima di restituire il sacchetto a Manuel e prese uno dei caffè dal vassoio.

"Dove li hai presi?"

"Mcdonalds".

"E mi hai semplicemente lasciato qui sul ciglio della strada?"

"Ho risparmiato benzina" disse Manuel, ticchettando sull'indicatore che mostrava che ne era rimasta meno di metà.

"E se qualcuno fosse–" Il telefono di Simone squillò di nuovo e Manuel alzò gli occhi al cielo, infastidito.

Simone sussultò quando vide la foto di Chicca apparire sullo schermo.

Cosa avrebbe dovuto dirgli? Ehi Chicca, si sto bene, sto scappando con Manuel ma nessun problema, sarò a casa entro qualche giorno.

Airplanes | Manuel & SimoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora