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Ariel pov

<<Ariel Vince ti vuole nel suo studio>> mi dice una ballerina prima che io possa salire sul palco.
<<Ma é il mio turno di esibirmi sul palco>>dico non capendo cosa voglia Vince dal mondo.

Mi tocca uscire e recarmi nel suo studio con solo un body trasparente che a stento copre le mie forme. Non ho mai provato imbarazzo ad esibirmi in questo modo ma lo sguardo di Vince su di te in quel modo mi provocava un senso di disagio allucinante.

Busso due volte alla porta in attesa che mi desse il permesso di entrare.
<<Entra Ariel>> sento la sua voce oltre la porta.
<<Vince dovevo esibirmi é urgente?Poi ho bisogno di chiederti una cosa>>l'ansia aumenta dentro di me non permettendomi di essere perfettamente lucida.
<<Si é urgente>> dice concentrandosi sulla mia figura bagnandosi quelle labbra schifose.
<<Sono qui dimmi>>dico nervosa
<<Stasera avevi qualche privé?>>
<<Si ne avevo tre>>dico non capendo il suo improvviso interesse per i miei appuntamenti
<<Perfetto sono tutti annullati, un cliente ha richiesto la tua presenza per tutta la serata nel privé numero tre e non farti attendere>> dice cercando di tracciare delle linee sul mio braccio, ma non fa in tempo a sfiorarmi che come se mi fossi scottata mi allontano da lui.
<<Vince devo chiederti una cosa>> dico sperando che mi dia i soldi prima della data del pagamento dell'affitto.
<<Dimmi>>
<<Mica potresti anticipare->>non mi da neanche il tempo di finire che la sua voce interrompe la mia.
<<Se si tratta di soldi la risposta é no, continua a fare il tuo lavoro, impegnati di più e vedi che forse avrai i tuoi risultati>>.

Esco dallo studio battendo la porta, non mi interessa della sua reazione mi sono stancata dei suoi atteggiamenti.

Mi preparo per il privé ed entro nella stanza numero tre proprio come mi aveva detto Vince.

Appena entro vedo un piccolo palco con posizionato al centro un palo, ciò mi fa capire che l'unica cosa che dovrò fare e strusciarmi contro esso e farmi sganciare mance dal solito pervertito.
Non perdo tempo ed inizio a ballare sulle note della canzone in sottofondo.

Travis pov

La stanza che ho prenotato stasera é molto grande con al centro un piccolo palco dove la mia ballerina di esibirà solo per il piacere di guardarla.

A sinistra dalla sala ci sono dei divani rossi di pelle ed un tavolino con del bourbon per me.
All'improvviso la mia attenzione viene attirata dal suono della musica e dalla mia ballerina che inizia a muoversi sul palco toccando ogni punto sulla sua pelle.

Quando le sue mani si posano sul suo seno, il desiderio di strapparle quel misero body che le copre il corpo cresce come il desiderio che ho di farla godere urlando il mio nome.

<<Spogliati>> le ordino ma ciò che sente non le piace siccome mi risponde a tono.

<<Senti hai pagato per uno spettacolo non per una scopata, se ci tenevi così tanto hai sbagliato ballerina>> dice continuando a ballare ma non soddisfacendo la mia richiesta.
Al quel punto la mia pazienza si esaurisce, arrivando al limite.

Nessuno prima d'ora si era azzardato a rispondermi a tono mancandomi di rispetto, di certo non lo permetterò a una ballerina di uno squallido Club.

<<Forse non ci siamo capiti, ho detto spogliati>> affermo con tono autoritario sbattendo il bicchiere che avevo in mano sul tavolino davanti a me.

Matter of fateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora