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Ariel pov
Eravamo arrivati nel camerino da poco dopo le indicazioni che ho dato a Travis per poterci arrivare.

<<Dove posso trovare il ghiaccio?>> mi chiede mentre mi sfilava i tacchi per vedere se la mia caviglia fosse slogata o meno.
<<Forse in bagno, Vince non pone tante attenzioni, di solito c'è la caviamo da sole>> dico sincera sentendomi in leggero imbarazzo sola con lui nella stanza.
<<Figlio di puttana, con tutti i soldi che incassa>> dice tra se e se recandosi in bagno.

Mentre aspettavo che Travis tornasse con del ghiaccio la porta del camerino si apre rumorosamente mostrando le figure delle ballerine del locale sfinite dopo uno show.

<<Ariel sei qui?, perché non hai ballato stasera?, ti sente bene tesoro?>> mi chiede preoccupata Hanna.
È sempre stata la più gentile tra di noi, si preoccupa per ogni cosa.

<<Ehm si, ho avuto solo un imprevisto>> detto ciò la sagoma di Travis esce dal bagno attirando l'attenzione di tutte su di lui.

Molto probabilmente non si sarà accorto della loro presenza visto che era molto concentrato a cercare qualcosa che mi potesse alleviare il dolore alla caviglia che si era anche gonfiata.

<<Sirenetta ho trovato solo una benda con del ghiaccio>> a causa di quel nomignolo che tanto amava a differenza mia, le mie gote si accesero di un rosso poiché dopo quella frase avevo tutti gli occhi delle mie amiche sui miei.

<<Ariel ci devi dire qualcosa?>> ecco che Rhonda prese la parola, probabile che avesse riconosciuto Travis, visto che la sua nomea lo precedeva.

Subito capii a cosa si riferisse la ballerina ma non potevo dare i dettagli alle ragazze quindi le raccontai di come fossi caduta e che al momento Travis fosse qui solo per aiutarmi.

<<Quel Vince prima o poi ci rimette le palle, guarda come te lo dico>>una ballerina di cui non ricordavo il nome si innervosì molto quando senti ciò che aveva fatto.
Diciamo che Vince non era ricordato per le sue buone maniere quindi non era raro che succedessero tali episodi.

<<Ragazze dobbiamo esibirci, Ariel riprenditi>> Hanna mi fece un occhiolino prima di uscire dalla porta per poi essere preceduta dalle altre.
Non sapevo cosa mi sarei dovuta inventare per dare fine alle loro supposizioni nel momento in cui mi troveranno da sola.

<<Fammi vedere la caviglia>> come se mi avesse risvegliato dai miei pensieri Travis mi prese la caviglia in modo delicato facendo molta attenzione a non farmi male.

Il suo atteggiamento mi sorprende, di solito con uno come lui nessuno si aspetterebbe tale comportamento, anzi all'inizio pensavo che mi avrebbe lasciata lì a terra ma invece come ho già detto, mi ha sorpresa.

<<La caviglia fortunatamente non è slogata, hai solo preso una brutta storta ma nulla di grave, te la vendo così non farei dei brutti movimenti che andranno a far peggiorare la situazione.>> mi dice massaggiandomi la caviglia per poi bendarla.

Il suo tocco sulla mia pelle mi provoca una strana sensazione, non so come descriverla.
Il suo tocco era delicato ma allo stesso tempo ti procurava delle scariche di tutto il corpo.

All'improvviso il suo indice prese a salire lungo la mia caviglia fino ad arrivare sul ginocchio, poggiò anche l'altro palmo sull'altra gamba per poi allargarle leggermente.

Le dita presero a salire solleticando la mia pelle mentre io era imbambolata sotto il suo tocco.
I suoi occhi neri non smisero di fidare i miei.
Era come fissare delle perle nere che a causa della loro oscurità era impossibile specchiarsi.

Le sue dita presero a salire sempre di più arrivando sul mio punto più sensibile, tracciò delle linea su di esso, iniziò a strisciarle sul pizzo del mio body che era così sgambato da coprire una piccola parte della mia intimità.

Si soffermò a guardare le mie gambe snelle fino a salire su dove erano posare le sue mani.
Il mio petto non faceva altro che muoversi su e giù in modo irregolare.

Piano piano prese a sbottonare il piccolo tessuto che copriva il mio punto più sensibile, lasciandomi coperta solo dal tessuto delle mie mutandine.

Ormai il suo tocco su di me non mi rende e vigile, avevo perso il controllo sul mio corpo, la sua mano prese a massaggiare la mia intimità fino a quando non spostò di lato il tessuto rimanendo nudo il mio sesso.

Nonostante sapevo chi fosse non mi vergognai, orami ero presa dell'eccitazione che mi procurava.
Dovevo distrarmi dai mille problemi che mi affliggevano era adesso lui era la migliore arma da poter usare.
Si poteva dire tutto di quell'uomo ma di certo non si poteva dire che non fosse attraente e terribilmente sexy.

La mia schiena prese ad inarcarsi nel momento in cui due dita entrarono nella mia fessura e con mia sorpresa lui non aveva smesso di guardarmi negli occhi per un solo secondo.
Le sue dite si muovevano a ritmo stuzzicando il mio clitoride al punto giusto di non fregarmene se da un momento all'altro fosse entrato qualcuno e potesse vederci.

Ormai non mi importava nulla spingevo il miei fianchi verso le sue dita per ottener di più ma nel momento in cui mille scariche mi oltrepassarono il corpo mentre stavo godendo lui si fermò.

<<Che fai?>>gli chiesi sottovoce a causa dell'eccitazione che era presente nel mio corpo.
<<Sirenetta se vuoi che ti dia un orgasmo come si deve accetta la proposta di Vince e magari ti farò provare altri modi per fremere sotto al mio tocco, che come vedo non dispiace a nessuna donna>>le sue parole mi fecero prendere la lucidità che stesso lui mi ha fatto perdere da quando mi aveva toccata.

Collegai subito la proposta di Vince a lui,come ho fatto a non capirlo prima?Il privé, il tavolo 15 allo spettacolo dell'altra sera, al rifiuto di Vince del denaro.
Orami avevo collegato tutti i pezzi del puzzle, se non avessi accettato avrebbero trovato un modo per mettermi alle strette.
Avevo bisogno solo di una conferma.

<<Tu centri con tutto non è vero?Anche sul rifiuto di Vince per l'affitto!Ti vorrei ricordare che non tutti viviamo in una villa a tre piani o chissà in quale appartamento su un grattacielo.
Molti di noi si fanno il culo per ottenere una misera paga per poter mangiare. So che le persone come te non se ne fregano degli altri ma vorrei farti notare che a causa tua domani dovrò cercare una nuova topaia da chiamare casa visto che non ho la somma per potermi pagare l'affitto e Vince non ha intenzione di pagarmi prima il mese.>> dissi tutto di un fiato non badando a ciò che dicevo ma quando torno a guardare noto il suo sguardo infuriato sul mio.

<<Senti il solo pensiero che io possa darti una possibilità a guadagnare di più ti dovrebbe già far mettere in ginocchio sotto di me pregandomi di fotterti il più possibile per quattro soldi ed in più le persone come me non fanno conto a quelli come te per una questione di potere.
A me non frega un cazzo della topaia in cui vivi, a me interessa poter affondare in mezzo alle tue cosce nel momento in cui voglio e quando voglio, non dire che ti dispiace che fino a pochi minuti fa avevo i tuoi umori sulle mie dita, ti faccio solo un favore Sirenetta.>>

Matter of fateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora